"Perché dovreste farmene?", chiesi confuso in quanto dovrei essere io a fare schifo a lui e non il contrario, "Sono uno stupido Gay a cui è morto il suo ragazzo per uno psicopatico! Sembra tutto così ridicolo!", ok ora ero diventato uno psicopatico, c'era un margine di miglioramento no?

"Vedi? Stai ridendo anche tu di me.", sussurrò crollando a piangere, non mi ero reso conto di aver sorriso come un'idiota.

"Ehi, no scusa non stavo ridendo di te. Stavo ridendo di quelle persone che ti considerano così come ti sei descritto. Scommetto che non hanno una vita e che continuano a farsi i fatti tuoi!", riuscii a farlo sorridere, "So che per te non è facile, c-credo che forse dovresti darti un po' di tempo, ok? Per assimilare il tutto e soprattutto non credere a quella stupida gente.", lo stavo dicendo a lui o a me stesso?

"Grazie. Grazie veramente Louis.", mi ringraziò e con quello mando letteralmente il mio sorriso sotto terra facendo invece scendere una piccola lacrima che mi preoccupai di asciugare in fretta.

"Ora devo andare Harry. Se vuoi ti do un passaggio a casa.", sorrisi mentre dentro di me non vedevo l'ora di tornare da Niall.

"Sarebbe magnifico. Grazie.", rispose ricambiando il sorriso, finimmo le nostre birre e ci avviammo tranquillamente verso la mia macchina.

Una volta sopra mi spiegò dove abitava e così lo accompagnai.

"Allora io vado.", disse una volta che la macchina si fermò nel vialetto di casa sua, "Ci vediamo riccio.", salutai mentre scese, "Ti do il mio numero? Magari potremmo parlare un po' sai mi ha fatto bene questa passeggiata.", disse abbassando lo sguardo.

Glielo dovevo dopo tutto. Ero io la causa di tutto.

Annuii e gli diedi il mio telefono in modo che salvasse il suo numero per poi ripartire e crollare appena arrivato tra le braccia del mio migliore amico.

"Che è successo?", chiese confuso cercando di consolarmi, "H-Ho conosciuto il suo ragazzo. È stato così tremendamente frustrante non poter fare niente per lui.", singhiozzai, "Nick aveva un ragazzo?"

"Si, si chiama Harry. Non potevo guardarlo senza pensare a tutto il resto."

"Louis calmati. Andrà tutto bene. Sono passati pochi giorni e nessuno sospetta o sa niente."

"Niall forse non mi segui, ma io ho conosciuto il suo ragazzo. La persona con la quale avrebbe passato il resto della sua vita."

"Magari lo aveva tradito."

"Non dire cavolate Niall!", esclamai scoppiando a ridere, "L'importante è riuscire a farti sorridere.", ammise asciugandomi le lacrime, annuii per poi andare a sedermi sul divano.

Ordinò la pizza per entrambi ma mangiai poco.

"Come ti senti?", mi chiese tornando con il gelato in bocca, "Credo bene.", mentii e lui lo sapeva, "Com'era questo Harry?", cercò di cambiare discorso senza ricordarsi chi fosse la persona del quale mi stesse chiedendo di parlare, "Aveva gli occhi verdi, quelli che non dimenticherò mai in tutta la mia vita."

"Perché?"

"Me li ricordo Niall. Quella notte, io li ho visti.", sussurrai spaventato, "Ma non ti ha riconosciuto.", affermò con convinzione, "Ha detto che i miei occhi assomigliano a quelli dell'assassino; ma che i suoi erano più freddi. Che poi che vuol dire più freddi?"

"Non lo so."

"Mi ha chiesto due volte dove avessi conosciuto, N-Nick."

"Non avevamo pensato a questo. Cazzo mi sono dimenticato!"

"Gli ho detto che lo avevo conosciuto in un supermercato.", scoppiò a ridere, "Dimmi che non l'hai fatto sul serio.", pregò continuando a ridere, "L'ho detto invece! Non sapevo cosa rispondergli! Era il suo ragazzo e sicuramente gli diceva sempre tutto.", ammisi, "Ammetto Tomlinson che un criminale ben organizzato come te non se ne vedono in giro.", scherzò.

"Visto? Io si che ho il mio stile!", scherzai anche io cercando di tagliare la tensione che c'era nella stanza, "Hai proprio ragione! Ora boss mangia.", mi ammonì indicando la mia povera pizza lasciata in disparte a raffreddare, lo guardai supplichevole ma mi fece segno che non avrebbe mollato finché non ne avrei mangiata almeno una fetta così ubbidii.

"Mi ha dato il suo numero.", ricordai facendo quasi strozzare il mio amico, "Quell'Harry?", chiese confuso, "Si.", risposi finendo l'intera pizza, mi era tornato un po' l'appetito fortunatamente, "Perché ti ha dato il suo numero?"

"Stavamo parlando, e in un certo senso l'ho rassicurato su delle cose e ha detto che gli piacerebbe parlare ancora con me."

"Magari gli piaci."

"Primo: non dire cagate, so che per te è difficile ma ti prego trattieniti. Due: ho ucciso il suo ragazzo e credo che l'ultima cosa che vorrebbe è vedermi."

"Ma lui non lo sa, lo sappiamo solo io e te questo.", disse con un tono strano che mi fece spaventare, "Non farlo mai più!", urlai appena scoppiò a ridere, "Mi hai fatto paura.", aggiunsi, "Sono io quello che dovrebbe aver paura di te e non il contrario.", disse con tono scherzoso ma poi si rese conto di ciò che aveva appena detto.

"I-io non intendevo dirlo.", si scusò guardandomi affranto, "Hai ragione, dovresti stare lontano da me.", conclusi alzandomi.

"Louis sai benissimo anche tu che non faresti del male ad una mosca!"

"Ma l'ho fatto Niall. Io l'ho fatto.", si alzò in piedi ma lo fermai, "Vado a fare una passeggiata.".

Presi il giubbotto e uscii rapidamente da quella casa.

"Louis!", urlò il mio migliore amico affacciandosi alla porta, continuai a camminare nel freddo pomeriggio, le campane iniziarono a suonare, erano le sette.

Le lacrime che avevo versato ormai si erano seccate sulle mie guance. Arrivai al parco deserto per via della neve che era caduta per tutta la notte scorsa.
Tolsi il ghiaccio dalla panchina, mi sedetti e crollai in un piano disperato.

Ero diventato così debole, così tremendamente debole in così poco tempo. Quanto era passato? Tre giorni? Quattro? Non sentivo altro che l'opprimente peso della sua morte sulle mie spalle.

Soffocai un grido. Avevo finito le lacrime, gli occhi continuarono a bruciare, e la gola ormai era secca. Per oggi poteva semplicemente bastare come tortura.

Me

Allora cosa ne pensate? Ditemi i vostri pareri, se ci sono degli errori di qualsiasi genere, se volete farmi domande o qualsiasi altra cosa vi venga in mente! Spero vi stia piacendo come si sta 'evolvendo' questa storia e che continuate a seguila.
Se volete passate a leggere la storia di una mia amica, si chiama 'L'oscurità uccide' è una storia Larry e anche se l'ha appena pubblicata si può benissimo capire che è scritta veramente bene; spero piaccia anche a voi!

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La mia metà oscura ||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora