25 (A&H) - Ho aspettato di vederti per 6 ore e 15 minuti

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«Figlio di puttana!» sbraita Athena dal fondo.

Thanatos alza gli occhi al cielo. «Ha parlato quella che ha sparato un colpo al cuore della sorella, facendola crepare. Stai zitta.»

La sua frase fa calare un silenzio surreale. Athena resta immobile, pietrificata dalle sue parole. Apollo e Hades si muovono all'unisono e la afferrano ai lati. Lei si dimena con foga, tanto che serve anche l'intervento di Thymós per placcarla.

«Posso ancora fare qualcosa per salvarlo», mi ritrovo a dire a voce alta uno dei tanti pensieri che mi affollano la testa. Sono sommerso. Mitragliato da domande, ipotesi, imprecazioni e frasi scollegate che non mi permettono di ragionare in modo lucido.

«Come pensi di salvarlo, Ares?» mi incalza Circe. «La corrente elettrica in quella stanza è di tipo alternato, caratterizzata da un flusso non continuo di elettroni. Parliamo di uno shock elettrico di 25 milliampere. Te ne rendi conto? Sei bravo in matematica e fisica, o ricordo male? Non c'è modo di salvarlo dalla morte.»

25 milliampere.

L'amperaggio necessario a provocare una paralisi dei muscoli respiratori con possibile conseguente arresto respiratorio. Un tipo di morte orribile. Un tipo di morte simile a quello a cui sono andato incontro io, da bambino. La mancanza di ossigeno. Sicuramente non una coincidenza.

«L'unica cosa che puoi fare è andare da lui e...» continua Thanatos.

«No! Stai zitto! No!» sbraito, sovrastando la sua voce.

«...fargli compagnia. Glielo devi. È morto per colpa tua.»

«Smettila!»

«Avevi ancora ventiquattro secondi per pensare alla domanda e non li hai sfruttati. Ci saresti potuto arrivare. Avresti potuto fare la domanda giusta. Invece, stai uccidendo un marito e un padre.»

Mi porto le mani alle orecchie e premo forte, tappandole per eliminare il suono orribile della sua voce che dice... la verità. Avrei dovuto pensarci meglio. Avrei dovuto sfruttare i restanti ventiquattro secondi. La domanda era...

Vedo la bocca di Thanatos muoversi. Non sento nulla. Sposto le mani e lascio ricadere le braccia lungo ai fianchi. Lui ripete.

«In quale stanza devo entrare per salvare Iperione?»

Ovviamente.
Ci sarei potuto arrivare.

Ma avevo così tanta paura per mio padre che ho smesso di ragionare. Avevo così tanta paura di perdere mio padre, che mi sono condannato da solo. E ho condannato mia madre. I miei fratelli. E mia sorella.

Ancora una volta, ho combinato un casino enorme.

Volto la testa in direzione della mia famiglia. Non vedo bene le loro espressioni, ma so che Poseidon e Hera mi stanno guardando. «Volete venire con me a fargli compagnia?»

La cosa più difficile che abbia mai chiesto in tutta la mia vita.

Prima che possano rispondere, e so in maniera affermativa, Thanatos sghignazza.

«Cristo, cosa cazzo c'è ancora? Giuro che ti taglio la lingua e la uso per tapparti il buco del culo.»

Lui ignora la mia minaccia. «La piattaforma in vetro è fatta per sostenere solo il peso del tuo corpo, non potete andare sopra. Altrimenti si sfascia e avete una buona probabilità di restare fulminati anche voi. Chiuderemo presto la porta e quella stanza si allagherà in poco tempo. Ripeto: dovresti sbrigarti.»

Ora sì che il mio cervello va in corto circuito.

Inizio a scuotere la testa, con velocità crescente, e mi guardo attorno alla ricerca dell'ultimo oggetto che potrei trovare qui. «Mi serve una lama. Qualcosa che tagli.»

Game of Chaos (Game of Gods Spin-off, #Ares)Where stories live. Discover now