24) angelo

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Per favore leggete la parte "me"
Pov: Hiroki

anno: 1920

Dal cielo cadevano grandissime gocce di pioggia. Il nostro villaggio stava soffrendo per la perdita del nostro caro signore. Il più forte della famiglia Kobajashi, Takashi. 

I miei genitori mi avevano detto che lui era stato ucciso in uno scontro con un nemico esterno. Un uomo terribile, sicuramente uno dei barbari del nord. 

Tutti erano sconvolti e rattristiti per la notizia. Io con la mia famiglia eravamo andati al funerale. Con noi era venuta anche Emilia, che mi teneva stratto la mano. 

Non doveva finire così, pensai afflitto. Il nostro capo è sempre stato molto forte, ed impavido. Allora perché è morto, ucciso da uno di quelle terribili persone?!

Ero sconvolto, ed molto dispiaciuto. Ma mi stavo facendo i miei dubbi al riguardo. Il nostro capo era il più forte del nostro villaggio. Aveva catturato tante di quelle anime. Tantissime. Allora, perché è morto?!

Sicuramente anche Emilia si stava ponendo quelle domande in testa. E forse era molto più confusa di me. I membri della famiglia erano tutti in silenzio. Non osavano scambiarsi nessuno sguardo, tra di loro. 

E l'angelo custode non era presente, come gli altri. Loro non potevano partecipare. Non conoscevo bene il motivo, ma sapevo che era proibito. 

Mia madre dopo la fine del funerale cominciò a consolare la moglie del nostro capo. Erano molto amiche loro due, anche se lei era molto più giovane di mia madre. Aveva ancora in grembo suo figlio di 7 mesi. Era con loro anche Emilia, per ascoltare le parole della donna in lacrime. 

Io e mi miei fratelli ci incamminammo per andare a casa, dopo aver dato le nostre condoglianze alla famiglia. Nostro padre rimasto a parlare con i più anziani. 

<<Era cosi debole il nostro capo?>> Chiese il fratello più piccolo, Haru. Akio, il fratello medio, lo colpì in testa con un pugno facendolo cadere. Haru massaggiò la testa <<ma sei impazzito?!>> Gridò mettendosi quasi a piangere. <<Il nostro capo era uno dei più forti, lo dimostra l'angelo custode. Lo avranno colpito a tradimento.>> Disse serio Akio guardando nostro fratello con rabbia.  

<<Ho capito, ma perché mi hai colpito cosi forte?>> 

<<Che ti serva da lezione!>> 

Dopo quella mini litigata fra fratelli tornammo a casa in silenzio. Ma appena cercammo di riaprire la porta di casa, sentimmo un fortissimo rumore provenire da molto lontano. <<Cos'è stato?>> Domando Haru impaurito. 

Rimanemmo in silenzio a non dire niente. Indietreggiai impugnando la katana. La sguainai appena un strana figura mi comparì davanti a gli occhi. Le mie iridi non potevano credere a quello che stavo guardando. Il maestro Takashi Kobajashi davanti a me in piedi con una katana in mano. Il maestro indietreggiò rimettendo l'arma nel saya. Il mio stupore, come per i miei fratelli era indescrivibile. Mi inchinai salutando il maestro, e la stessa cosa fecero i miei fratelli. 

Lui ci scrutò per un attimo, poi sorrise. <<Tu ragazzo sei davvero forte>> mi disse avvicinandosi a me. Lo ringraziai alzando il capo, guardandolo dritto nei occhi <<scusi per la domanda, ma lei non dovrebbe essere. . .>> 

<<Morto?>> Disse anticipando le miei parole. <<Beh, è stato come un colpo di fortuna avere un angelo custode nella tua famiglia.>> Si comportava in modo normale. Parlava in modo normale, come se non fosse successo niente.

Dalle sue parole, l'angelo custode della famiglia Kobajashi aveva donato la sua stessa anima per rifar rivivere il suo signore. Degno nel suo stesso nome. Il maestro puntò il dito contro di me facendomi spaventare <<tu, ragazzo sei molto forte! Diventa il nostro nuovo angelo.>>  

Me:
Ciaoo. Sto già anche scrivendo una seconda storia: L'occhio d'oro. È una storia simile a QUESTO CANTO SELVAGGIO. Per favore di leggete anche la mia seconda storia. Questa è scritta in modo frivolo, l'altra no. Scusate per gli errori. Ciaoo

Il clan delle anime catturate// Gojo × ReaderWhere stories live. Discover now