7. FRECCIATINE

0 1 0
                                    

Pretendo la massima collaborazione da voi oggi, vedremo dei cadaveri, quindi che i deboli di cuore si facciano coraggio.- sono queste le parole di Nathan prima che ci sistemiamo nelle macchine esattamente come l'altra volta, tranne per il fatto che nella nostra macchina si introduce un nostro collega, mai visto tra l'altro.

-Devi essere Megan, io sono Harry.- apre lo sportello e si butta dietro. Annuisco lanciandogli uno sguardo dallo specchietto

Nathan mette in moto e inizia a parlarmi.

-Domani verificheremo le tue doti combattive-

-Bene-

Stiamo andando nei boschi che ci sono stati denunciati per esaminare il luogo. Usciamo dalla macchina sgranchendoci le gambe. Ci avviciniamo ai nostri colleghi.

-Dobbiamo avvicinarci al lago- dice qualcuno.

Ci muoviamo velocemente mentre altri nostri colleghi ci coprono le spalle, potrebbe essere una trappola e noi dobbiamo essere pronti ad ogni evenienza. Non ci piacciono le sorprese.

Ci sono tantissimi alberi, tutti simili tra di loro, altissimi, verdi e rigogliosi. In questo luogo è davvero facile perdersi, perciò mi avvicino al mio gruppo per non perderlo. Seppur mi trovo in missione non posso far finta di niente, questo posto è stupendo è pensare che qui potrebbero esserci dei cadaveri, portati da degli idioti, mi mette rabbia.

Perché rovinare un posto così bello e rilassante? Perché uccidere della gente?

La bellezza del bosco in sé è nulla se messo in confronto al lago, che è visibilmente ben curato, l'acqua è cristallina e riesco a specchiarmi se mi sbilancio leggermente in avanti.

Una fitta allo stomaco mi porta a fare un passo indietro. Le pozze d'acqua mi riportano a quel giorno. Chiudo gli occhi e incrocio le braccia al petto per nascondere i pugni, le unghie si conficcano nella carne della mano, trattengo un lamento e mordo il labbro inferiore. Devo allontanarmi da qui, ma i miei piedi sono bloccati a terra.

-Megan- tuona Ellen da lontano per farmi avvicinare, cammino lentamente nel frattempo che annuisco. Nonostante la fragilità del nostro rapporto al momento, mette da parte l'orgoglio per salvaguardarmi. Il che non fa che aumentare l'odio nei miei confronti. Noto sei casse, mi avvicino velocemente, in ogni cassa c'è un cadavere. Ellen avvicina la sua mano sotto al naso di ogni corpo.

-Nulla da fare- dice con tristezza avvicinandosi a Jules e Nathan,

-Nathan - è Jules a parlare rivolgendosi all'uomo che se ne sta in silenzio - lei non c'è-

-O forse è con i prossimi sei- la sua tristezza arriva dritta nelle mie orecchie, provocandomi un nodo alla gola.

-Non essere così pessimista- dice Brad avvicinandosi a loro e poggiando la sua mano sulla spalla dell'amico. Lui annuisce con il volto verso il basso

-Devo segnarmi alcune cose prima che arrivi il medico forense- dice Nathan spostandosi vicino alle casse -Ellen puoi iniziare a chiamarlo- torna ad essere il robotico portavoce del nostro gruppo. Con un tono un po' freddo. Questa volta però, non gliene faccio una colpa. Usa un approccio distaccato per non far trasparire le emozioni.

Ellen annuisce mentre si allontana. Oggi è particolarmente strana. La guardo da lontano mentre parla al telefono. Cammina nervosamente mentre dialoga e continua a farlo anche dopo aver staccato la telefonata. Dopo un po' ci raggiunge.

-Sta arrivando- dice avvicinandosi ad Nathan, che scrive velocemente su un taccuino, annuisce con noncuranza.

-Ellen, tutto bene?-

-Alla grande- risponde a Jules, mentre quest'ultima annuisce confusa -la gente sbuca come i funghi- borbotta

-Non l'ho portato io qui- le dico ad un tratto, il silenzio aleggia nel gruppo -e non sapevo che tu lavorassi qui- aggiungo dopo, tentando di spezzare il silenzio

-Saresti scappata altrimenti, giusto?- dice tagliente. Cerco di non far notare quanto male mi abbia fatto.

-Elle, vieni ad aiutarmi- si intromette Nathan probabilmente per porre fine a questo dialogo pungente. Tento di cancellare il dialogo appena avuto

-Era necessario?- sento borbottare dal nostro portavoce.

-Hai parlato con il capo?- si avvicina e le sussurra qualcosa all'orecchio, lei sbarra gli occhi

Quando il medico arriva si avvicina a me e mi chiede di condurlo nelle casse per iniziare a esaminare i corpi superficialmente, per giudicare se può iniziare il suo lavoro qui o esclusivamente nel suo studio. Nathan e Brad mi affiancano, il primo alla mia sinistra e il secondo alla mia destra

-Bene, non vedo segni evidenti, li voglio nel mio studio domani mattina, ci lavorerò già da domani- annuisco

-Domani mattina li porteremo- dice Brad

-A domani allora.- il medico se ne va mentre noi rimaniamo lì per qualche altro minuto.

Nathan si allontana da noi per parlare al telefono.

-Ho chiamato Xavier, stanno venendo a prenderli- dichiara avvicinandosi a noi.

-Li hanno identificati?- chiede Brad, ricevendo un cenno di no dal suo amico.

-Faremo il possibile, dobbiamo interrogare i familiari delle vittime e se non li identifichiamo sarà impossibile-

Torniamo nelle macchine. Harry nel frattempo si è volatilizzato nella macchina di Xavier per tenere d'occhio i corpi.

Il silenzio in macchina aleggia nell'aria per circa dieci minuti, poi viene rotto da lui.

-È solo arrabbiata, so che tiene molto a te e tuo fratello- mi volto verso di lui, stupita, le ha parlato di Trev?

-Che ti ha detto di mio fratello?-

-Nulla che io possa dirti-

Odio et amoWhere stories live. Discover now