8. Sfortuna

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Apro gli occhi, il sole non c'è più, oramai è sera e sono ancora sul lettino.
Mi tiro su, rimango seduta a guardare la piscina che si staglia davanti. È ancora più bella di sera.
Poggio la mano sul bordo del lettino e subito avverto un dolore allucinante che si diffonde dal polso lungo tutto il braccio.
Con l'altra mano prendo a massaggiarlo, ma il dolore non tace anzi aumenta sempre di più.
Mi alzo dal lettino ed entro in casa, non ho la minima idea dell'orario.
Salgo in camera e mi chiudo dentro, vado in bagno e apro il getto di acqua fredda, lasciandola scorrere sul polso sperando mi dia un po' di sollievo.

"Tutta colpa di lenticchia se ora mi ritrovo in queste condizioni.
Si certo, se non lo avessi istigato probabilmente avrei ancora un polso funzionante, ma è stata anche colpa sua, è stato lui a stringermi il polso. Poteva anche evitarlo" lascio che la rabbia si impossessi di me.
"Hai messo qualcosa? Ghiaccio? Crema?"chiede Sophia dall'altro capo del telefono.
"No, non so se la zia ha del ghiaccio ne tanto meno la crema"
"Ma quindi non lo hai detto a nessuno? Dovresti parlarne, anche con tuo fratello se ti va, di sicuro può darti dei consigli più utili dei miei"
"Hai ragione. Però non mi sembra grave"
"Ma non avevi detto che stava diventando viola?"
"Si, ma non è più tanto gonfio"
"Ascoltami va da qualcuno e vedi cosa ti dicono"
"Va bene, ci sentiamo dopo"
"A dopo" chiude la chiamata
Poso il cellulare e mi dirigo in camera da mio fratello.
Arrivo alla porta e provo a bussare.
"Ehi Filip, ci sei?"
"Entra" afferro la maniglia, apro la porta ed entro. Lui è di spalle seduto sulla sedia a giocare col computer.
"Filip, so che non parliamo molto ma visto che fai boxe ne sai più di me"
"Cos'è successo?" si volta, leggo nel suo volto un velo di preoccupazione che non gli avevo mai scorto prima d'ora.
Gli mostro il polso dolente.
"Chi è stato" come fa a sapere che è stato qualcuno e non che io sia semplicemente caduta?
"Stavo scendendo le scale e sono scivol-" mi interrompe prima che possa finire la frase
"Non è vero. Dimmi chi è stato"
"Nessuno"
"Ho detto dimmi chi cazzo è stato" si arrabbia sbattendo il pugno sulla scrivania
"Filip ora calmati. Sono venuta solo per sapere cosa posso metterci per farlo sgonfiare" infila le dita tra i ricci e fa un respiro profondo.
Si allontana e da un cassetto estrae uno scatolino contenente della crema.
"Prova a mettere questa, può aiutarti"
"Grazie" la spalmo e poco dopo il dolore si allevia. Filip mi sta accanto.
"Mi dici chi è stato?" Questa volta lo chiede in tono più calmo
"Hai presente quell'amico di Adam e Carl? Quello rosso con le lentiggini al posto della faccia?"
"Si? Ma cosa c'entra con te?"
"Bhe... è stato lu-"
"Non continuare" si alza iniziando a girare per la stanza
"Gliela faccio passare io la voglia di far del male a mia sorella, quello stronzo"
"Non ti fermerò. Ma sta calmo non combinare casini, ti prego"
"Non posso prometterti nulla"
Esce dalla stanza rosso di rabbia, scende le scale e esce fuori sbattendo la porta.
Scendo anch'io, ma Filip ormai è già uscito.
Arrivo in cucina e ciò che vedo mi lascia ancor più senza parole.
Lenticchia è seduto allo stesso tavolo dove mangerò io, e la cosa peggiore è che mia madre e mia zia gli stanno facendo le feste.
Mia mamma poi che lo conosce appena sembra già adorarlo.
Ah mamma, se sapessi quanto lo odio.

"Allison, eccoti qua finalmente" dice con un tono molto più allegro del solito
"Stasera abbiamo degli ospiti, un amico di tuo cugino con suo fratello!" Esclama entusiasta
Ma aspetta un secondo Lenticchia ha un fratello?
"Eccomi scusate il ritardo" si scusa.
Guardandolo capisco che è proprio l'altro ragazzo che ho visto oggi con lenticchia.
Quindi è lui il fratello??
"Sta tranquillo. E tu Allison accomodati pure" esclama mia zia.
Faccio per sedermi accanto a mia madre quando "Allison, perchè non ti siedi accanto a Kevin? Così fate amicizia" dice indicando il rosso
Ci mancava solo questa.
Sposto la sedia accanto a lui e mi ci siedo. Mi fissa. Scruta ogni mio movimento.
"Ma Filip?" Chiede mia zia
"È uscito"
"Ah vabbè allora cominciamo pure" continua a guardarlo e a sorridergli, mamma sembra letteralmente ipnotizzata da lenticchia come altrettanto la zia. Lui però, sembra non distogliere gli occhi da me. Sospiro, afferrando la forchetta, ma la mano mi trema e questa finisce sul pavimento.
"Scusate, sono un po' maldestra" a quel punto lo sguardo del mio vicino si sposta al mio polso. Riprendo la forchetta e mi ricompongo.
"Non sei maldestra. Ti sei slogata il polso" mia madre e mia zia mi guardano stupite
"Come hai fatto?" chiede lenticchia con il suo solito sguardo strafottente
"Chi sa, forse è stato qualcosa o QUALCUNO" marco quest'ultima parola
Lui sembra capire ed ad un tratto cambia espressione. Non riesco a capire di cosa si tratti ma sembra quasi... dispiaciuto?
"Ti aiuto a mangiare"  mi blocco
"HAHSHJZ forse non ho sentito bene, puoi ripetere?" emetto una risata nervosa, cosa gli salta in testa
"Ti aiuto a mangiare, dai vieni qui" mi ruba la forchetta dalla mano, inforca il cibo e fa per imboccarmi.
Questo è pazzo. Prima mi concia il polso in questo modo e poi vorrebbe imboccarmi quì davanti ai miei genitori, i miei cugini, i miei zii e suo fratello?
Tutti gli occhi sono puntati su di noi, specialmente su di me.
"Non c'è n'è bisogno" sento le guance andare a fuoco, mamma mia che imbarazzo
"Mangio con la sinistra ci riesco, vedi?" Dico afferrando la forchetta con la sinistra per poi mettere il boccone in bocca.
Distolgo lo sguardo e guardo nel mio piatto.
"Ma su dai Allison non essere scortese Kevin voleva solo aiutarti."
"non c'è n'è bisogno mamma"
"Kevin perdonala lei non è mai stata molto socievole. Sei proprio dolce a volerla aiutare, sei proprio un bravo ragazzo. I tuoi genitori saranno fieri di te" si si come no, proprio un "bravo ragazzo" mi viene naturale guardarlo di traverso.
In risposta alle parole di mia madre annuisce e d'un tratto il suo sguardo si fa cupo. È strano, come se non avesse più luce dentro di sé, sembra vuoto.
Decido di farmi I fatti miei e torno a fissare il mio piatto. Forse è stata solo una mia impressione, resta il fatto però che io abbia appena fatto la figuraccia del secolo e non riesco ad evitarne il pensiero.
Me la pagherà questo è poco ma sicuro.

Come Sole e Luna Where stories live. Discover now