11. UN PO' UMANO

0 1 0
                                    

MEGAN

Sono o non sono una persona matura? Si che lo sono. Sono un'adulta, lavoro, e le liti adolescenziali vanno superate.

Busso alla porta e abbasso la maniglia, varco la soglia e mi trovo faccia a faccia con Ellen.

-Ciao- dico avvicinandomi alla sua scrivania. Lei si schiarisce la voce

-Hai bisogno di qualcosa?- dice, fingendo di non essere sorpresa. Ti conosco bene Ellen e so che non te lo aspettavi.

-Si, ho bisogno di chiederti scusa, Elle- mi siedo di fronte a lei.

-Sono una persona adulta e ho bisogno di superare tutto ciò che è successo anni fa è che intralcia il mio presente- mi blocco un attimo -non mi aspetto che torniamo come quelle di una volta- la mia voce si incrina e lei oltrepassa la scrivania avvicinandosi a me -forse lo spero- riprendo a parlare -non posso giustificare ciò che è successo, voglio solo chiederti scusa. Ed è un gran passo per me. Mi conosci- dico e il silenzio cala. Lei si limita ad annuire

-Lo apprezzo. Le scuse sono arrivate dopo soli cinque anni- sorride un po' -ma sono arrivate, nonostante il tuo orgoglio-

-Scusa per tutto, Elle, davvero- mi spiattello nel suo collo. L'odore è sempre lo stesso. Vaniglia e Cocco. E lei mi era mancata così tanto.

-Io ho sbagliato tutto con te, e non mi sono curata dei tuoi sentimenti.- la vedo asciugarsi una lacrima. Non dirà nulla, la conosco.

-Adesso ti lascio al tuo lavoro- dico prima di uscire

-Meg-

-Si?-

-Non è facile per me. Ci penso ancora- annuisco ed esco dal suo ufficio definitivamente e asciugo le ultime lacrime.

-Tutto bene?- alzo lo sguardo verso colui che mi ha fatto la domanda. Annuisco.

-Ho parlato con Elle-

-Ah- sorride leggermente -lo sai meglio di me, dalle del tempo-

-Si- sorrido con gli occhi ancora lucidi.

JULES

Vedo una serie di macchine della polizia sfrecciare davanti casa mia. Tipico del mio quartiere. Ma cosa sarà successo questa volta? Decido di non curarmene e mi faccio una bella tisana allo zenzero. Verso il liquido nella mia tazza di Taylor Swift. Con su scritto: "You drew stars around my scars". È un regalo speciale del mio compleanno di qualche anno fa. Un bussare incessante alla porta mi fa sussultare. Ma chi è a quest'ora? Mi avvicino allo spioncino e attraverso esso noto una figura familiare. Apro la porta e lui entra velocemente chiudendola alle sue spalle.

-Jul-

-Jack-

-Sei sola?-

-Sì- annuisco

Entra nel salone e io prendo la mia tisana

-Vuoi?- gli chiedo

-No- si affretta a dire -quell'intruglio è schifoso-

-La tazza un po' meno, modestamente- si riprende dopo

-Perchè sei qui?- chiedo spazientita

-Mi hanno fatto delle domande sul tuo patrigno-

Di bene in meglio.

-Chi?-

-La polizia-

-Cosa ti hanno chiesto- mi siedo nel divano

-Da quanto vive qui da voi e il rapporto che ha con tua madre- si ferma un attimo -e se spaccia da molto- sbarro gli occhi

Odio et amoWhere stories live. Discover now