| 𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 17 |

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La notte era calata già da alcune ore e, l'oscurità, era appena rischiarita dalla bianca luce proveniente dalla luna.

In punta di piedi, on di evitare di fare troppo baccano e di farsi scoprire dai membri dei Siervos del Diablo, la figura di Samantha Moretti si aggirava calma tra i corridoi di quella grande casa, con l'intento di recarsi in cucina. Aveva un chiaro obbiettivo. Ossia quello di trovare un qualche cosa da mettere sotto i denti. Visto che, da quando era stata rapita, si era sempre rifiutata di mangiare anche la più piccola cosa che, il cartello di Perez, gli aveva portato da consumare.

Ma, purtroppo, il suo piano di passare inosservata per quelle quattro mura, fallì non appena giunse dinnanzi alla cucina. Difatti, la porta in legno scuro era aperta per metà e la luce era accesa. Cercando di fare meno rumore possibile, la biondina compì due piccoli passi in avanti, sporgendosi appena oltre la porta per vedere chi, a quella tarda ora, fosse sveglio ed intento a cucinare.

Però, nello sporgersi per curiosare all'interno del cucinotto, il giovane membro dei Sons of Silence, accidentalmente si appoggiò contro la porta, facendola chiudere un pochino. E, quel leggero movimento della porta, attirò l'attenzione di colui che, fino a quel preciso momento, era intento a prepararsi un sandwich.

La snella figura, vestita completamente di nero, di scattò si voltò in direzione della porta, ritrovandosi ad osservare, coi suoi grandi occhi scuri, quelli chiari e limpidi di Samantha. Le rosee labbra che, fino a quel momento, erano ferme in una linea dritta, alla vista della biondina presero a rilassarsi, finendo col formare un piccolo sorriso.

Dopo aver poggiato sul bancone della cucina una fetta di pane, il moro andò in contro alla Moretti. E, dopo aver aperto interamente la porta, con un leggero cenno del capo, la invitò ad entrare. Facendola accomodare su di uno dei sgabelli posti su due lati della penisola.

"Quindi è così che fai, ragazzina?" domandò Javier, mentre finiva di preparare il proprio sandwich. "Ti rifiuti di mangiare con noi, per poi sgattaiolare in cucina a prenderti del cibo?" pose quel secondo quesito, andando ad accomodarsi davanti alla biondina.

"Chi mi dice che, il cibo che mi date voi, non sia avvelenato?" controbattè lei, puntando i suoi occhioni chiari verso il vassoio, posto al centro della penisola, colmo di frutta.

Romero, avendo visto che, la ventiquattrenne stava guardando la frutta posta poco lontana da lei, allungò il braccio verso il vassoio, spingendolo nella sua direzione. Silenziosamente, la Moretti raccolse dal vassoio una succosa mela gialla, intenzionata più che mai a mangiarla. Così da poter colmare, finalmente, quel buco dato dalla fame che le si era creato nello stomaco.

Osservò il frutto per alcuni secondi poi, dopo aver sbirciato appena in direzione de El Perro, si portò la mela alla bocca, schiudendo subito le labbra per addentarne un succoso pezzo.

"Chi ti dice che non abbiamo avvelenato la frutta?" pose quel quesito Javier, mentre poggiava il mento sul palmo della propria mano, ed un sorriso dall'aria divertita cominciava a farsi largo sul suo viso.

"Chi ti dice che non abbiamo avvelenato la frutta?" pose quel quesito Javier, mentre poggiava il mento sul palmo della propria mano, ed un sorriso dall'aria divertita cominciava a farsi largo sul suo viso

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ᴇʟ ᴅɪᴀʙʟᴏ - ɴᴏɴ ᴛᴜᴛᴛᴏ ɪʟ ᴍᴀʟᴇ ᴠɪᴇɴ ᴘᴇʀ ɴᴜᴏᴄᴇʀᴇ  ᴠᴏʟ. 1Where stories live. Discover now