Children of the sea

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"We sailed across the air before we learned to fly
   we thought that it could never end
we'd glide above the ground before we learned to run,
run, now it seems our world has come undone"

Il ticchettio delle lancette risuona nelle mie orecchie, solitamente avrei trovato la cosa piuttosto spiacevole, ma al momento sembra quasi cullarmi e mi lascio trascinare in una profonda tranquillità, unita al cinguettio degli uccellini, le lenzuola fresche sulla mia pelle, il rumore lontano del vento e Dustin che urla di-

Un momento. Dustin sta urlando?

Apro gli occhi, risvegliata dal mio riposo, alzandomi a sedere, sento la voce di mio fratello farsi molto più chiara, decisamente più insistente.

"Sorellona, giuro che se non ti alzi ti finirò gli ultimi biscotti! E non posso prometterti che Robin troverà la colazione se non vi sbrigate"

Alla mia sinistra, Robin dorme beatamente, non sembra minimamente disturbata dalla voce di Dustin, che nel frattempo continua a parlare.

"Se mi fai arrivare tardi al mio primo giorno di superiori giuro che te la faccio pagare!"

Ed è in questo momento che ricordo, oggi l'incubo ricomincia.

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Dopo aver bruscamente svegliato Robin, fatto una colazione veloce ed essermi preparata il più in fretta possibile, cosa alquanto difficile visto l'eterna indecisione della mia amica e il continuo strillare di mio fratello, mi affretto a salire in macchina, seguita da quest'ultimi.

"Amy, perché cavolo non mi hai svegliata prima? Hai visto i miei capelli!? Sembro uscita da un film di Wes Craven, ed effettivamente ho una pelle talmente brutta che potrei somigliare a Freddie Krueger"

Si lamenta Robin, con il suo solito tono canzonatorio.

"Veramente, eri tu quella che doveva pensare alla sveglia, ma hai passato tutta la notte a lamentarti del fatto che Tammy Thompson non sarà più a scuola e mi sono dovuta subire ore di piagnistei, immagino che le lacrime ti abbiano offuscato la vista perché la sveglia chiaramente te la sei persa"

Le sussurro, cercando di non farmi sentire da Dustin.

"Beh, scusa se speravo di ricevere conforto dalla mia migliore amica, evidentemente sei insensibile al mio dolore. E comunque, tanto per la cronaca, io non ho pianto, semplicemente ho ripensato ai vecchi tempi, tutto qui e visto che Kate non sa nulla del mio... diverso interesse per gli uomini"

Dice sussurrando.

"Non ci sono tante persone con cui posso sfogarmi. E guardami! Faccio talmente schifo che nemmeno quegli sfigati di falegnameria mi guarderebbero!"

Robin continua il suo solito sproloquio, ogni volta che si agita, è contenta, arrabbiata o anche solo emozionata, inizia a parlare e non la ferma più nessuno, finiamo per discutere, come sempre. Ma alla fine, torna tutto come prima, penso sia il nostro modo di volerci bene.

"Sai, in momenti come questi mi manca Steve, subirmi le tue lamentele da sola è un lavoro a tempo pieno"

Le sorrido, un evidente sarcasmo sul mio viso e mi becco un pugno sul braccio di rimando, seguito da una risata.

"Ahi! Non farmi male, sai che da oggi ricomincio le prove di Cheerleading, già sono fuori forma, ci manca solo che mi presenti con dei lividi"

"Che sarà mai, tanto non ti piace nessuno, chi mai dovrai impressionare?" Robin mi guarda, muovendo le sopracciglia con un fare inquietante, cerco di trattenere le risate

Will the music save us? ~ Eddie MunsonWhere stories live. Discover now