Omae wa, mou shindeiru

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(La stessa notte - Punto di vista di Light)

"Ehm... Light, sei sicuro che-"

"Taci, Ryuk."

È passata quasi un'ora da quando ho scritto sul Death Note "Ryoko Matsumoto comunicherà al possessore di questo quaderno l'ubicazione di L e subito dopo si suiciderà", e non ho ancora ricevuto messaggi, chiamate, mail, lettere o qualsiasi altra cosa.

"E così ti ha fregato, eh? Non si chiamava veramente Ryoko Matsumoto!"

"Non mi ha affatto fregato, si chiama così. Ho chiesto conferma a Misa mentre tu eri intento a mangiarti le mele."

"Ah sì? E allora?"

"E allora significa solo due cose: o che scrivere semplicemente "L" non è sufficiente, o che non è riuscita a compiere le azioni che ho scritto, perché nemmeno lei sa dove si trovi o perché in qualche modo le è stato impedito di farlo. Il che è un problema, soprattutto se in questo momento si trova con L e lui ha visto tutto: a quel punto sarà sicuro del fatto che io abbia capito e stia cercando di arrivare a lui, perciò non posso più coglierlo alla sprovvista."

"Hehe, sei proprio con le spalle al muro, eh?"

"Non c'è niente da ridere, ora devo-"

Il mio discorso è interrotto dal suono del campanello. Cazzo, cazzo. Il re del tempismo è arrivato. Infilo al polso l'orologio con il frammento di quaderno e nascondo nel pigiama una pistola con silenziatore che ho preso al quartier generale proprio per simili evenienze. Paparino non sarebbe fiero di me, ma ci sono cose più importanti a cui pensare.

"Chi cavolo è a quest'ora?!" – sento Sayu lamentarsi dalla camera accanto.

Esco dalla stanza e incontro il resto della mia famiglia. Soichiro apre la porta e quel che mi ritrovo davanti è una figura bizzarra e dannatamente familiare: anche se indossa una strana maschera, riconoscerei ovunque quei jeans slavati, quella maglia bianca a maniche lunghe, quella schiena incurvata e quella zazzera di capelli neri.

"Ryuzaki?! S-sei vivo?!" – esclama Soichiro, con gli occhi che strabuzzano.

"È così, Yagami-san, le spiegherò dopo. Scusate l'intrusione, ma potreste lasciarmi parlare da solo con Light?"

"S-sì, suppongo di sì... lasciamoli soli, forza."

Non appena i tre hanno lasciato il soggiorno, L chiude con forza la porta alle sue spalle. Dopo quel momento, il silenzio. Ci fissiamo per interminabili secondi, furibondi.

"Lo sai perché sono qui. Vero, Kira?"

"Facciamola finita, Ryuzaki. Ne ho le palle piene di te e dei tuoi giochetti."

"Resisti ancora un po' per favore, almeno finché non ti avrò spiegato perché sono convinto al 100% che tu sia il più spietato e bugiardo assassino che la storia abbai mai conosciuto."

"Non me ne faccio niente delle tue spiegazioni: anche se tu avessi raccolto tutte le prove di questo mondo e avessi strappato a Misa ogni singola informazione possibile, non credere che lascerò te e i tuoi tirapiedi vivere abbastanza a lungo da potermi sbattere in galera."

"La giustizia vincerà."

"Infatti, infatti! La giustizia vincerà, perché Kira è la giustizia! Sto creando un mondo in cui il tasso di criminalità continua a scendere, che difende gli innocenti e condanna gli oppressori, che punisce davvero tutti quelli che fanno del male agli altri e che piagano questo mondo riempiendolo di sofferenza! Come può un mondo del genere essere ingiusto?!"

"Non è ingiusto desiderare un mondo migliore, ma lo è il modo in cui tu hai intenzione di far rispettare le tue regole, instaurando un regime del terrore e causando più violenze di quante ce ne sarebbero normalmente."

(ITA) DEATH NOTE: WHAT IF...? - FINALE ALTERNATIVODove le storie prendono vita. Scoprilo ora