- Il demone afferrò la testa di Michael che cercò invano di liberarsi alla stretta. L'essere gli fece avere una visione: vide il mondo in rovina, distrutto e avvolto dalle fiamme. Le città crollate, le foreste in fiamme, demoni che imperversavano ne...
Mentre Andrea si allontanava a bordo del TARDIS, sul quale torneremo tra un po', Michael avanzava veloce seguendo Amaterasu, la regina dei lupi di quello strano e pericoloso mondo...
Correvano e saltavano su alberi, rocce e giganteschi funghi, i loro salti erano incredibili. Michael si sentiva finalmente a suo agio dopo aver stentato un po' a tenere il passo della sua compagna e si adattò, ricordando quanto tempo avesse impiegato per imparare ad usare la giusta quantità di energia da concentrare nei piedi e la direzione dove saltare. Sembra difficile da credere ma c'erano voluti due mesi per controllarla; all'inizio Michael saltava usando troppa energia e finiva lontano dal bersaglio, oppure ne metteva troppo poca con il risultato di cadere a terra molto prima di arrivare al bersaglio. Pensarci lo fece sorridere, era cambiato molto negli ultimi tempi, crescendo e divenendo molto più forte. Aveva alla fine accettato, forse perché non aveva scelta, la sua strada, era un guerriero che doveva proseguire spesso da solo. I suoi maestri erano stati molto severi nel farglielo capire.
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Persino Andrea, suo amico di infanzia che aveva scoperto essere anche lui un grande guerriero, lo aveva avvertito; la vita del guerriero può essere solitaria e triste. I suoi allenamenti erano stati al limite dell'umano; per renderlo pronto, ci erano andati tutti molto pesante con lui, infatti era stato massacrato più volte, finché pian piano, il suo fisico iniziò ad adattarsi e a rispondere bene all'allenamento.
Se all'inizio era scettico che potesse avere qualsiasi traccia di poteri, man mano che proseguiva l'allenamento si rendeva conto che nascondeva un potere immenso dentro di sé. E ora mentre proseguiva insieme alla lupa, sentiva quel potere immenso come un grande peso nel petto. Percepiva che l'oscurità stava avanzando in fretta e che presto avrebbe dovuto farci i conti.
Dopo aver passato quasi un'ora sfrecciando per la foresta, saltando fiumiciattoli, rocce e muovendosi tra le fronde di enormi alberi, Amaterasu si fermò di colpo nascondendosi dietro un grande albero. Il ragazzo la raggiunse e si fermò ad osservarla; il muso affusolato dell'animale puntava tra la vegetazione, dove si udivano delle voci. L'animale si avvicinava lentamente, con passo felpato, finché insieme, non furono in grado di scorgere ciò che avveniva. Si trovavano ai margini di un grande ruscello: grandi alberi sorgevano vicino all'acqua paludosa, insieme a canne di bambù.
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