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da leggere: ⬇️
quando c'è questo segno ( ~ ) sono quando iniziano e finiscono flashback delle vite passate.

20 dicembre, il giorno dopo.

eccoci qui, a Fontaine: la cosiddetta "città della giustizia".
Childe aveva già mancanza di casa, e del resto:
del suo letto .. della sua cucina ... del suo Zhongli ..
sospirò, portandosi alcuni ciuffi di capelli dietro con il palmo. dopodiché si massaggiò le tempie esasperato. era in barca, aveva attraversato di nuovo tutta Sumeru per arrivare lì. ma finalmente riuscì ad arrivarci, per fortuna. era al porto, così scese immediatamente dal suo mezzo di trasporto. ora doveva solamente avviarsi alla sua destinazione, cosa sarebbe andato storto —?
- ugh— oh ! - qualcuno sbattè contro di lui correndo. Ajax socchiuse gli occhi, osservando quella figura che non lo aveva mosso di un solo centimetro. non aveva assolutamente voglia di litigare, o dire ed ella di guardare a dove mette i piedi ... era troppo stanco per farlo.
- mi perdoni tanto signore !! - il rosso sospirò, annuendo. con un cenno del capo la fece andare via. a quanto pare non aveva proprio le forze di parlare ...
doveva recarsi nei sotterranei in quel momento, per sbrigare delle faccende per cui quel giorno era stato incaricato ...

- quella mattina, prima di partire. -

sentire i mugugni infastiditi di Zhongli era un ottimo risveglio per il rosso, nel frattempo che veniva strattonato con forza da costui.
- Zhongli ... devo andare - si alzò alla fine, con gli occhi semichiusi e in uno stato di dormiveglia.
- allora sbrigati - sussurrò, continuando a tenergli il polso stretto nella sua presa. la mano di Childe cominciava ad indolenzirsi, a causa dell'Archon e della sua potenza fisica anormale.
- mi stai letteralmente tenendo stretto a te. cos'è, non vuoi che io vada ? - Ajax ghignò, avvicinandosi al moro con il viso contro il suo.
- appunto, no. - i loro nasi si strofinarono tra loro dolcemente, in un gesto d'amore. l'ansia di ieri che provava il consulente per Tartaglia c'era ancora, e sembrava non voler smettere di cessare. il fatui alzò gli occhi al cielo.
- sei ancora preoccupato per me, non è vero ? -
- altroché se lo sono. -
silenzio. l'harbinger sospirò di resa, sistemandosi sul letto.
- resterò seduto finché non la smetterai di lagnarti, come fa mia madre. - incrociò le braccia al petto.
- non lagno, Ajax. - rispose Morax, guardandolo storto per quel commento. Childe sembrò non voler replicare, ma gli fece cenno di avvicinarsi a lui, con un sorriso convincente. allora Zhongli, che in quel momento indossava un semplice pigiama, scalzo, struccato e senza i suoi capelli ordinatamente legati, camminò verso di lui. dopo, Ajax lo posizionò sulle sue ginocchia.
- starò via per poco. tornerò vivo e vegeto, sano e salvo. -
- tornerai con più cicatrici di prima, scommetto .. - disse il moro, sospirando esasperato nel frattempo che il rosso ridacchiava nervosamente.
- può darsi. ma non è un problema per te, giusto ? ho notato che ti piace molto ripassarci le dita sopra, ferocemente - con un occhiolino. il consulente arrossì dall'imbarazzo, per tutte le volte in cui lo graffiava mentre facevano sesso ..
Childe, notando quello sguardo così innocente da parte sua lo trovò adorabile e non potette più resistere. gli prese il mento con due dita e lo baciò sulle sue labbra soffici. entrambi socchiusero gli occhi per un momento, godendosi quegli ultimi istanti ... in fine, riuscirono finalmente a staccarsi.
- ancora non riesco a crederci, Zhongli. il mio consulente. - evidenziando le ultime due parole. Morax alzò un sopracciglio curioso.
- sono troppo vecchio per te ? non mi vuoi più ? - gli disse divertito, avvolgendogli le
braccia al collo dolcemente.
- beh sono nell'età del consenso, quindi ... - ghignò, accarezzandogli l'interno cosce. l'Archon pronunciò una piccola risatina.
- però, non adesso Ajax .. - il sorriso di Morax si sciolse, realizzando le vere intenzioni dell'harbinger. Childe mise il broncio.
- aspetteranno .. un quarto d'ora, o di più - mentre si avvicinava alle sue labbra, cercando di convincerlo. Zhongli gli lanciò un'occhiataccia.
- non ti sazi mai. - il moro si alzò, lasciandogli velocemente un bacio a stampo per salutarlo.
- ora vai. -
- va bene - Tartaglia si arrese, arrangiandosi.

Come neve d'inverno , TartaliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora