10) il clan delle anime catturate

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Pov; Gojo

Un aspirale di luce mi colpì il viso, obbligandomi ad aprire gli occhi e svegliarmi.

Vidi Reiko dormire attaccata al mio busto. Sorrisi notando che stava dormendo beatamente. Le diedi un bacio nella guancia e nella fronte. 

Mugugnava cercando di girarsi, ma le presi i polsi, saltandole a dosso. Lei si sveglio guardandomi con gli occhi spalancati, di quali baciai. <<Buongiorno>> le disse tra un bacio e un altro. 

Reiko cominciò a ridacchiare. Dopo che li lasciai i polsi, continuai a baciarla, in bocca, nel collo, nelle mani. 

Non riuscivo proprio a staccarmi. <<Basta Satoru>> borbotto rossa. <<Basta? E cosa significa, non esiste nel mio vocabolario.>> 

<<Certo, perché il tuo vocabolario è sprovvisto di parole>> rise <<ah si? Bene allora non mi stacco, cosi capisco cosa significa>> l'abbracciai forte. Il mio corpo la sovrastava. Era molto più grosso di lei. 

Fremevo dalla voglia di farla mia. 

<<Satoru!>> Mi chiamò Suguru. Reiko mi stacco, alzandosi tremante e rossa. Io ero steso nel futon di camera sua. Avevamo condiviso lo stesso letto. Mentre Shoko era andata in camera insieme a Suguru.

Aprì la porta guardandomi male. <<Ehm, ho interrotto qualcosa?>> Chiese guardando Reiko imbarazzata. <<Ovvio che no!>> Schizzo, lei, correndo fuori dalla stanza. <<Ho interrotto qualcosa>> annui, io, guardandolo storto <<va beh, tanto avrete un sacco di tempo per accoppiarvi, dobbiamo allenarci>> Disse uscendo. 

Mi alzai lentamente, seguendo Suguru. Andammo a fare la corsetta di tutte le mattine e lo scontro. Non cerano stati dei attacchi da nessuno, quel giorno, anzi era più tosto tranquillo. Io e Reiko restammo tutto il tempo insieme. Però quando arrivò l'ora di cena, il vecchio stava aspettando in soggiorno, me e Reiko, in ginocchio a sguardo basso. Reiko era davanti a lui che gli teneva le mani. 

<<Gojo-san>> disse Reiko appena mi vide. Indietreggio sedendosi, indicandomi di sedermi vicino a lei. 

<<Reiko puoi anche non chiamarlo così, ho sentito ieri che lo hai chiamato per nome>> fece una risata con Neko seduta vicino a lui. 

Reiko arrossi e un po' anche io. Era umiliano che quel vecchietto abbia sentito tutto. <<Ti chiedo scusa nonno, ti ho disturbato mentre dormivi>> disse inchinandosi. 

<<No, tranquilla. Anzi mi ha fatto piacere sentire che vi amate. Non avrei mai voluto unirvi in matrimonio senza amore>> rispose in modo sincero.

Lo guardai in faccia notando che mi stava sorridendo. <<Gojo-san, adesso che siamo riuniti qui per parlare, penso che si arrivato il momenti di riferirgli tutta la verità.>>

Reiko guardò stupita suo nonno, annuendo poco dopo abbassando la testa. <<Lei ha mai sentito parlare del clan, "anime catturate" ?>> 

Io ci pensai un attimo grattandomi il mento. I miei genitori me ne avevano accennato alcune volte, definendolo un clan traditore e pericoloso. Guardai Reiko, della quale non mi degnava di uno sguardo. Sembrava ritornare il giorno in cui ci eravamo incontrati il primo giorno. E mi irritava.

<<Si, mi ricordo di quel clan>> risposi guardando il vecchio con sospetto. 

Reiko guardò suo nonno, che le annui sorridente. Ella alzò la sua maglietta scoprendo la pancia. Comincio a sfregare la sua pelle, in una parte vicina al ombelico. Appena finì, fece vedere un marchio. Era quello del clan delle anime catturate. Un faccia senza volto, c'era solo un buco che circondava tutta la faccia, dove le anime venivano risucchiate. Neko alzò la mano del vecchio, con disegnato anche in egli il marchio. Anche la donna zombie fece vedere il marchio aprendo la bocca tirando fuori la lingua. 

<<Noi siamo quel clan scomparso.>> Li guardai sconvolto, <<non è possibile. Mia madre aveva detto che erano tutti morti>> dissi guardandoli uno per uno. 

Neko fece abbassare la mano del vecchi <<vero, ma ci sono ancora persone con addosso questo marchio. E noi siamo i discendenti di coloro che hanno creato questo clan ormai morto e sepolto.>> Cominciò a tossire pesantemente, facendo comparire macchie di sangue. Neko gli diede un fazzoletto. Reiko non reagì a quello, era come se non gli importasse. 

 <<Reiko parla tu, per favore>> le chiese con tono affettuoso, dopo essersi ripreso.

Mi girai a guardarla. Lei alzò la testa fissandomi con serietà << avevo 12 anni ed ero venuta da lei, in ordine di mio nonno. Il vostro clan, cioè dei "sei occhi", possedeva un erede con, circa, la mia stessa età. Quindi avevamo pensato di riunire i nostri clan. Non avevo molta fiducia nel farmi vedere da lei. Avevo i capelli corti, molto corti. Sembravo un maschio, e me ne vergognavo. Ma appena, lei,  mi vide non disse niente di crudele nei miei confronti, anzi il contrario. Quello mi rese molto contenta. Innamorandomi perdutamente di lei.>>

Cosa sta dicendo? Mi domandai sconvolto, io non ho mai incontrato una ragazza dai capelli corti. <<Mio nonno ne era davvero molto contento, cosi non mi fece più uscire, per paura di potermi innamorare di qualcun altro. Io e lei continuavamo ad incontrarci, ed io continuavo a nutrire sentimenti forti per lei. Ma appena Yuri tornò ed uccise altri membri del nostro clan,  mi venne proibito rincontrarla. E gente del vostro clan, le cancellarono i ricordi, per impedirla di cercarmi.>>

Reiko si avvicinò a me stringendomi la mano <<basbo>> bisbiglio, facendomi tornare nel passato. . .


Il clan delle anime catturate// Gojo × ReaderWhere stories live. Discover now