La rivelazione

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(Punto di vista di Ryoko)

"E così tu ti chiami Rem..." – constata Ryuzaki, accovacciato nella sua solita posizione sul divano del quartier generale.

"Sì, esatto." – risponde la strana creatura.

"E sei un dio della morte."

"Una dea della morte, per essere precisi. Sono una femmina, anche se a voi umani può non sembrare così."

Il silenzio inonda la stanza insieme ad una folla di facce sconvolte. Io e tutta la polizia giapponese ancora non riusciamo a credere di avere davanti una shinigami: è quel genere di creature terrificanti che vedi nei film horror o di cui leggi nei libri, ma in cui ben pochi credono davvero; e di certo io non mi sarei mai aspettata che questi occhi un giorno avrebbero visto una cosa del genere. Rem ha un corpo bianco alto e scheletrico, il teschio scavato, gli arti lunghissimi, degli strani capelli bianchi con una punta di viola alle estremità e una benda che le copre l'occhio destro. Quando ci è apparsa davanti dopo aver toccato il quaderno omicida il povero Matsuda è arrivato a un soffio dallo svenimento, mentre tutti noi ci facevamo piccoli in preda alla paura. Gli unici che al momento sembrano a loro agio al cospetto della shinigami sono i nostri due cervelloni, Light e Ryuzaki.

Mentre gli altri ascoltano in silenzio, Ryuzaki tempesta la dea della morte di domande sull'uso del quaderno, sulle implicazioni delle regole in esso scritte, su come uccidere e su ogni singola cosa che possa venirgli in mente. Non che Rem sia granché collaborativa però, infatti le sue risposte sono spesso vaghe anche riguardo argomenti che un essere come lei dovrebbe conoscere per forza.

"Yagami-kun, tu non hai nulla da chiedere a Rem?" – domanda il ragazzo dai capelli neri a Light.

"Praticamente stai chiedendo tutto tu, Ryuzaki: non serve che io aggiunga altro."

"Allora, perché non vai a rilassarti un po'? Ora non sei più in manette, puoi andare e venire quando ti pare. Potresti concedere a Misa un appuntamento vero e proprio, visto che prima non potevo mai lasciarvi soli."

"La conclusione del caso Kira è ancora lontana, Ryuzaki. Non posso lasciarmi andare come se nulla fosse agli appuntamenti e alle frivolezze; non di certo adesso che abbiamo fatto un così grande passo in avanti." – afferma determinato il figlio di Soichiro Yagami.

Ryuzaki tace per un po', guardando a terra, finché dopo qualche altra domanda a Rem si alza dal divano, dà un ultimo sorso al suo tè ed esce dalla stanza in silenzio. Per me, che lo conosco abbastanza bene e che collaboro da un bel po' alle indagini sul caso insieme a lui e alla polizia giapponese, è abbastanza evidente il fatto che in lui ci sia qualcosa che non va: è come se qualcosa lo inquietasse, lo tormentasse scuotendolo nel profondo del suo animo. Certo, incontrare un dio della morte in "carne" ed ossa è abbastanza per sentirsi sconvolti, ma mi sembra che non si tratti soltanto di questo. Seduta su una poltrona accanto al divano, cerco di scacciare questo pensiero concentrandomi su ciò che abbiamo scoperto tramite il quaderno e le scarse informazioni di Rem: la questione dei 40 secondi, la possibilità di manipolare le azioni della vittima, la morte per il possessore che non scrive i nomi per tredici giorni e per chi ha toccato il death note se questo viene distrutto, la probabilità di scrivere su un frammento di quaderno... Sarà difficile trovare tutte le prove necessarie e risolvere definitivamente questo caos, ma chi di noi non l'aveva previsto?

Rimetto in borsa il mio blocco per gli appunti e faccio una pausa andando a vedere dove si è cacciato Ryuzaki. Lo cerco in varie stanze, aspetto fuori dal bagno degli uomini, ma di lui non c'è traccia. Escludo che sia andato fuori visto che c'è il diluvio, ma per sicurezza controllo il tetto dell'edificio, dove ama rintanarsi. E infatti, ecco davanti ai miei occhi quell'agglomerato di genio e sregolatezza in piedi nel bel mezzo di una tempesta.

"Ryu! Cosa ci fai là sotto?!"

Ryuzaki gira la testa verso di me, mi fissa qualche istante e torna a guardare il vuoto.

"Eddai, vieni via da lì o ti prenderai un accidente!"

Stavolta non si degna nemmeno di voltarsi, quindi mi tocca fare una corsa verso di lui sotto la pioggia, afferrarlo per un polso e tirarlo a forza al riparo. Abbastanza seccata, esprimo il mio disappunto:

"Ma insomma, Ryu! Si può sapere cosa diavolo ci fai in piedi sotto il diluvio universale?!"

"La pioggia mi rilassa." – sussurra a bassa voce, mentre dai suoi vestiti e dai suoi capelli scendono cascate di goccioline che si infrangono sul pavimento.

"Ho capito, ma non è una ragione valida per rischiare una polmonite, non ti pare?" – lui accenna appena con la testa, mentre io sospiro di fronte al suo lato impulsivo – "Vieni dentro dai, è ora di asciugarsi."

Mi dirigo a passo svelto verso la porta, asciugandomi gli occhiali con un lembo della maglietta, quando Ryuzaki chiama il mio nome.

"Ryoko."

"Sì?"

"Credo di stare per morire."


Cari lettori, eccoci alla fine della prima parte. Come immagino avrete notato, questo è stato un capitolo un po' introduttivo, che riprende parecchio fedelmente ciò che accade nella serie, e l'ho fatto sia per darvi un piccolo recap (visto che magari avete visto/letto la serie parecchio tempo fa) che per farvi immergere nelle vicende della task force. Lo so, nel frattempo voi mi starete odiando per il cliffhanger, ma che storia è se non vi lascia la voglia di aspettare la parte successiva? 

(ITA) DEATH NOTE: WHAT IF...? - FINALE ALTERNATIVOTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon