9. Una nuova amica?

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Per il resto della cena non ho più aperto bocca, mentre mia madre e mia zia riempiono di complimenti lenticchia, e mio padre e mio zio parlano con il fratello del mio vicino e i miei cugini, io me ne sto in un angolo pensando a Filip. Spero che stia bene. Ho paura che quando rivedrà il rosso finisca male. È suo amico da poco tempo ma per causa mia non lo saranno ancora per molto. Voglio e devo fare qualcosa, mi sentirei troppo in colpa se finissero col litigare.
"Pà, io e Carl dopo usciamo con loro, andiamo al solito posto" dice Adam con la sua solita aria da superiore.
"Sapete se verrà anche Filip?"
"Probabile" risponde il fratello di lenticchia
Devo scoprirlo.
"Grazie di tutto, signora Rose, signora Tiffany, noi andiamo"
"Va bene, venite pure quando volete"
"Scusatemi prima di andare, potrei usare un attimo il bagno?"
"Certo, appena sali le scale la seconda porta a destra"
"Okey, grazie" va di sopra
Non posso lasciarmi sfuggire un occasione del genere.
"Io vado in camera mia" mi precipito su per le scale.
Appena in tempo
"Aspetta" dico riprendendo fiato.
Lui si volta e io mi avvicino.
"Dove andate?"
"Cosa?"
"Avete detto che uscite, dove andate?"
"Al locale quì vicino. Perchè?"
"Così per curiosità, comunque grazie"
faccio per andarmene ma lui mi blocca.
"Aspetta" mi volto
"Mi chiamo Peter, e tu?"
"Allison" si avvicina senza staccare gli occhi dai miei, i suoi sono di un castano chiaro stupendo, il suo volto presenta una mascella ben definita, i capelli marroni scompigliati con dei riflessi biondi, un naso a dir poco perfetto e delle labbra, ma perchè gli sto guardando le labbra? Distolgo subito lo sguardo imbarazzata. Ma devo ammettere che è dannatamente bello.
A quel punto dice qualcosa che non mi sarei mai minimamente aspettata.
"sei molto bella" sorride, un sorriso neutro e semplice ma che mi scalda il cuore.
Non sapendo cosa dire faccio un cenno di saluto con la mano e vado via.

Arrivo in camera, il tempo che mi passi il rossore dal viso, metto la prima cosa che trovo nell'armadio e scendo piano dalle scale. Aspetto che escano dalla porta e che mia madre e mia zia ritornino in cucina cosicché possa uscire senza farmi vedere.

Appena diventa via libera esco dalla porta senza far rumore.
I quattro stanno entrando in macchina, io però dovrò farmela a piedi.
Inizio a seguire la macchina ma dopo neanche 2 minuti lì perdo di vista. Inizio a cercare su google i locali nelle vicinanze. Quello più vicino è a 15 minuti a piedi da quì.
Farò un tentativo.

Arrivata mi dirigo al parcheggio dove scorgo l'auto di Adam. Il posto è giusto, spero che mio fratello sia quì, si okey è uno stronzo e mi farebbe piacere liberarmene ma almeno in questi giorni è stato più gentile con me.

Entro nel locale. Una puzza di fumo e alcol mi riempie i polmoni. Nella sala c'è gente che balla, chi fuma, chi beve, chi si bacia, chi urla...
Mi faccio spazio nella folla cercando di rintracciare Filip, ma non lo vedo da nessuna parte. Indietreggio ma vado a sbattere contro qualcosa.
"Ehi ragazzina, come ti sei permessa" o qualcuno
"mi scusi non volevo" è un uomo sulla quarantina, mi squadra dall'alto al basso soffermandosi sui miei seni
"Però sei molto bella e anche fortunata perchè questa sera sono libero" dice avvicinandosi e sorridendo maliziosamente.
"Sto aspettando qualcuno"
"E chi sentiamo, quì non vedo nessuno"
Che mi è saltato in testa, perchè diavolo ho deciso di venire quì.
Mi cinge la vita e con l'altra mano mi accarezza il volto. Tutto ciò mi disgusta.
Provo a divincolarmi ma è tutto inutile.

"Stava aspettando me, e ora levale le mani di dosso" sbotta una ragazza che non avevo mai visto prima d'ora.
Il tipo mi lascia ma di conseguenza si avvicina a lei

"E tu chi saresti, sentiamo?"
"La sua ragazza"
"E ti aspetti che io ci creda? Dite tutte così" a quel punto la ragazza dai capelli corvini supera il tipo e mi si avvicina. Mi prende per i fianchi. Affonda una mano nei miei capelli mentre con l'altra mi solleva la gamba intorno al suo bacino. Mi bacia. Mi bacia così volgarmente da far venire il voltastomaco e far andar via al tipo di corsa. Ci stacchiamo.
"Scusami, volevo aiutarti e questo sembrava l'unico modo con tipi come quello"
Sono paralizzata non riesco a dire nulla è successo tutto così all'improvviso.

"Ehi tutto bene? Bacio così bene? Cioè forse si ma non pensavo così tanto da toglierti le parole"
"No è solo che..."
"Che non avevi mai baciato una ragazza prima d'ora? Mi dispiace"
"Grazie"
"Quindi non sei arrabbiata?"
Faccio segno di dinego con la testa.
Dopo essermi un po' ripresa da quanto accaduto inizio ad osservarla. Indossa tacchi alti, calze a rete nere, gonna nera, body e orecchini del medesimo colore. Porta i capelli sciolti e ha un trucco meraviglioso.
"Mi chiamo Kayle" mi porge un sorriso
"Io sono Allison" i suoi occhi color cielo sono a dir poco stupendi.
"Che scuola frequenti? Non ti ho mai visto prima d'ora"
"Oh, io non abito quì, alloggio per le vacanze dai miei cugini"
"Vuoi bere qualcosa" mi chiede
"No no grazie, sono apposto così" non ho mai bevuto in vita mia e non inizierò a farlo ora.
Ci dirigiamo verso il bar, lei prende un drink e comincia a berlo.
"Vieni spesso quì?" Mi ritrovo a chiederle
"Passo quì ogni sera quindi direi che non ci vengo così spesso" accenno un sorriso
"Come mai te ne stavi tutta sola?"
come glielo spiego che stavo seguendo i miei cugini e dei suoi amici di nascosto per andare a ritrovare mio fratello incazzato nero con uno degli amici dei miei cugini? Il mio sguardo si fa cupo
"Capisco, non hai amici quì." Si prende un momento di riflessione
"Se vuoi puoi unirti al nostro gruppo.
È formato maggiormente da ragazzi... vabbè si, sono l'unica ragazza. Mi farebbe piacere non essere più sola e avere un amica nel gruppo. Sempre se vuoi"
"Se accettassi...sicuro che non sarò di troppo?"
"Siceramente i ragazzi per me possono dire ciò che vogliono ma non hanno scuse, ultimamente hanno fatto entrare un nuovo ragazzo e non hanno proprio pensato di avvisarmi. Quindi io farò lo stesso, non me ne importa minimamente del loro consenso. Se tu  vuoi, fai parte del gruppo"
"Grazie, davvero, nessuno prima d'ora aveva fatto caso a me da quando sono arrivata in California" per la prima  volta da quando sono quì mi sento... felice.
"Ci penserò"
"D'accordo. Intanto, hai il cellulare?"
"Certo" lo sfilo dalla tasca dei jeans, glielo porgo.
Digita qualcosa per poi ridarmelo
"Questo è il mio numero, se ti va puoi scrivermi. Anche se decidessi di non far parte del gruppo io sarò comunque tua amica" un'amica, non me lo sarei mai aspettato
"Grazie" scorgo Filip in fondo al locale.
"Ora devo andare grazie di tutto, ci vediamo"
"Va bene" la saluto con un cenno della mano e mi allontano

Come Sole e Luna Where stories live. Discover now