La sera dell'inevitabile incontro

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Era il 1 di Maggio, e Liam come suo solito era uscito con i suoi amici in centro, in una cittadina di nome "Gaeta" una piccola città sul mare piena di paesaggi e monumenti a dir poco stupendi.

Edward, uno dei suoi migliori amici e la fidanzata Maria spesso si scontravano con un gruppo di ragazzi piuttosto sgarbati e maleducati.. ecco, beh neanche a Liam andavano così tanto a genio e spesso si ritrovava a parlare male di loro e a spargere brutte voci su queste persone.

Ormai era risaputo che tra quei 2 gruppetti proprio buon sangue non scorreva e tutti i ragazzi della loro età in città lo sapevano, ovviamente poi c'era chi stava dalla loro parte e chi da quella dell'altro gruppo come normale che sia.. finché,

Un sabato sera, appena finita scuola, successe il cataclisma, si scontrò tutto il gruppo di Edward & Liam con l'altro, volarono sedie, mani, alcuni dell'altro gruppo cacciarono anche coltellini per cercare di allontanarli. Nel mentre ovviamente non mancavano le parole, in città più o meno si sapeva che Liam era gay e sappiamo tutti come funziona l'accettazione dell'omosessualità di una persona in un piccolo paese.. e quindi costantemente parole come "Frocio" "Succhia cazzi" "Ricchione" eccetera erano di routine.

Una cosa aveva notato però, che una delle persone che gli stava andando contro più pesantemente del normale era qualcuno che non conosceva e questo lo prese di sprovvista creando in lui un certo sconforto mentale costringendolo a lasciare la piazza anche perché quelli che lui chiamava "sbirri" erano vicini alla zona della litigata che conteneva quasi 20 persone, quindi ciò significava solo guai, di certo Liam non voleva far venire pensieri ai suoi genitori dato che ne avevano già tanti purtroppo.

Liam tornò a casa più nervoso e arrabbiato del solito, arrabbiato proprio perché preso alla sprovvista, magari se lo aspettava da qualcuno che conosceva ma non da qualche estraneo che oltretutto non aveva mai visto prima.

Passano due ore

Notifica da Whatsapp: Edward

Edward: dove sei?

Liam: a casa, non ho voglia di parlare

Edward: mi dispiace per ciò che hai sentito stasera, non te lo meritavi

Liam: sinceramente? non mi interessa proprio la loro opinione, non cambierà la mia
Liam: però una cosa voglio sapere, chi cazzo era quello con la felpa GDCS?

Edward: Ah, Victor.. beh perché ti interessa?
Edward: alla fine l'hai detto anche tu, non ti interessa a quanto pare

Liam: non mi interessa ma mi ha scosso e mi ha innervosito abbastanza dato che era qualcuno che non conoscevo

Edward: si chiama Victor, ed è il peggiore di quel gruppetto lì Liam. Evita di uscire questi giorni se non te la senti e perfavore non fare pazzie che solo tu ne vai a subire le conseguenze.

Liam: grazie per avermi illuminato la mente, edward, sei sempre molto utile

Edward: non fare lo stronzo sai benissimo che non è colpa mia.

Liam: nessuno ti sta dando colpe che non hai, adesso ti chiedo di lasciarmi perdere, ciao ed.

Edward: però ti comporti come se ne avessi

Liam: si magari sei stato tu ad introdurmi a quella gente di merda quindi non lo so, poi vedi tu

Edward: ed eccolo che arriva alla fine, lo stronzo manipolatore a cui piace fare la vittima.
Edward: Io non ti ho introdotto da nessuna parte, tu hai preso l'iniziativa di iniziare a smerdare quel gruppo con me.

Liam: Va bene, basta per oggi veramente.

Edward: sei senza parole eh?
Edward: la verità ti brucia purtroppo.

Liam: Si è colpa mia, però spero che un giorno ti renderai conto che se ho avuto l'intenzione di mettermi in mezzo era per te perché ti volevo e ti voglio bene. Però hai ragione, "chi s fa la mazz s campa"

Edward: Buonanotte Liam.

Liam: Notte ed.

Finita la Conversazione

Quella notte Liam proprio non riuscì a chiudere occhio dal nervoso, sarà un po' per quel "Victor", un po' per la strafottenza di Edward riguardante come stava Liam, un po' per i suoi Genitori che economicamente non se la vivevano bene e finì con lo scoppiare in lacrime nel bel mezzo della notte provocandosi una buona dose di crisi nervosa.

Non ce la faceva più, era nel pieno delle sue crisi adolescienziali già da tempo ormai e quella stessa sera l'odio per se stesso ricominciò un po' a risalire.

Aveva sempre combattuto con i suoi stessi pensieri, certe volte gli sembrava anche di impazzire ma per fortuna "di qualche santo", come diceva lui, riusciva sempre a mantenere un ottima impressione con le persone e una discreta sanità mentale, per lui, per le persone attorno a lui e soprattutto la sua famiglia.. detestava farsi vedere debole e triste dai suoi genitori perché sapeva l'effetto che poteva dare facendosi vedere così proprio da loro, le persone che l'hanno messo al Mondo, ma soprattutto non voleva dare a loro altri pensieri per la testa che proprio non ne avevano bisogno.

L'estate passò velocemente, o almeno per lui.
Dopo quell'incidente non si è più degnato di mettere piede fuori da casa sua ma non per vergogna o qualcosa, ma perché in qualche modo nella sua testa si era sviluppata una depressione severa e gli fece perdere ogni percezione e senso di buono nel mondo.
La speranza, a cui tanto si aggrappava lo aveva lasciato senza un fine, un qualcosa da raggiungere. Di insulti ne riceveva all'ordine del giorno, di amicizie false ne sapeva costantemente, le cose non andavano più bene.

Era scoppiato, il palloncino si era riempito troppo.
Si è lasciato andare all'oscurità che ogni giorno cercava di persuaderlo.

Del suo rapporto con Edward proprio non ci voleva pensare, non se lo aspettava di essere demoralizzato anche da lui.
Non si scrissero tutta l'estate, nessuna notifica
nè a Giugno, ne a Luglio e nè ad Agosto.

Le uniche persone con cui aveva parlato erano suo fratello, sua madre e suo padre.

E di pensieri, per quanto negativa la sua vita sembrava esser diventata non riusciva neanche più a pensare a qualcosa che non fosse pieno di negatività.

Però sotto tutto quella oscurità qualcosa si nascondeva, un nome gli rimase in testa, si fece prendere dall'odio, risentimento, disprezzo e accanimento per quella singola persona.

"Victor"

La Paura di AmareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora