"come alice nel paese delle meraviglie"

187 56 171
                                    

7.

"Guarda che Dante Alighieri è un faciolo, eh. Prima regola: mai far capire al nemico, in questo caso la donna, di avere il più minimo interesse, che poi so cazzi.
Quelle so stronze, Mirkè."
Specifica Adriano, animando le sue parole con vari gesti e guardando il suo amico negli occhi, convinto delle sue parole.

Di Adriano, che c'ha più buffi che soldi, non c'è se po' fidà.
È il primo nella scala dei cojoni.
Quello che se je chiedi: "Ao, ma quante dita c'hai?" Te risponde sei, per quanto è scemo.

È la descrizione che molti suoi amici farebbero, ma non Mirko, che lo conosce da quando è piccolo e che ha capito, infondo, che è solo apparenza.

"Ma da quanto so, n'è poi così. Beatrice n'era quella ignara ai fatti? Alla fine l'ha mezza idealizzata, no?"
Dice quest'ultimo, ridendo e assecondando  l'amico nei suoi pochi minuti da studente modello.

Adriano non sente e infatti si avvicina, anche se sono lontani di mezzo metro.

Sono seduti sui scalini di Piazza Trilussa, come ogni domenica e c'è una marasma di gente che, alle cinque di mattina, non hanno mai visto.

Per loro è abitudine sapere di poter stare soli, con pochi superstiti ancora in giro.
Rimanere fermi nella loro posizione, nel secondo scalino tutto a destra e statici, con una Peroni in mano, guardare, a poco a poco, uno dei cuori di Roma, pieno di locali e persone, svuotarsi e presentarsi ai loro occhi una realtà parallela e silenziosa.

Oggi, stranamente, non è uno di quei giorni.

"O, ma poi ripete? Sembra de stá allo stadio, mica a Piazza Trilussa"
Dice contrariato. Guardando, allo stesso tempo, l'inizio di una lite che si staglia sui sampietrini.

"Ho detto che se te piace così tanto italiano, perché non ce vai più spesso a scola?
Tanto o so che sei bravo."
Ribatte, alzando repentinamente la voce.

Adriano, appena captato tutto il discorso, si ammutolisce. Ma, per non far cadere la facciata che s'è costruito, si focalizza nel non abbassare la testa e nel mascherare il suo terrore.

Adriano è un orgoglioso.
Adriano non chiede aiuto e sopratutto, anche se la sua sofferenza è visibile, non te dirà mai perché sta male.

Lui si crede forte.
Pensa di poter risolvere le cose da solo, ma non è mai stato così.
Ogni volta che stava male e prima che si chiudesse a muro, respingendo chiunque, pure su madre, c'era Mirko.

C'era quando s'è rotto lo zigomo, l'unico che s'era preso la briga de chiamá.
Lui si era precipitato a casa sua con una busta di piselli ancora semi- congelata, guidando come un ossesso.

C'era quando il capitano ha lasciato la roma, anche se laziale.
Si era sorbito tutta la partita.
Tutto il discorso.
Aveva anche pianto e la sua giustificazione fu: " Se ne sta andá na leggenda, che faccio nun piango? "

Mirko è un faro, un àncora ben salda.
Adriano c'ha costruito intorno a vita sua;
S'è fatto sta villa, tutto un villaggio pure.

L'ha idealizzato, cercando in lui una strana figura paterna, un fratello maggiore.

" Mirko, senti, non me va de parlá de sto argomento."
Risponde, dopo cinque minuti di assoluto silenzio e Roma a fare da sfondo.

" A te non te va mai dè parlá, è diverso." Ribatte, guardandolo dritto negli occhi.

Adriano ricambia lo sguardo, con un accenno di sfida.

" Ma posso sapè che voi? Te manco ce vai a scola, perché devi badà alla pizzeria, quindi non c'hai er diritto de mette bocca sulla vita mia."
Puntualizza, irritato. E, inconsciamente, inizia a muore su e giù la gamba sinistra.

La realtà è che tutte queste domande sulla scuola, questa preoccupazione, non fanno altro che incrementare il suo terrore puro verso il futuro; Una paura opprimente che nella sua realtà, fatta da testosterone e grida, non c'entra un cazzo.

Si sente il fiato sul collo in ogni momento e in qualsiasi cosa faccia che non sia studiare, quindi in quasi tutte.

" Sei popo un cojone, Adriá. Io c'ho er futuro quasi sicuro, ma te? Te non c'hai un cazzo, so du vorte già che te steccano. Te
manca solo un anno, perché non je la fai ad impegnarti? "
Sentenzia Mirko, austero.

Adriano, a queste parole, si sente sprofondare in una caduta senza fine.
Si vide come Alice nel paese delle meraviglie quando precipita nella tana del
Bianconiglio.
Però questa discesa, per lui, non si palesa come un qualcosa di innocuo e il suo fine non è arrivare ad un mondo fantastico, ma anzi la vede come una vera e propria discesa all'inferno.

La immagina come una sentenza: lui in fila, tremolante e con le manette alle mani, che aspetta la mannaia sul collo, fredda e tagliente.

"A smetti poi de move sta gamba, pari indemoniato e me stai a fa veni er mammatrone"
Continua Mirko, innervosito.

Nel mentre, con una mano ferma il movimento incessante della gamba di Adriano. Con l'altra, cerca cartina, filtro e tabacco.

Quest'ultimo, toccato dalla mano dell'amico, si risveglia.
Prende coscienza di non essere a casa e di dover lasciare da parte, un'altra volta, quel vuoto penetrante.

Quindi, si fa coraggio e con tutta la volontà che possiede rinchiude la paura del futuro in una parte nascosta della mente, consapevole che dovrà farci i conti appena tornato nel buio della sua stanza.


chi ha paura del futuro? e perché proprio la sottoscritta?🤧

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

chi ha paura del futuro? e perché proprio la sottoscritta?🤧

a me tutto ciò non convince, ma ho scritto questo capitolo così tante volte e ho provato ogni scenario possibile per la trama, che posso di " va bene così"

c'è da migliore su ogni punto di vista ed è la prima volta che, SERIAMENTE, mi impegno per scrivere un testo in terza persona. migliorabile, con duro lavoro!😩

adriano lo amo. anche se il capitolo è corto, spero di aver dato, in una piccolissimissima parte, una caratterizzazione decente.

così vi immaginate meglio il tutto, diciamo una foto più da vicino! 😼

come sempre, vi chiedo gentilmente di mettere una stellina o lasciare un commento se il capitolo vi è piaciuto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

come sempre, vi chiedo gentilmente di mettere una stellina o lasciare un commento se il capitolo vi è piaciuto.
vale lo stesso discorso per gli errori di ogni tipo, segnalatemeli!

nome insta:
fumodiunasigarettaaa_watt

nome tik tok:
fumodiunasigaretta_wat


se beccamo🫶🏻

Fesin siopon Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora