IL LUPO E L'AGNELLO

480 60 0
                                    

Damien non smette un attimo di baciarmi, mentre non so come, riesce a togliermi la maglietta in mezzo secondo, per poi con quelle sue dannatissime mani, cominciare a tastare ogni centimetro della mia pelle. È come se a ogni suo tocco si irradiassero dei brividi piacevoli lungo tutto il mio corpo. Ha un profumo divino, e il suo petto è così sexy e muscoloso. Impazzisco, impazzisco completamente mentre glielo sfioro casualmente con le mani. La sua faccia e il suo torace che si intravede dalla camicia lucida che indossa brillano di un sudore che lo fa apparire ancora più bello del solito.

«Damien, lasciami andare, per favore» prego a voce bassa, guardandolo negli occhi. Lui scuote la testa e affonda le dita delle sue mani nella carne morbida delle mie spalle.

«Non se ne parla proprio. Ti voglio troppo per lasciarti andare via, Justin»

Mi prende per le natiche, mi alza di peso dal tavolo e mi spinge contro la parete della cucina, bloccandomi con il suo possente corpo.

«Sei davvero un maiale assatanato, Damien. Fai pure quello che vuoi, ma io non sarò mai tuo, mi hai capito?» mormoro allo scopo di fermarlo.

Lui inizia a ridere, e quando io aggrotto la fronte mi dice: «Scusa. Non riesco a trattenermi. Sembri tipo una di quelle protagoniste che si vedono nei drama coreani che cercano di proteggere la loro castità prima del matrimonio» E poi ricomincia a sbellicarsi dalle risate, cercando di coprirsi la bocca come meglio può.

«Smettila di ridere di me» borbotto infastidito mentre lui ridacchia.

«Sei davvero troppo carino» mi dice, accarezzandomi la testa e io chiudo gli occhi beandomi del suo tocco.

Il mio cuore sta battendo all'impazzata: perché mi deve fare questo effetto, mi domando?

«Finiscila, non usare quel tono con me, non sono un cucciolo indifeso che ha bisogno di coccole»

«Sei veramente sicuro di non essere un cucciolotto che ha bisogno di essere rassicurato e coccolato, abbracciato e amato?» mi chiede strizzandomi le guance e scuotendomi la testa a destra e a sinistra.

«No, non lo sono per niente, va bene?» gli dico mordendogli una mano.

«Ahi! Mi stai facendo male» esclama lui e mi rendo conto che sto azzannando la sua mano con una certa forza. Allento la presa e lui ne approfitta per liberarsi.

«Hai visto che anche i cuccioli hanno denti affilati dopo tutto?» Lo guardo dritto negli occhi e poi spalanco i miei come se dovessi mangiarmelo in un colpo di palpebra.

«Avrei preferito che tu avessi usato i denti per mordere un'altra parte del mio corpo invece della mia mano» Questo sì che è un palese doppio senso a sfondo sessuale. Non che gli altri prima di questo fossero da meno.

«Ma è mai possibile che pensi solo a quello?» gli domando senza mezzi termini.

«Non è colpa mia se mi fai questo effetto. Finiscila di essere così invitante. Mi fai venire voglia di mangiarti in un solo boccone» Il mio viso diventa rosso fuoco. Non so bene cosa rispondere, ma non voglio che sappia quanto le sue parole mi provochino un tuffo al cuore. Inoltre dovrei evitare di arrossire come una scolaretta ogni volta che dice delle cose del genere.

«Com'è che sei tutto rosso in faccia, Justin?» mi domanda lui.

Abbasso lo sguardo imbarazzato, cercando di nascondere il rossore sul viso.

«Io non arrossisco!» esclamo, consapevole invece di avere il volto in fiamme.

«Va bene. Faccio finta di crederci. Comunque, ecco la tua maglia, Justin. Non vorrei che prendessi freddo a causa mia» Prendo la maglietta che mi porge.

«Allora sai essere gentile anche tu, se vu...»

Prima che possa finire la frase, mi prende per la manica della maglia e mi attira a sé per baciarmi. Le sue labbra, carnose e calde, sono sulle mie e si muovono con un misto di dolcezza e determinazione.

«Ah... ora mi sento molto meglio. Posso tornare a casa soddisfatto dopo aver finito tutti i "compiti" di oggi» dice, dandomi uno schiaffo sul sedere prima di andare.

Non riesco ancora a credere di aver permesso di nuovo a Damien di baciarmi, e sinceramente non so nemmeno per quale motivo gliel'ho lasciato fare un'altra volta. Non so il perché, ma non sono capace di contrastarlo, anche se ci provo. È frustrante questa cosa. Il suo modo di fare è così irritante, discutere con lui è come provare a sfondare un muro di cemento a mani nude. Devo trovare assolutamente il modo di scappare da questa situazione senza uscirne con le ossa rotte.

OH MY BOSS!Where stories live. Discover now