𝔗𝒉𝒆 𝔈𝒏𝒅 𝐨𝒇 𝒂𝒏 𝔘𝒏𝒘𝒓𝒊𝒕𝒕𝒆𝒏 𝔖𝒕𝐨𝒓𝒚 (𝐨𝒓𝒊𝒈𝒊𝒏𝒂𝒍) 🪐

32 5 8
                                    

Molti nomi sono inventati.
Fatti o persone sono puramente casuali.

«Scegli le tue parole saggiamente» rise il cattivo, mentre teneva la spada sulla sua gola, l'altra mano a stringergli forte i capelli per tenergli la testa all'indietro.
L'eroe scosse la testa, per quello che gli permetteva la posizione: «Ti amo», sorrise, ormai rassegnato.

Il cattivo si bloccò, sconvolto e assolutamente sorpreso.
Entrambi avevano le lacrime agli occhi.

«Lysander, io...» lo chiamò il cattivo.
«È così che doveva finire tra noi due, Axl. Non fingere di non conoscere abbastanza bene il fatus» sussurrò allora lui. Se doveva ucciderlo che facesse in fretta. Tanto non gli era rimasto nulla. O quasi.

Se vedeva intorno a sé, c'erano soltanto corpi di soldati, persone, che lo avevano seguito. Non era un principe, non era un prescelto. Era soltanto il generale che aveva mandato a morire tutte quelle persone che non avrebbero più rivisto la loro famiglia.
Chiuse gli occhi, sentendo la lama affilata sul suo collo e abbandonandosi alla guerra persa.

Ma Axl non la pensava così. Stava per togliere la lama dalla gola del nemico e (sperava, futuro) amante, quando un taglio netto, dalla spalla destra al fianco sinistro sulla sua schiena lo fece cadere. Ebbe appena il tempo di dire con voce più leggera di una piuma un «Ti amo anch'io, Lys» che in agonia cadde accanto a Lysander, le lacrime agli occhi. Questo, confuso di non sentire più nulla sulla sua gola, aprì gli occhi e ciò che vide gli fece accapponare la pelle.

Sua sorella minore, andata in battaglia come suo braccio destro, aveva in mano una spada proveniente dall'esercito nemico. I capelli corti avevano abbandonato la coda fatta con cura, polvere di terra era sui suoi vestiti e sul volto, le mani insanguinate.

Si tolse la frangetta dalla fronte sudata col polso mentre si avvicinava velocemente al fratello maggiore, intontito per aver sentito comunque la confessione di Axl lo guardò.

«Lysander, mi senti? Lys? Oh grazie alle pergamene, sei qui. Andiamo, forza.» la sorella cercò di tirarlo prendendolo per il braccio fasciato, ma lui non me voleva sapere.

Corse con le ginocchia accanto al corpo del cosiddetto cattivo. Questi aveva la faccia di lato, probabilmente ciò che toccava per terra era sporco, pieno di polvere mischiato a sangue e le pergamene sapevano solo cosa. Uno squarcio sulla schiena aveva aperto i vestiti blu scuri, che tante volte lo stesso Lysander aveva sognato di indossare, invece che dei colori degni di un capitano dell'esercito. Lacrime salate e colorate di bordeaux insanguinato. Era immobile, sembrava così indifeso e lo era.
Stava morendo.

«Fratello? Dobbiamo andare a portare la notizia a palazzo. Non mi dire che vuoi portarti dietro anche lui per far capire loro che abbiamo vinto.» la sorella lo richiamava, ma lui era su un altro mondo. Salvare Axl.

«Maledetto infame che non sei altro, Axl, non osare morire, che sennò ti uccido io» disse tra i denti, mentre prendeva dalla tasca laterale dei pantaloni beige il kit medico.

La sorella, allora, per capire cosa stesse succedendo, guardò il nemico che aveva abbattuto. Oh, per la pergamena dei Monti. Aveva appena ucciso l'amore di suo fratello.

«Lysander...»
«Artemisia, per favore, stai in silenzio e aiutami a fasciare la ferita. Si sta dissanguando a vista d'occhio, poi lo porteremo nel suo accampamento.»
Lei annuì e cominciò ad armeggiare con bende e disinfettante.

Axl, sotto di loro tremava come una foglia in autunno nel Regno di Dopo. Cercava di rimanere in vita. Per lui stesso. Per la sua famiglia, ma soprattutto per Lysander.
Non riusciva neanche ad urlare per il dolore quando misero le bende. Gemeva freneticamente e lacrime fredde come il tempo che imperversava su di loro.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Oct 15, 2023 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

𝗔𝗥𝗧𝗘𝗠𝗜𝗦 || 𝑂𝑛𝑒 𝑆𝒉ꪮ𝑡 𝑎 𝐶𝑎𝑠ꪮ Where stories live. Discover now