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Venni svegliato nell'udire una voce femminile, di grande età parlare con qualcuno, che a sua volta annuiva con tono dispiaciuto.

Chi è sta gente? E dove mi trovo?

Mi domandai cercando di aprire un'occhio richiudendolo subito dopo per la troppa luce. Una volta che essi si furono abituati li aprii definitivamente notando alla mia destra una finestra di medie dimensioni, con al difuori il cortile della scuola insieme al cielo dipinto di arancione.

Sono a scuola?Ho dormito durante le lezioni?!

Mi misi seduto velocmente piegandomi in due dal dolore, man mano che gli avvenimenti avvenuti si fecero man mano sempre più lucidi dentro di me.

Mi risdragliai,cercando di non parlare dato il mal di gola, mentre la donna accorgendosi del mio risveglio sia avvicinava a passi svelti ma calmi in mia direzione accomoagnato dall'altra figura che si era rivelata in fin dei conti Kirishima.

«Giovanotto! Come ti senti?»Mi domandò cercando di non far notare la sua espresdione triste, ma che purtroppo notai.
Mimai un potevo-stare-meglio con l'espressione facciale e Kirishima mi si sedette affianco.

«Mi dispiciace per l'accaduto..però ci devi dire chi è stato.»Disse.
Io abbassai il capo negando l'ordine.

«Capisco. Quando ti sentirai pronto sai già dove trovarmi. Comunque parlando di te non hai niente di rotto. Per almeno una settimana è meglio se non parli, essendo che ti si è gravemente infiammata e irritata. Se ti senti meglio puoi già venire a scuola domani e sta tranquillo in caso non lo fossi: ho già provveduto con le giustificazioni. Ora il ragazzz ti aiuterà a portsrti al dormitorio.» La ringraziai e con l'aiuto di Kirishima mi misi in piedi, aggrappandomi a lui con un braccio attorno al suo collo mentre con l'altro al muro.

-

Arrivati davanti all'entrata del dormitorio mi fermai, sperando di non trovare Kacchan all'interno.

«Tranquillo,oggi Bakubro sarebbe dovuto andare in palestra.»Disse leggendomi nella mente. Tirai un sospiro di sollivievo ed entrammo.

Kirishima aveva ragione, Kacchan non c'era e per fortuna non c'erano nemmeno i miei compagni di classe, così mi diressi direttamente in camera mia.

«Bene,ora vado. Se hai bisogno di qualcosa fammi uno squillo, oppure anche a Denki!»Esclamò dopo avermi adagiato sul letto. Lo ringraziai con lo sguardo e quando si chiuse la porta alle spalle iniziai un pianto silenzioso, portandomi le ginocchia al petto anchese con fatica e coprendomi meglio con la camicia della scuola, che ancora non avevo tolto, tutti quei lividi.

Ho tradito Kacchan..

Questo era ciò che mi ripetevo,nella stanza buia illuminata solo dal bagliore della luna che filtrava dalla finestra chiusa.

Ora non riuscirò nemmeno a guardarlo negli occhi..

Quella sera non cenai, talmente avevo lo stomaco chiuso dai troppi sensi di colpa, e tantomeno non riuscii a dormire molto.

«Deku.» Mi chiamò una voce. Mi girai verso la provenienza ritorvandomi Kacchan a quelache metro di distanza. Il vento gli scuoteva leggermente i capelli lasciando che il suo buon profumo si propaghi nell'aria, fin alle mie narici.

«Kacchan?» Mi portai una mano alla gola, sorpreso.

Riesco a parlare? Ma l'infermiera aveva detto che ci avrebbe messo una settimana..

«Sei un traditore.» Disse Kacchan con tono freddo, mentre alcune lacrime gli solcavano il viso.

«N-No!»Cercai di dire ma la figura di Kacchan iniziò a farsi sempre più lontana,lasciando spazio al buio più totale.

𝒟ℯ𝓈𝓉𝒾𝓃𝒾𝓉𝓎 {Bᴀᴋᴜᴅᴇᴋᴜ}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora