Innocenza

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ROSE'S POV

Mi svegliai di soprassalto, disfando il letto e facendo cadere le coperte a terra.

Cercai di tranquillizzarmi e presi alcuni lunghi respiri.

Quella frase, pronunciata con tanta naturalezza, non mi permetteva di giovare di notti tranquille.

Tormentava i miei sogni, accaparrandosi tutta la mia mente e distruggendo la logica che ancora cercavo di serbarvi all'interno.

Combattuta fra due fazioni completamente opposte, mi arrovellavo il cervello alla ricerca di una possibile spiegazione.

In seguito all'incidente avvenuto ad Hogsmeade infatti, Madama Rosmerta era stata convocata ad Hogwarts, in attesa di avere un colloquio con il padre di Scorpius, Draco Malfoy, che si era svolto verso la prima metà di Ottobre.

In pochi ne erano a conoscenza, ma come era prevedibile, ben presto la notizia era stata resa nota anche alle singole pietre che costituivano il castello.

Un gruppo ristretto di studenti aveva atteso, trepidante d'emozione, il lungimirante arrivo.

Una chioma bionda, una figura asciutta e un portamento elegante, avevano fatto il loro ingresso nella Sala Grande, destando ammirazione e curiosità.

I due fratelli Malfoy gli si erano avvicinati immediatamente e, se il più piccolo era esultante, il maggiore aveva mostrato un certo timore per tutte le occhiate che gli venivano rivolte.

A quel punto, non avevo saputo trattenermi.

"Pensavo fosse il tuo unico scopo nella vita, essere al centro dell'attenzione, Malfoy.

Hai forse cambiato idea, ora?"

Padre, figlio e il diretto interessato avevano girato di scatto le loro teste verso di me e reagito in modo totalmente indifferente.

Orion Malfoy era al culmine del divertimento, e non so come aveva fatto a reprimere la risata che minacciava di scappargli a gambe levate dalla bocca.

Scorpius Malfoy aveva spalancato gli occhi, scandalizzato per la mia affermazione e visibilmente agitato.

L'ultimo invece, aveva mostrato un immediato interesse, aveva aguzzato la vista e, incredibilmente, si era mosso verso di me.

"Tu devi essere la signorina Weasley.

Sì, Scorpius mi ha parlato molto di te.."

Confusa, sorpresa e incapace di aprire bocca, avevo solamente sostenuto il suo sguardo fino a che la preside non lo aveva chiamato nel suo ufficio.

Ero solo stata in grado di lanciare un'occhiata fulminea a Scorpius, il quale non aveva osato alzare la testa di un millimetro.

Due settimane erano trascorse da quell'avvenimento e invano avevo tentato di dimenticarlo.

Mary sosteneva che non vi era nulla di strano: tutti gli studenti avevano raccontato dei propri compagni ai loro genitori e non era necessario creare numerose congetture, senza alcuna ragione apparente, avendo come motivo di tanta agitazione una semplice frase.

Riuscì a convincermi, ma Cecily volle spezzare l'armonia del mio cuore.

Ribatteva che vi era un segreto ben maggiore, un'allusione a chissà quale sentimento, un gioco di significati dietro a singole lettere.

"Scorpius mi ha parlato molto di te."

Non volevo che la ragione venisse calpestata da dubbi e incertezze, ma non avevo altro modo se non quello di dare forma a mille supposizioni prive di fondamenta.

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