Capitolo quindici

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Cameron

La serata di ieri? Indimenticabile.

È stata la prima volta nella mia vita che riesco a lasciarmi andare, e poi in un posto che ho sempre odiato, l'ospedale.

Però ancora sento di dover dire a Maryam la verità.

Devo farlo.
Merita di saperlo, o almeno penso.

Ma non è affatto facile, io vorrei davvero farlo.
Non ci riesco.

Vivo con il rimorso ogni giorno che passa, quando ieri sera stavo ballando con lei mi sentivo meglio, però da una parte sentivo sempre di più il rimorso crescere in me.

Ogni volta che la guardo, penso ad Alex.
Ieri che indossava quella felpa, mi ha ricordato tutte le volte che litigavamo quando la sua squadra preferita giocava contro la mia preferita.

«Stavolta non vincerete te lo assicuro» mi dice con aria di sfida «Sì certo l'importante è crederci sai»
ridacchio

Oggi c'era la partita Green Bay Packers e Chicago Bears.

E ovviamente come in ogni partita, ci comportiamo da perfetti bambini.

«Io vi avverto, se provate a fare casino o ad urlare come dei coglioni vi faccio saltare la testa in aria» dice Isaac andando verso la sua stanza.

«Ohh, il bambino deve fare il riposino» lo prende in giro Alex «Io vi ho avvertiti» dice chiudendo la porta, ed Alex inizia a ridacchiare scuotendo la testa.

In tutto ciò Leo se ne sta sul balcone a fissare il vuoto.
Lui non è un fan dello sport, non lo segue.
In realtà so poco di lui anche se lo conosco da qualche mese.

«Leo tu invece qualche richiesta?» gli chiede Alex voltandosi verso di lui.

«No» dice in modo freddo, Alex annuisce e torna a concentrarsi sull'inizio della partita.

Leo è sempre stato così strano, silenzioso, non litiga mai con nessuno, cioè lo fa a volte ed è meglio non vederlo arrabbiato.

Perché fa davvero paura in quei momenti.

Non parla mai con nessuno, anzi a volte, solo con Isaac, forse perché lo conosce da più tempo.

Non saprei dare un motivo di questo suo comportamento apatico.

Però a volte mette ansia, più di Isaac, e ce ne vuole.

Appena c'è la pausa, mi avvicino al balcone «Allora... Come va?» si volta verso di me
«Si va avanti, tu?»
«Bene, credo» annuisce, si alza e se ne va

Che bella conversazione, davvero.

Rientro dentro e mi siedo di fianco ad Alex.

«Questa la vinciamo noi» dico convinto ed intanto lui continua a farmi i versi.

Beh sì, sono in vantaggio ma mai dire mai.

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