-Capitolo 14-

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14. Luna Incurvata

Guardavo dentro i suoi occhi celesti, che sembravano tutto tranne quelli di un demone, di uno che distruggeva e non sapeva amare.

Conosciamo tutti la frase cliché e sdolcinata che si dicono gli innamorati: 'Potrei perdermi nei tuoi occhi e blah blah'

Io non voglio perdermi negli occhi di Levi. Voglio conoscerli, memorizzarli così bene da riuscire a notare anche il più piccolo cambiamento del suo umore nella sua espressione impassibile.

Non sorrideva. Non lo avevo mai visto piangere. Mai sbraitare.

Era contenuto.

Ma volevo vedere un briciolo di emozione in quegli occhi così belli e talmente puri, nonostante le sue mani probabilmente sono sporche di sangue, tra poco anche del mio.

Misi una mano sulla sua guancia, il vento scompigliava sia i miei che i suoi capelli, per questo lui mi mise entrambe le mani sulle guance, arrivando a sfiorare i miei capelli.

Avvicinai le mie labbra alle sue, sentendo il suo fiato caldo sulla mia pelle. Era piacevole.

Chiusi gli occhi e li chiuse anche lui, mentre ci avvicinavamo.

Non sentivo più la scossa di dolore. C'era ancora, ma non riusciva a prevalere sulla seconda scossa.

Feci scivolare le mani sulle sue spalle, mentre lui le aveva ancora sulle mie guance. Seduti sull'erba morbida e piena di fiori.

Proprio quando sentii il mio naso sfiorare il suo, il palmo dove c'era il segno nero che non faceva che espandersi iniziò a bruciare e far male da morire.

Mi staccai a urlai piano di dolore, e lui subito preoccupato tornò alla realtà.

<<T/N?>> chiese visibilmente preoccupato, e premetti forte contro la ferita nel disperato tentativo di fermare il dolore.

Non sapevo cosa succedesse sotto la benda, ma dopo qualche secondo all'improvviso smise.

Andò nel panico anche lui, e dato che per un momento perse il controllo dei suoi poteri, la rosa che sfiorava i suoi capelli e la sua fronte appassì al contatto con la sua pelle, e cadde un petalo.

<<Che ti succede?>> chiese mettendomi le mani sulle spalle, ma lo spinsi via.

In quel momento capii che le cose non sarebbero migliorate. Che il dolore non sarebbe passato.

Che non sarei riuscita a curare quella ferita, che avrebbe continuato a espandersi e che sarei morta piano piano. Man mano passava il tempo.

Mi alzai per correre via, ma lui mi abbracciò subito da dietro.

<<Devo andare>> dissi cercando di staccarmi dalla sua presa ma lui strinse poco più forte.

<<T/N basta, dimmi che hai, ti prego>> sussurrò, le sue braccia attorno alla mia vita.

Non so perché ma a quelle parole sentii un senso di rabbia. Io? Io dovrei dirgli quello che ho?

Ma se lui è il primo che non mi dice la verità? Solo una cosa ho sempre voluto sapere:

Da cosa scappava quella notte quando l'ho trovato?

E non mi ha mai dato risposta. Ha sempre ignorato, scacciata o è scappato, per questo strinsi di poco i pugni e lo allontanai.

<<No. No Levi, non sono affari che ti riguardano>> sussurrai per poi correre via. Anche se prima di farlo vidi un altro petalo cadere dalla rosa che aveva tra i capelli.

La mia Luna ❤︎︎Levi x reader❤︎︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora