LIBRO II -
Dopo gli indecifrabili segni comparsi sulle strade della città, gli insoliti malfunzionamenti del Big Ben, l'apparizione di gente strampalata con mantelli e cappelli a cono e l'incomprensibile impennata nelle vendite di calderoni di bron...
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«Certo che questo messaggio è proprio un bel mistero!» disse Kate, rileggendo confusa le strofe della filastrocca.
«Ok! Chiamiamo le cose con il loro nome: questo messaggio è una gran schifezza. Albori... giammai... ordunque... queste sono parole che non dovrebbero essere utilizzate per nessun motivo e in nessunissima circostanza!» la corresse Michael sfoggiando la faccia corrucciata di chi tenta di decifrare un geroglifico con l'aiuto di un dizionario.
«Beh, di una cosa, però, possiamo essere sicuri: in qualche modo deve essere collegato al baule che ci ha lasciato Grimalion» disse Peter, mentre trascriveva i versi su di un foglio di carta.
«Ah! Non ci sono molti dubbi su questo!» condivise il fratello, salendo goffamente in groppa al passamano della scala. «Non so se ci avete fatto caso anche voi, ma quel Frido Mortimer Grimalion è un dispensatore esperto di scalogna pura. Da quando l'abbiamo conosciuto non ha fatto altro che crearci grane!»
«PETER, MICHAEL, KATE!» strillò Eleanor dal piano di sotto interrompendo la loro conversazione. «Venite subito ad apparecchiare la tavola. È quasi ora di cena!»
«Sì, eccoci! Arriviamo subito!» risposero i bambini, sussultando al comando della madre.
«Sembra che il significato di questo messaggio rimarrà segreto ancora per un po'!» Peter s'infilò l'appunto in tasca e iniziò a scendere le scale seguito dalla sorellina. «Cercheremo di decifrarlo dopo cena».
