HE'S MISSING

10 2 4
                                    

La mattina seguente il sole tornò a risplendere, iniziando seriamente a preoccupare i cittadini, ma quello non era niente in confronto alla notizia che Jim Gordon avrebbe ricevuto poche ore dopo.

Infatti, alle nove spaccate, Edward Nygma entrò correndo dentro il GCPD, fermandosi sul portone per riprendere fiato e sistemarsi i capelli.

"JAMES GORDON!" urlò l'Enigmista, tutti gli occhi erano puntati su di lui, ma Edward, non appena vide Jim affacciarsi al balconcino, non gli tolse gli occhi di dosso.

"Ed? Che ci fai qui?"

"Devo parlarti, Jim. Riguarda Oswald." rispose Edward con tono serio, Jim sgranò leggermente gli occhi, poi fece cenno al ragazzo di raggiungerlo nell'ufficio.

"Allora Ed? Cosa succede?" domandò Jim una volta che si furono seduti, Edward prese dei respiri profondi prima di parlare, ma fu inutile.

"Oswald...il mio Ozzie...il mio migliore amico-..." la voce del castano era instabile, stava avendo un attacco di panico e Jim se ne accorse poco dopo, si mise accanto a lui e gli posò una mano sulla spalla.

"Va tutto bene, Edward. Puoi dirmelo con calma." era strano dirgli quelle parole dopo tutto quello che avevano passato, ma il codice morale del biondo aveva la precedenza su ogni cosa.

"Oswald è scomparso..."

Quando Edward pronunciò quelle parole, Jim dovette ricorrere a tutto il suo auto controllo per non sorridere ed esultare di gioia.
"Oswald è scomparso... sembra quasi Natale" pensò soddisfatto, poi tornò alla realtà e guardò l'Edward disperato che aveva davanti.

"Lo troveremo,tranquillo. Quando lo hai visto l'ultima volta?"

Jim si calò immediatamente nel suo ruolo da detective, tornando a sedersi dietro la scrivania.

"Ieri" rispose Edward incrociando le gambe "Ero...sono rimasto a dormire da lui, me ne sono andato alle nove di ieri mattina. Penn può confermare, in caso non mi credessi. "

"Verificherò." rispose Jim ridacchiando "Non hai notato nulla di strano in lui? Voglio dire... più strano del solito"

Edward deglutì, i flashback della litigata con Oswald gli passarono per la mente, ma Jim non era tenuto a saperlo, erano cose private.

"No, abbiamo solo fatto una serata tra noi. Sai... reinstallare i rapporti"

"Tu e Oswald siete amici, giusto?" domandò Jim, sapendo perfettamente la risposta. Edward sgranò gli occhi per un decimo di secondo, arrossendo leggermente nel ricordare i baci con Oswald, sorrise e annuì.

"Sì, è il mio migliore amico. Vedi il ciondolo che porto, Jim?Me l'ha regalato lui, un paio di mesi fa" disse Edward togliendosi la collana con il ciondolo a forma di punto interrogativo per poi mostrarlo al detective.

"Oswald ne ha uno a forma di ombrello, gliel'ho regalato io." aggiunse rimettendosi la collana.

Jim annuì, eppure aveva la sensazione che Edward non gli avesse detto tutto. Sicuramente sarebbe saltato fuori durante l'indagine, ma avrebbe preferito sentirselo dire dal suo vecchio amico.

"Deve tenerci molto a te. Non ti lasciava un secondo quando abbiamo festeggiato la fine della guerra"

"Oh...oh sì, abbiamo legato molto in tutti questi anni. Abbiamo avuto i nostri alti e bassi, ovviamente, ma ci siamo sempre ritrovati. Ci tengo molto a lui..." disse Edward, ripensando ai loro baci dietro le tende durante quella festa "...come amico, sia chiaro."

"Certo, come amico" rispose Jim, sapendo benissimo che quei due erano come Bruce e Selina, solo che non avevano le palle di dirlo.

Ma se parlare con Edward era stato abbastanza rilassante, farlo con Gertrud Kapelput, madre di Oswald, non lo sarebbe stato affatto.

Jim e Gertrud si erano incontrati alla prima apertura del club di Oswald,che era stato di Fish, molti anni prima, ed era stato presentato alla donna come amico del figlio, ruolo che non avrebbe accettato neanche sotto tortura.

Jim si trovava davanti alla porta della casa della madre di Oswald.
Aveva già suonato un paio di volte ed era in procinto di provarne una terza, quando finalmente la porta si aprì.

"Oh, ciao caro.....vuoi un po' di tè? Su entra pure!"

"Grazie signora, ma sono venuto qui per comunicarle che-"
Non poté finire la frase che l'anziana signora era già sparita dentro la casa.

Entrò di malavoglia, guardandosi intorno con disappunto per tutto il disordine.
Si girò per un secondo dietro, credendo di aver percepito un rumore.
Quando si rivoltò in avanti era come apparsa dal nulla.

Fece un salto in dietro per lo spavento e Gertud si mise a ridere.
Aveva una tazzina di tè in mano e gli sorrideva.

"Non fare il timido, giovanotto! Forza vieni o il tè si raffredderá!"

Jim non riuscí ad aspettare oltre e in un soffio glielo disse.
"Suo figlio è scomparso."

La tazzina cadde a terra, frantumandosi in mille pezzi che andarono ovunque.
La donna si appoggiò al muro, cercando di sostenersi.

"Sono estremamente dispiaciuto. Ma le possiamo assicurare che faremo il possibile per-"

"FUORI!VADA FUORI!"

Jim non se lo fece ripetere due volte, tornò in macchina e Harvey,che lo aveva accompagnato come supporto morale, dall'espressione disperata del partner, capì che non era affatto andata bene.

"Meglio andare al Manor di Oswald, Penn ci deve delle spiegazioni"

N.A.

salve a tutti.

Lo so, lo so...la nostra povera Gertrud è distrutta, ma poteva capitare di peggio a Jimbo.

Cosa dirà Penn? E poi, da chi potrebbero andare?

E NIENTE.

CIAO ARCOBALENIIII

In capo al mondo Where stories live. Discover now