| 𝙸𝚗𝚝𝚛𝚘 & 𝚃𝚛𝚊𝚒𝚕𝚎𝚛 |

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I suoi occhi chiari erano fissi in un punto indefinito di quell'immenso giardino, ben curato, che circondava quella preziosa gabbia in cui era rinchiusa.

Sollevò, immersa nei suoi pensieri, la mano destra, andando ad accarezzare la catenina che portava al collo. Uno dei due oggetti, appartenenti al suo passato che, El Diablo, le aveva concesso di tenersi. Con l'indice, percorse le due lettere che abbellivano quella collanina argentata. Ed una solitaria lacrima le percorse lenta la guancia, rattristando ulteriormente la ragazza.

Fece un profondo respiro, cacciando via la lacrima.

<Controllati, Samantha> si disse mentalmente. <Non devi mostrarti debole a loro>

Sbatté le palpebre, cominciando ad osservare quel continuo via vai di uomini, armati di AK47, lungo tutto il perimetro del giardino. Poggiò una mano sulla maniglia della porta finestra che dava proprio sul gazebo, sperando, in qualche modo, di trovarla aperta.

<Chiusa, ovviamente>

Stava per coricarsi a letto quando, il rumore di passi, provenienti dal corridoio, attirò la sua attenzione. Decise di rimanere voltata di spalle, aspettando che, lui, iniziasse a parlare.

"A minuti il capo sarà di ritorno" La possente voce di Luka riempì il silenzio che regnava in camera. "Arriverà assieme ad abuela" aggiunse, mentre si avvicinava a Samantha. "Samantha..." pronunciò il suo nome, osservandola.

"Voglio andare a casa" mormorò lei, abbassando il capo.

"Sei già a casa" disse Luka, poggiando la sua grande mano sulla spalla della bionda.

"Casa?" domandò lei, trattenendo a stento una risata. "Se questa è casa, non immagino come sia una prigione" proseguì voltandosi. Sollevò lo sguardo, puntandolo dritto negli occhi scuri di Torres.

"L'accordo coi messicani è saltato" Torres cambiò argomento. "El Diablo è... Nervoso. Quindi, ti prego, almeno oggi asseconda le sue richieste" pronunciò quelle parole con gentilezza.

Samantha stava per rispondere quando, dal giardino, si sentì il rombo di un motore che si avvicinava. Puntò lo sguardo in direzione del rumore, scoprendo che, a bordo del suo Suv nero, El Diablo era rientrato. Si voltò per parlare con Luka ma, non appena lo fece, notò che, quest'ultimo, era uscito dalla stanza, lasciandola sola. Di nuovo.

"Assecondarlo, eh?" disse, mentre raggiungeva il letto. "Piuttosto mi faccio tagliare un dito che assecondare qualsiasi richiesta da un membro dei Siervos del Diablo"

Si lasciò cadere nel letto, chiudendo gli occhi. Non avrebbe mai assecondato le richieste del Diablo. Tanto meno in quel giorno. Lo stesso giorno in cui, mesi prima, la sua vita era cambiata. Da quando una voragine le si era creata nel petto, portandola a non provare più nulla se non rabbia.

"Mi mancate così tanto" sussurrò, cercando di ricordare momenti felici.

Ma quel momento durò poco. Pochissimo.

Difatti, la profonda voce de El Diablo, ruppe il silenzio che si era appena creato.

"Su su, Mija, tirati su" disse El Diablo, entrando nella camera di Samantha. "Abuela è qui. Non vorrai farla aspettare" aggiunse, mentre afferrava per le caviglie la bionda, tirandola poi verso i piedi del letto. "Alzati, Mija" ordinò, autoritario.

Non appena la Moretti si sollevò dal letto, l'anziana donna fece il suo ingresso in camera, portando con se alcuni vestiti. Gli occhi azzurri della bionda, rapidamente, si spostarono da abuela a El Diablo, e viceversa.

"Si può sapere che cazzo vuoi da me?" la Moretti quasi urlò, rivolgendosi a lui.

"Usciamo. Tu ed io" spiegò, sfoggiando un mezzo sorriso. "Abuela è stata così gentile da portarti qualche abito. Ti aiuterà a prepararti"

Samantha si passò una mano sul viso, trattenendo un ringhio di disappunto. "Abuela, per favore, ci lasceresti soli per un minuto?" Di certo non voleva che, la donna, assistesse allo scontro che, a breve, i due avrebbero tenuto. Con un cenno del capo, abuela lasciò la stanza, chiudendo la porta. "Non vengo da nessuna parte con te!" urlò, prendendo i vestiti dal bordo del letto e gettandoli in faccia al Diablo. "Sono segregata qui, non ti basta?" chiese, non dando tempo a lui di rispondere. "Risparmiati qualsiasi parola e vattene. Lasciami sola" gridò poi, cercando di spingere il moro fuori dalla camera.

"Attenta" la intimò.

"Pensi di spaventarmi?" lo spinse di nuovo. "Non lo hai ancora capito che non mi fai paura?" sollevò la mano, cercando di colpirlo ma, prontamente, El Diablo le bloccò il polso. Cercando però di non farle del male. "Lasciami e vattene!"

Successe tutto velocemente.

La guancia de El Diablo era rossa, per lo schiaffo appena ricevuto. Ed i suoi occhi verdi lampeggiavano di una malvagità che, Samantha, poche volte aveva assistito. Il moro estrasse la Glock 17 che portava nella cinta dei pantaloni, puntandola contro alla Moretti.

"Non costringermi a spararti" sibilò a denti stretti lui, caricando l'arma.

Alla vista della pistola, Samantha non reagì come avrebbe fatto chiunque, anzi. Lentamente, si avvicinò a Ruben, fermandosi non appena, la canna della pistola, le si poggiò nel mezzo della fronte. Impercettibile allo sguardo di lei, lui deglutì piano, osservandola quasi scioccato. La Moretti sollevò la mano, afferrando la canna della pistola e premendola, con maggior forza, contro la sua testa.

"Avanti, spara" mormorò lei, guardandolo dritto in quei suoi occhi verdi. Gli stessi occhi che, quella sera lontana, l'avevano stregata. "Uccidimi, che aspetti?" lo istigò. "Premi questo stra cazzo di grilletto!" disse, premendo con maggior forza la pistola contro la propria fronte. "Uccidimi! Tanto io sono già morta dentro"

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SPAZIO AUTRICE:

Volevo ringraziare la carissima AleMalik1016 per aver creato questo bellissimo trailer😍♥︎

Spero anche di avervi, almeno un pochino, incuriosite/i

ᴇʟ ᴅɪᴀʙʟᴏ - ɴᴏɴ ᴛᴜᴛᴛᴏ ɪʟ ᴍᴀʟᴇ ᴠɪᴇɴ ᴘᴇʀ ɴᴜᴏᴄᴇʀᴇ  ᴠᴏʟ. 1Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin