" Ne parlai quasi tacendo, io sono un maestro nel parlare tacendo, ho parlato tacendo per tutta la mia vita e ho vissuto delle vere tragedie dentro me stesso tacendo "
Fëdor Dostoevskij, La mite.
Ciao! Fesin siopon è una raccolta di pensieri, poes...
Tre sillabe. Due parole. Un universo intero. Il " mi manchi " stava aspettando sulla punta della lingua, così carico da scagliarsi in tutte le direzioni pur d'uscire. In quel posto si sentiva oppresso, una prigione fatta di denti e saliva, troppo buia e scura per lui. Cercava in tutti modi di intravedere la luce, quella che tanto bramava e desiderava, senza riuscirci. Si era fatto male in più punti, scorticandosi contro i denti, che gli intimavano di stare indietro, non facendo caso al male che provocavano. Il mi manchi non sentiva, aveva un solo obiettivo: la libertà. Gli era stata negata troppo volte, diventando una vera e propria priorità. Cosa faccio? Si disse. Il suo piano d'attacco era semplice ma stupido, contava di buttare giù i denti con la forza o almeno di romperli. Si rese conto, ad un certo punto, che era impossibile, un' impresa troppo àrdua. L'umano non voleva, nella sua testa regnava l'orgoglio e per una cosa piccola come lui non c'era verso, doveva solo obbedire. Quindi, dopo un'attenta analisi, smise di combattere e lasciò perdere tutto di nuovo, ritirandosi nella parte più buia della bocca, aspettando il suo momento. L'orgoglio fece un sorriso di circostanza, prendendosi gioco di lui dal suo grande posto. Regnava indisturbato e sereno. È sempre stato molto facile vivere la sua vita, scegliere cosa fare e cosa non fare, si annoiava a volte. Però, non poteva rinunciare a ciò, era il mare dopo l'inverno e il vento a luglio: semplicemente indispensabile. Continuava a fare una cosa che non gli piaceva solo per abitudine, disprezzando quelli come "mi manchi", "persone" che credevano davvero a qualcosa. Quest'ultimo si lasciò andare ad un pianto di sofferenza, chiedendosi il perché di tutta questa cattiveria, aspettando con ansia il giorno della rivincita. Molte volte nelle storie non esiste il lieto fine, non sempre la donzella è salvata dal principe azzurro, questa è una di quelle. L'orgoglio abita in tutti, me compresa. Due sillabe. Una parola. Un inverso intero. Dillo.
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vi ringrazio, in anticipo, per aver iniziato a leggere questa mia raccolta e spero, con tutto il cuore, che in ciò che scrivo possiate immedesimarvi.
mi scuso per eventuali errori grammaticali, mancanza di virgole o punti. mi raccomando,segnalatemeli!
