Capitolo dodici

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Jasper

«Jasper! Stai meglio?» mi chiede Wyse
Mi sento strano, però bene «Sicuramente doc» sorrido lui annuisce.
«Quindi posso far entrare i tuoi fratelli?»
«Ci sono solo loro?»
«No, ci sono anche gli altri» sorrido e dico «Allora aspetti, voglio uscire io» lui mi guarda confuso e ridacchia «Se riesci ad alzarti va bene»

Mi alzo e mi avvio verso la porta appena la apro vedo Klaus voltato di spalle che parla agli altri «Possibile che stia dormendo da così tanto tempo? Secondo me c'è qualcosa che Wyse non ci sta-» gli altri ridacchiano avendomi notato «Perché ridete? Questa situazione è strana! Dobbiamo indagare!» Isaac prende parola «Holmes guarda dietro di te» lui si volta e vedendomi mi abbraccia io ricambio «Lo sia benissimo che se potessi dormirei fino alla morte senza smettere mai» ridacchio
Si stacca e mi abbracciano anche gli altri, e stranamente anche Isaac «Non farci l'abitudine» sorride.

Nel mentre entriamo nella mia camera, si sistemano in un mezzo cerchio intorno a me, io invece mi siedo sul letto.

«Jas, cos'era successo quel giorno?» mi chiede Blake, mi faccio subito serio «Il mio problema al cuore è peggiorato, l'operazione di ieri era solo l'inizio, diciamo così»

«Io questo lo sapevo già, il problema è che nostra madre vuole che io cambi ospedale, dice che devo cambiare aria... Che cazzata, a lei da semplicemente fastidio che io sia felice» rido amaramente stringendo i pugni, Mary si avvicina a me e mette le mani sulle mie.
«Jas, tu sei maggiorenne, puoi fare quello che vuoi» io nego con la testa «Non conosci mia madre... Quella donna è il diavolo in persona, quando vuole una cosa la ottiene, quando prende una decisione, riuscirà a portarla al compimento»

«Quella stronza non farà proprio nulla, ci deve solo provare» dice Klaus, lo guardo, è un fascio di nervi, tiene i pugni stretti così tanto che le nocche diventano bianche.
«Cosa vorresti fare?» chiedo
«Ancora non lo so, però le farò capire che non si deve avvicinare né a te e né a noi» indica noi tre, ed esce dalla stanza, sbattendo la porta.

Cam ed Isaac, hanno una visita.
Icaro torna in camera sua e rimane solo Maryam.

Si siete di fianco a me.
«Senti, mi spiace per quello che stai passando, non so magari un compagno di stanza potrebbe aiutarti» sorride
«Un compagno di stanza? Non c'è nessuno che sia solo» lei sorride e io la guardo confusa.

«Magari un qualche angelo caduto dal cielo verrà in tuo soccorso» io sono ancora più confuso
«Ora vado, ci vediamo più tardi okay?» io annuisco
«Grazie Mary» sorride ed esce

Un angelo? Ridacchio.

Sono così contento di aver trovato delle persone così.

Cameron

Ancora non sono riuscito a parlare con Maryam, ieri ero davanti alla porta della sua camera, stavo per bussare ma l'ansia ha preso il sopravvento.

Non ci riesco, non ci riesco proprio.
Sono un fottuto codardo.

«Fallo» salto in aria per lo spavento, ma questo è sempre dove non deve essere?

«Ma sei deficiente? Cosa ci fai qui?» la prossima volta devo assicurarmi di aver chiuso la porta, c'è Isaac appoggiato alla porta con le braccia conserte.
«Passavo di qui e ti ho visto con una faccia tutta seria, quella che hai sempre fatto quando pensi se fare qualcosa o meno» alzo le sopracciglia scioccato, ancora se lo ricorda?
«Non sono uno che si dimentica i dettagli, dovresti saperlo»

SATURNALIAWhere stories live. Discover now