capitolo 17

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Rosana correva per la villa come una pazza.

"Dov'è? Dov'è? Dov'è Juan? " urlò entrando nello studio di Salvador.

Il signor Martinez si voltò verso di lei infastidito. Si stava versando un bicchiere di whisky nel bicchiere di vetro, ed odiava essere interrotto da qualcuno.

"Odio quando qualcuno entra nella mia stanza senza permesso, Rosana."

"Dov'è Juan?"

"E io cosa ne so? Sei tu la sua fidanzata, non io."

"È con quella servetta, non è vero? Neanche lei è presente nella villa"

"Può darsi che allora stia con lei" disse seccato Salvador.

"E voi non dite niente? Permettete che vostro figlio stia con quella lì? "

"Anch'io farei la stessa cosa" disse sorridendo l'uomo.

Rosana strinse in pugni e divenne rossa in volto, ma dopo si calmò.

"Sapete, signor Salvador, mio padre non sarebbe tanto felice di questa situazione.. e potrebbe togliervi tutte le terre a vostra disposizione"

"Adesso basta Rosana, mi stai stancando. Sai benissimo com'è Juan, è un libertino, ma sposerà te. Non gli permetterò mai di unirsi ad una cameriera."

"Lo spero, signor Salvador o peggio per lei!"

"Mi stai per caso minacciando?" disse l'uomo alzando un sopracciglio.

Rosana non rispose e se ne andò sbattendo la porta.

Salvador si lasciò cadere sulla poltrona e sbuffò. Aurora gli stava procurando più danni di quelli che avesse mai pensato.

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Mary entrò in una camera della locanda, dove vi era Aurora. La ragazza era pallidissima: si agitava nel sonno, piangeva, e Miguel e il signorino Martinez erano con lei.

Bagnò un fazzoletto e lo posò sulla fronte di Aurora.

"Adesso può dirmi cosa è successo? Chi le ha fatto quei lividi? È stato lei?" disse Miguel arrabbiato afferrando il bavero della camicia di Juan. Mary corse da lui e lo intimò a lasciare il ragazzo.

"Miguel, fermati! Se fosse stato lui, non avrebbe portato Aurora qui!"

"E allora chi è stato?"

Juan tossicchiò per schiarirsi la voce.

"L'ho trovata nella foresta. Qualcuno.. stava cercando di abusare di lei ed io l'ho salvata. In seguito mi ha chiesto di portarla qui ed è svenuta tra le mie braccia" disse Juan abbassando il capo.

Mary si portò le mani davanti alla bocca e cominciò a piangere, mentre Miguel diede un pugno contro il muro.

"Bastardo! Avete visto chi era?" domandò Miguel a Juan.

"No" mentì Juan. Non poteva pronunciare il nome di colui che in tutti quei anni era stato il suo migliore amico. Avrebbe voluto vendicarsi lui in prima persona.

Un gemito provenne dal letto. Juan si voltò e vide Aurora sveglia.

"Aurora! Bambina mia! Come stai?" disse Mary avvicinandosi a lei piangendo.

"Mary.. ti prego, abbracciami" chiese debolmente la ragazza. Mary non se lo fece ripetere due volte e strinse forte colei che riteneva fosse sua figlia.

"Aurora, sei al sicuro ora" disse dolcemente Miguel.

Juan nel frattempo rimaneva in disparte, con le braccia incrociate e guardava Aurora. La ragazza si girò e lo guardò.

"Juan.. " sussurrò Aurora

"Non affaticarti Aurora, hai bisogno di riposare" la interruppe Juan.

"Ti prego Juan, và via"

"Cosa?! Ma.."

"Non tornerò con te alla villa. Non lavorerò più per la famiglia Martinez"

Le parole di Aurora ferirono profondamente il cuore di Juan. Non poteva non biasimare Aurora, sapeva quanto avesse sofferto e quanto continuava a patire in quella casa, eppure sperava che la ragazza, nonostante tutto, rimanesse con la sua famiglia.. Con lui.

"Certo.. ti capisco. Allora.. addio, Aurora. Buona fortuna" disse tristemente Juan dirigendosi verso la porta.

Aurora lo osservò, prese un bel respiro e corse verso di lui, per poi abbracciarlo forte dietro la schiena.
Mary e Miguel guardarono sbalorditi la scena, mentre Juan, stupito e meravigliato, si girò lentamente e si mise di fronte ad Aurora.

"Mi dispiace, ma non posso tornare. Non voglio" pianse Aurora, appoggiando la sua testa contro il petto di Juan. Il ragazzo la circondò con le sue braccia.

"Lo so... mi mancherai, piccola ribelle" disse Juan accarezzandole i lunghi e soffici capelli.

"Cerca di essere felice con Rosana. . Te lo meriti"

Juan fece un sorriso amaro.

"Sai bene che sarà impossibile"

Aurora alzò lo sguardo e guardò le iridi glaciali di Juan. Cercò di stamparli nella memoria, di trattenerli nel suo cuore. Lasciarlo gli faceva ancora più male di quanto avesse mai pensato.

"Addio, padroncino" disse dandogli un dolce bacio sulla guancia.

"Addio, Aurora" abbassò lo sguardo Juan, uscendo dalla stanza ed andandosene.

Aurora si accasciò a terra e diede sfogo a tutte le sue lacrime.

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