Capitolo 28

385 24 12
                                    

Pov Taehyung

Tskk! Qualche istante dopo esserci scambiati il bacio, Jungkook ridivenne il solito noioso.

"Non lo so! Di certo, sarebbe stato più semplice studiare l'alfabeto egizio!" sbuffai, appoggiando con esasperazione la testa sulla sua spalla.

Jungkook mi picchiettò la penna sul capo. "Non abbiamo ancora finito. Ricomponiti, c'è tanto da fare!" mi ammonì. Poi si spostò e girò di lato la sedia nella mia direzione, stabilendo un contatto visivo prolungato e severo.

Gli mostrai una smorfia e sbuffai per l'ennesima volta. "Va bene..." cedetti, come avevo fatto precedentemente. Dannazione, quando mi aveva proposto di fare qualcosa prima che suonasse la campanella, non pensavo che fosse studiare. Perciò accettai senza esitazione, senza che lui specificasse che cosa.

"L'alfabeto è composto da quarantaquattro consonanti..."

Lo interruppi. "No, ma tu sei matto. Mi rifiuto di dover imparare quarantaquattro consonanti!"

Lui ghignò, accavallando le gambe. "Ci sono, anche, almeno ventotto forme vocaliche e quattro indicatori di tono." incrociò le braccia con un sopracciglio inarcato.

Per la disperazione, posai i gomiti sulla scrivania e mi tenni la testa fra le mani. "Non può essere..."

"Si che può." ribatté con un modo sfacciato. "Taehyung, non dico che devi parlarlo con fluenza. Ma perlomeno devi avere un minimo di conoscenza!"

Gli puntai l'indice contro. "Ed è qui che ti sbagli, mio caro Jungkook!" gli feci un sorrisetto. "So, che io sono un tuo Nong, e tu sei un mio P'! Qualche base ce l'ho."

Jungkook tirò la sedia, dove ero seduto, dai braccioli. L'accostò alla sua, e dopo avvicinò il suo viso al mio facendo toccare le punte dei nostri nasi. Io mi addentai l'interno della guancia sotto il suo persistente sguardo e m'imbarazzai di un rosso accesso, con il cuore che sfrecciava a mille ogni volta che accorciava la distanza fra noi.

"Nong Taehyung dovresti impegnarti di più." spostò i suoi occhi in giù verso le mie labbra, assumendo un atteggiamento provocatorio, ed io con assoluta ovvietà deglutì.

Mi avrebbe ribaciato?

"Jun...Jungkook?" proferì il suo nome in un balbettio.

"Dimmi." percepì il soffio del suo respiro caldo, che peggiorò il mio imbarazzo. Il suo profumo fresco come la primavera, di ogni giorno, mi stava facendo andare in palla.

Non ne avevo la minima idea di cosa mi fosse passato per la testa, quando rigettai tutto d'un fiato: "Che cosa ne pensi del surriscaldamento globale?"

Jungkook si discostò dal mio viso, e mi fissò con un'espressione del tipo: "Sei serio?"

Eh no, per la cronaca non lo ero affatto. Mi sentivo come se in quel momento un extraterrestre si fosse appropriato del mio corpo, e che fosse stato lui a prendere le veci al mio posto.

"Ti interessa realmente il mio parere sul surriscaldamento globale?" rilassò le sue spalle, appoggiandosi completamente sullo schienale della sedia.

"Indubitabilmente è un argomento che...che...mi interessa! Volevo conoscere la tua opinione, perché devo scrivere un saggio sul surriscaldamento globale. È un compito per casa che ci ha dato la professoressa di letteratura!" inventai. Non mi veniva in mente nessun'altro tipo di scusa migliore se non questa.

Jungkook annuì. "Non puoi sviluppare un saggio se non ti è ben chiaro il concetto di surriscaldamento globale. Quindi, è bene partire dalla definizione e capire di che cosa tratti questo tipo di fenomeno, soffermarsi sulle conseguenze e gli effetti che possono addirittura provocare sulla salute umana. Solo, dopo, potrai concentrarti sulle considerazioni personali!" mi spiegò. "Ti aiuterò io a scriverlo, dunque devi prestare molta attenzione."

My hostage love - TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora