Parte 3

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Quello che vi sto raccontare ora, invece, successe qualche mese dopo la mia disavventura nel Dark Web.

La polizia cercò in ogni modo di rintracciare il sito e gli utenti, ma non vi era alcun modo di verificare la mia storia.

Mi consigliarono, quindi, di cambiare i miei dati personali e di andare ad abitare con un parente o con un amico, in un'altra località.

Scelsi di andare a vivere con il mio amico David, un ragazzo onesto ed estremamente laborioso.

Non era mai andato alle feste, non aveva mai compiuto semplici bravate, non beveva né fumava, ed era uscito con ottimi risultati dal college. Aggiungo infine, che si trattava di una delle rare persone che non avevano alcun interesse ad avventurarsi nel Dark Web.

Decisi di essere il più sincero possibile, raccontandogli la mia terribile esperienza: fu per questo motivo che accettò di ospitarmi.

Una sera stavamo guardando un film, quando il mio nuovo cellulare squillò. Vi era un messaggio con scritto:

"Controlla il tuo computer."

Il mittente era un numero sconosciuto. Come l'ultima volta.

Mi avvicinai alla mia camera e notai subito che la luce dello schermo creava un bagliore inquietante.

Chi aveva acceso il mio pc?

Il mouse e i tasti non rispondevano ai miei comandi e fu in quel momento che il mio telefono squillò nuovamente:

"Guarda fuori dalla finestra."

Ero terrorizzato, ma decisi di obbedire.

Notai che in strada c'era un uomo, appoggiato ad un furgone bianco, mentre fumava una sigaretta. Quando incrociò il mio sguardo, mi fece un cenno con la testa e mi arrivo un altro sms:

"Ora, segui le mie istruzioni per sbloccare il pc, ed avviare ciò che ti ho inviato."

Chiamai David senza urlare e senza alzarmi dalla sedia.

Il mio amico si avvicinò evitando le finestre ed appena capì la situazione, chiamò la polizia.

David prese una mazza da baseball, nel caso in cui l'uomo avesse tentato di entrare.

Mi rifiutai di seguire le istruzioni ricevute sul cellulare e guardai negli occhi del mio amico, aspettando entrambi in silenzio l'arrivo dei soccorsi.

Circa 5 minuti dopo mi decisi a guardare nuovamente fuori dalla finestra: l'uomo e il furgone non c'erano più.

Improvvisamente sentimmo bussare alla porta.

Inizialmente erano piccoli colpetti, poi, però, si trasformarono in veri e propri pugni; fino a quando, alla fine, abbiamo sentito un orribile suono graffiante. Durò ancora qualche minuto e poi sentimmo dei passi che camminavano lungo il corridoio, che alla fine svanirono con l'arrivo della pattuglia.

Ricevetti un ultimo messaggio:

"Tranquillo, torneremo."

Non sono stato abbastanza cauto sul DARK WEB - DEEP WEBDove le storie prendono vita. Scoprilo ora