-Seguimi- la voce di Nathan arriva dritta nelle mie orecchie con lo scopo di farmi sobbalzare
-Sei impazzito?- borbotto, mentre ridacchia divertito dal mio sussulto.
-Non essere tragica. Dobbiamo interrogare gli spacciatori che abbiamo catturato l'altra volta- annuisco seguendolo per il corridoio.
-Dove verranno portati dopo?-
-In prigione, stiamo collaborando con la polizia-
Nathan spalanca la porta che conduce alla sala degli interrogatori
C'è un tavolino, con tre sedie, il ragazzo con i capelli che teneva Jay per la gola è già seduto, a sinistra c'è un'altra stanza, divisa da questa da una lastra di vetro, in quell'altra stanza ci sono altri nostri colleghi che ascolteranno l'interrogatorio e prenderanno appunti. Credo siano specializzati in questo.
-Ce ne avete messo di tempo- si lamenta sistemandosi sulla sedia
-Io non farei tanto lo spavaldo- consiglia Nathan sedendosi sulla sedia
-Le 007 sono proprio carine, vero?-
-So anche essere spietata, quindi tieni i tuoi apprezzamenti per te-
-Mi piace- ribatte e io gli lancio uno sguardo fulmineo, mentre lui ridacchia,
-Qual è il tuo nome?- gli chiede Nathan cambiando discorso solo dopo averlo fulminato con lo sguardo
-Jackson, per gli amici Jack-
Sposto lo sguardo sui miei colleghi che, leggermente divertiti per il breve diverbio che ho avuto poco fa, iniziano a prendere appunti.
-Perché la scorsa volta eravate in così tanti? Gli spacciatori girano in pochi-
-Spacciatori è un parolone-
Nathan sbuffa e mentre tenta di riformulare la domanda qualcuno bussa alla porta. Dopo quella sera non ci siamo parlati più, solo qualche occhiataccia da lontano.
Brad sbuca dalla porta
-Nathan puoi venire un attimo?-
-Non puoi aspettare un po'?-
-È urgente-
Sposta lo sguardo su di me, come se aspettasse la mia approvazione, faccio cenno sì e mentre se ne va, resto a parlare con Jackson
-Eravate un po' tanti quella volta, com'è possibile se solitamente si gira in pochi quando si tratta di droga?- riformulo la domanda di Nathan
-Ci piace essere sicuri, ma avevate pianificato un piano ben strutturato. E poi io non la chiamerei proprio droga, si tratta di roba leggera- dichiara con sincerità. E pensare che io non sapevo proprio nulla di quel piano.
Improvvisamente un rumore sordo ci fa sussultare. Guardo Jackson leggermente insospettita
-Questa volta non so davvero nulla- dice alzando le mani in aria
La porta si spalanca, scatto in piedi per vedere di chi si tratta. Nathan si avvicina a noi con i pugni serrati.
Si avvicina al tavolo sbattendo i pugni sul tavolo, sobbalzo.
-Quante persone avete ucciso?- tuona incazzato, al momento sembra che nulla possa farlo ragionare.
-Nathan calmati subito o dobbiamo costringerti ad abbandonare la stanza- una voce metallica arriva alle nostre orecchie
-Quante?- ribatte con tono più alto e sbattendo i pugni più forti al tavolino
-Noi non abbiamo ucciso nessuno- risponde Jackson guardandolo male e senza perdere il contatto visivo
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Odio et amo
Fanfiction🍀Incompleta🍀 Megan ha ventiquattro anni quando le viene chiesto di trasferirsi a Boston per una offerta di lavoro più unica che rara. Con una valigia piena di ricordi e rimorsi decide di imbattersi in questa avventura. Non sa però che ad attenderl...