1. Alfredo e Mario

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But I know that you feel like
A piece of you's dead inside.


13-12-2024

Anastasia

-Buon compleanno Tata! - Urla mio fratello non appena mi vede entrare in mensa, e ancora prima che me ne rendessi conto lo avevo già addosso a stringermi in un abbraccio super, mega, iper, affettuoso. La Goldsmiths non era male, anzi, tutto il contrario. Rendeva in parte il mio sogno realtà, quindi era più che perfetta per me. Certo se si parla con un ragazzo medio ti dirà che non è Harvard o Yale ma a me va bene così, sono felice di star riuscendo a continuare gli studi e soprattutto felice di studiare ciò che mi piace. Anche se ammetto che forse avrei preferito andare in un college diverso da quello di mio fratello, certamente andare insieme ha i suoi vantaggi, tipo i pasti gratis o il fatto di non essere presa in giro per essere una matricola con una borsa di studio parziale. Ma ha anche i suoi difetti, uno dei tanti equivale al fatto che lui è il vice capitano della squadra di hockey, quindi ogni cosa che faccia... beh lui la sa ancora prima che io abbia la possibilità di poterla portare a termine. Ad esempio, erano passate solo 2 settimane dal mio arrivo, e avevo sbagliato bagno. Non volontariamente ovvio. Ma ero finita in quello maschile, semplicemente perché una ragazza mi aveva detto che il bagno femminile si trovava alla prima porta a destra, ma ho confuso la destra con la sinistra e sono entrata in quello maschile. Nicolò sapeva già della vicenda ancora prima che uscissi dal bagno. Mi aveva tempestata di messaggi. Un'altra cosa che odio di questa sua grandissima fama che ha, è legata al fatto che qualsiasi cosa lui faccia o ovunque vada; ci sono ragazze e ragazzi a seguire i suoi movimenti, e lo acclamano come se fosse una star. Neanche se fosse il Tom Holland della nostra scuola! Forse dovrei seriamente fare una fanpage anonima e iniziare a postare le sue foto da bambino e degli aneddoti per rovinare un po' questa sua reputazione. Così almeno avrei un po' di tregua.

-Non urlare Nico, abbiamo già molta attenzione su di noi senza che tu debba urlare. Non ne voglio altra. E grazie per gli auguri. - Lo rimprovero, è vero. Non sopporto il suo fare così menefreghista, ha imparato a controllare e a convivere con questa situazione, ma io ancora no. Per quanto voglia far finta di potargli rancore per aver attirato su di noi sguardi indesiderati, mi sfugge un sorriso quando lui per risposta borbotta qualcosa e continua a stringermi a sé, almeno lui si è ricordato del mio compleanno. Al contrario di mamma, chissà dove diamine sia andata a finire quella donna. Non la sento da mesi, e non risponde alle mie chiamate o ai miei messaggi.

-Ti ho preso del cibo pochi minuti fa, sapevo saresti arrivata tardi e Juniper mi ha confermato che eri rimasta un attimo in più a lezione per chiedere qualcosa al professore. Com'è andata storia del cinema? Tutto bene? - Dopo non so quanti minuti in cui rimaniamo immobili a parlare della mia lezione e del fatto di quanto il prof sia il mio preferito; Nico decide che è arrivato il momento giusto per lasciarmi andare e mi porta al tavolo dove si trova Juniper, la mia coinquilina nonché anche la mia migliore amica, e un piatto di qualcosa che non riesco a capire da lontano. Ho decisamente bisogno di indossare i miei occhiali da vista. Juniper è simpatica, ma la conosco da pochi mesi. La cosa che però me la fa andare ancora più a genio è il fatto che lei non sembra essere attratta da mio fratello, non sembra essere attratta dalla sua fama e questo fa di lei una mia alleata. E poi mi tratta bene, mi tratta come vorrei mi trattasse la mia migliore amica, ecco perché la reputo tale. Mi siedo e finalmente riesco a mettere a fuoco cosa ho nel piatto, e trovo un piatto di pasta bolognese, o almeno questo è ciò che dice il menù di oggi e una mela rossa come dessert. Poteva andare molto meglio di così, ma so, per esperienza, che poteva andarmi mille volte peggio. Juniper fa un cenno di saluto a mio fratello, poi guarda me e sorride. È una persona tanto solare, ho imparato col passare delle settimane a prendere il suo sorriso come se fosse il mio premio giornaliero, un premio per non aver trattato male Carlos, un premio per non aver litigato con Artemide, insomma adoravo la gioia e la spensieratezza che mostrava con quel sorriso. Juniper era totalmente il mio opposto, i suoi capelli erano biondi e corti e i suoi occhi erano scuri ma pur sempre più chiari dei miei, proprio come la maglia che stava indossando adesso. La vedevo ogni giorno da quasi 3 mesi e più passavano i giorni più mi convincevo che per me lei non era reale. Era il mio angelo custode in incognita, tipo il cartone che vedevo da bambina Angel's friend, ecco per me era così.

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