Stramonio

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Camminarono e cavalcarono fino al tramontare del sole

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Camminarono e cavalcarono fino al tramontare del sole. Non era sicuro dormire nel bosco in quella zona, ma non avevano molta scelta. Almeno non era una notte di luna piena.

Una volta legati i cavalli e preparati i giacigli, Anja si arrabattò per accendere il fuoco senza successo. Si voltò verso Riven, che si inginocchiò e soffiò sul mucchietto di rametti secchi. Dopo poco una fiammella vivace prese il sopravvento. "Comodo" commentò Anja. Riven sorrise, probabilmente ricordando l'ultima volta che, a ruoli invertiti, avevano acceso un fuoco. Era stato alla locanda all'incrocio? Pareva ieri e una vita fa.

Mangiarono e parlarono del più e del meno. Il fuoco scoppiettava allegro mentre il cielo si tingeva di blu. Anja, sdraiata con le braccia sotto le testa, riuscì a vedere le prime timide stelle sbucare tra le foglie dei faggi. La notte profumava di bosco e di funghi.

Anja lanciò un'occhiata a Riven, seduto di fronte a lei dall'altra parte del falò. Fissava il fuoco; le fiamme danzavano sul suo viso immobile, gli occhi come tizzoni verdi nell'oscurità.

"Sei preoccupato".

Riven parve riemergere da un luogo lontano. Sbatté le palpebre e prese un profondo respiro. "Come?".

"Sei preoccupato" ripeté Anja.

Riven tornò a guardare le fiamme. "Credo che spezzare il legame sia una buona idea" disse infine. "Al momento, io non posso tornare a vivere la mia vita... senza di te. Sarebbe indicibilmente doloroso. Ma tu non sei un drago; non mi aspetto e non desidero che tu cambi nulla della tua, di vita. Ho invaso il tuo spazio solo perché hai proposto tu di assumermi, e all'epoca mi era parsa una buona idea. Ma non avevo valutato l'aspetto umano della cosa".

"Che intendi?".

"In questa forma, quello che provo è più difficile da controllare".

Le parole rotolarono fuori dalla bocca di Anja prima che potesse mordersi la lingua. "Cosa provi?".

Riven sembrò in dubbio, ma poi roteò gli occhi in un'espressione esasperata e la guardò. Al di là delle fiamme, i loro occhi si incontrarono.

Anja all'inizio si sentì, come sempre, estremamente rilassata. Ma c'era dell'altro. Cominciò a sentire un gran caldo, e una lenta, controllata frenesia le inondò le vene. Il respiro le si fece rapido e irregolare. Un basso ronzio le obnubilò il cervello. Si sentì spaventata, tramortita... ammaliata.

Anja si lasciò scappare un singulto. "Questo... lo senti anche tu?".

"Tutto il tempo".

"Dio".

"Lo so".

"Mi spiace".

"Non è colpa tua".

Riven abbassò lo sguardo. Anja, stravolta, si sentì ancora più motivata nella loro missione. "Spezzeremo questa... cosa impronunciabile. Il legame. Così sarai libero".

Aconito e Sangue di DragoUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum