8. NO CAP

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Cerco un posto tra i tavoli della mensa, sono tutti occupati da qualcuno di sconosciuto. Non vedo Jules, né Brad. Trovo un volto conosciuto, mi avvicino a lui con il vassoio.

-Tra tutti i tavoli hai deciso di autoinfliggerti questa pena?- domanda ironico mentre mastica un pezzo di pane

-Non c'era grande scelta- rispondo soltanto

Prende parola dopo un po'

-Quindi da dov'è che vieni?- chiede cercando di fare dialogo

-Bayville, vicino New York- rispondo secca

-Tu e Ellen, vi conoscete da molto?- sapevo dove voleva andare a parare

-Ti importa così tanto capire il rapporto che avevamo io e Ellen?-

-Mi piacerebbe vedervi ancora amiche- confessa

-Non credo che vorresti davvero- rispondo con un sorriso un po' malinconico

-Perché no?-

-Eravamo due teppistelle- rispondo -un giorno siamo finite in presidenza per uno scherzo finito male, il professore di storia era fradicio di acqua glitterata, doveva essere uno scherzo indirizzato alla capo cheerleader. A Ellen stava particolarmente antipatica- mi rendo conto di aver straparlato e di avere lo sguardo sognante.

Mi osserva attentamente con la mano sotto al mento e il corpo proteso verso me.

Schiarisco la voce e mi ricompongo.

-No- scuote la testa alzando gli occhi al cielo -non mi dire che sta ritornando la silenziosa Megan-

-Non sono silenziosa- mastico lo sformato di verdure mentre ascolto Nathan

-Succede sempre quando ti rendi conto di aver detto troppo di te o di esserti esposta più del dovuto e quindi torni sull'attenti- mi spiega

Nathan è un grande osservatore, da quello che ho visto in questi pochi giorni. Osserva molto, ogni piccolo dettaglio viene captato

-Anche tu non parli molto di te, non focalizzarti solo su di me-

-Non tergiversare! Sarebbe bello se tornaste quelle di una volta, no?-

-Non saprei- confesso, ancora sotto osservazione del ragazzo di fronte a me.

-Hey ragazzi- Brad sbuca con un vassoio stracolmo di cibo

-Sporcami e ti uccido- lo minaccia Nathan sbuffando, quando il suo amico si siede vicino a lui. Sarebbe bello avere nuovamente il rapporto di una volta con Ellen, ma so che un'impresa impossibile, non ci proverò neanche.

-Ellen!- scuote una mano in aria per attirare l'attenzione della nostra collega.

Nascondo il viso dalla vergogna, tutti i nostri colleghi si girano verso di noi.

Ellen si avvicina al nostro tavolo e quando nota che l'ultimo posto rimasto è quello accanto a me esita un attimo

-Siediti- le indica Nathan con lo sguardo

Quando si sistema vicino a me, Brad prende parola.

-Mattinata pesante?-

-Abbastanza- risponde lei sbuffando -avete un'aspirina?-

Apro la tasca all'altezza della coscia e ne tiro una fuori. Le porgo il medicinale, lo prende osservando la mia mano, esitante.

-È solo aspirina- dico invitandola a prenderla

Dopo aver passato dieci buoni minuti a essere presa in giro da Brad, sotto il silenzio di Ellen e lo sguardo attento e scrutatore di Nathan, mi alzo e poso il vassoio.

Odio et amoWhere stories live. Discover now