Capitolo 18 - Velate minacce

5 0 0
                                    

[Leiftan]

Appena la vidi arrivare in groppa a un grande owlett mi calmai. Sia io che la sua compagna di viaggio, Ellien, ci eravamo opposti a spostarci da dove la barca era ormeggiata inizialmente ma non potevamo nulla contro Nevra e Lance.

Ma fortunatamente vidi la kistune in lontananza e poi fermarsi poco davanti a noi. Lance raggiunse il parapetto pronto a raggiungerla per portarla a bordo ma lei rifiutò volendo dire addio al suo famiglio.

E poi successe tutto in un secondo. Un urlo, un ordine e vidi Aly cadere dalla parete ghiacciata sprofondando nell'acqua gelida.

Corsi al parapetto mentre nello stesso istante Lance aveva già raggiunto il promontorio e con un getto di fiamme azzurre aveva allontanato gli aggressori mandandoli in fuga.

Nevra invece si era tuffato in acqua raggiungendo velocemente la ragazza e portandola in superficie. Mazu emerse a sua volta raggiungendo il bordo della barca e tirandosi su afferrando le reti sul lato.

Io ero rimasto immobile, non potevo fare nulla, non volevo fare nulla. Neanche quando lei era in pericolo...

Nevra salì a bordo stendendo il corpo della kitsune sul ponte portandole una mano sul volto constatando che respirava ancora. Era solo svenuta per il forte impatto.

Mi avvicinai a lei e il vampiro mi lanciò uno sguardo d'odio ma non serviva. Ero paralizzato e non avevo alzato neanche un dito per salvarla eppure avevo fatto di tutto per lei non molto tempo fa.

Le sue mani erano gelide e le labbra avevano già preso una sfumatura bluastra.

«Andiamocene via velocemente, ora.»

Lance era tornato a bordo andando al timone partendo senza guardarsi indietro.

«Alyhane rischia l'ipotermia e sicuramente l'impatto potrebbe aver causato un brutto trauma. Prendi la via breve, dobbiamo arrivare il prima possibile.» spiegò Nevra rapidamente.

Poi prese la kitsune delicatamente portandola sottocoperta in una cabina separata. Lo seguii senza dire nulla anche se sapevo che si era accorto della mia presenza.

«Vedi di fare qualcosa di buono ora. Tieni un occhio su di lei fino a fine viaggio.»

E detto questo sparì nuovamente lasciandomi solo con lei.

La nave iniziò a oscillare, segno che evevamo finalmente attraversato la gola ed eravamo andati in mare aperto.

Mi avvicinai a Aly avvolgendola subito in una grande coperta per poi recuperare degli asciugamani per asciugarle i capelli.

Quanto tempo era passato dall'ultima volta che ero riuscito ad averla così vicino a me? Qualche settimana? Un mese?

Le spostai una ciocca di capelli ricordando che per lei orami erano passati sette anni e sospirai abbattuto.

Nonostante le avessi cambiato i vestiti e avessimo usato cristalli per scaldarla non si svegliò per tutto il viaggio. L'impatto violento con l'acqua era stato attenuato dal famiglio, che fortunatamente aveva spezzato la tensione dell'acqua, ma comunque era caduta da un'altezza notevole.

Scegliemmo il percorso breve e trovando i venti giusti arrivammo a casa più rapidamente del previsto. Ewelein era già pronta sul porto in spiaggia, una barella e un kit medico portatile sotto il braccio.

Ci mise poco, e dopo essersi assicurata un trasporto sicuro, sparì in infermeria insieme alla kitsune sulla barella. La seguii a poca distanza, la mia presenza non era richiesta da nessuna parte e l'ostilità di Nevra mi fece capire che non ero neanche ben voluto in spiaggia.

Mi sedetti in attesa su una delle sedie poste nella sala centrale dell'infermeria in attesa. Osservavo il bonsai posto dietro le vetrate della stanza. Come tutto era cresciuto in questi sette anni ma la sua maestosità non era scemata neanche di poco.

Attesi in silenzio qualsiasi notizia visto che Ewelein era scomparsa senza dire altro. Solo dopo una buona mezz'ora tornò indietro sedendosi dietro la scrivania ma senza parlare con nessuno.

A un certo punto Charlie entrò dalla porta a passo di carica raggiungendo l'infermiera quasi correndo e iniziando a gesticolare molto evidentemente preoccupato.

Non volevo disturbare l'infermiera prima, o forse non avevo il coraggio di parlarle, ma ora che lui era qua sicuramente ci avrebbe detto qualcosa.

«Charlie tranquillo, Alyhane sta bene, deve solo riposare ora.»

«Ma cos'è successo si può sapere?!»

Lo sguardo dell'infermiera allora ricadde su di me che ascoltavo da dietro al brownie. Lui si girò guardandomi con espressione omicida per poi ritornare verso Ewelein.

«Ha una leggera ipotermia e una commozione celebrale. Niente di preoccupante, ora si trova in una vasca calda e si dovrebbe svegliare domani mattina probabilmente sul tardi. Il problema è che purtroppo devo liberare la stanza, quindi, sarebbe meglio portarla a casa.»

Charlie sospirò coprendosi la fronte con il palmo della mano.

«Si va bene... Devo solo portare Sarah da un'amica, non voglio che veda la madre così...»

«Potrebbe restare da me.» la risposta mi venne fuori senza neanche pensarci, quasi fosse normale.

Lui mi guardo con occhi sottili cercando di sondare ogni mio pensiero con quella semplice occhiata. Mi prese per un polso trascinandomi lontano da altre orecchie per poi sibilare sottovoce.

«Da te?!»

«La mia stanza è ampia e con una grande vasca da bagno. Può rimanere da me senza problemi.» risposi con naturalezza.

«Lei non è un oggetto...» sputò quelle parole quasi fossero una minaccia.

«Lo so.»

Calò un attimo il silenzio e sostenni il suo sguardo cristallino.

«Senti, so benissimo cosa lei prova per te ma non ti conosco e a dire il vero non mi fido molto. Lo faccio solo perché ho fiducia in lei e perché sarebbe più complicato spiegare a nostra figlia il perché dovrebbe andare a dormire fuori casa.»

Annuii in silenzio.

«Sarah tra poco uscirà di scuola e non le dirò nulla ma appena Aly si sveglia devi venirmi ad avvisare immediatamente intesi?»

Annuii nuovamente comprendendo le sue parole. Era evidente che stava tracciando una linea netta tra me e la sua famiglia.

«Fai quello che ti pare ma se solo vedo una lacrima sul suo volto ti pentirai di essere uscito da qual Cristallo, non mi importa che tu sia il grande salvatore di questo mondo, per me sei morto.»

E dopo questa non tanto velata minaccia salutò l'infermiera e poi se ne andò.

Un paio di infermiere scortarono Alyhane in camera mia riempiendo la grande vasta e lasciandoci dentro un paio di cristalli aranciati che permettevano di mantenere la temperatura costante.

Mi lasciarono un piccolo foglietto scritto da Ewelein e sparirono subito dopo un paio di avvisi.

Aly ora riposava tranquilla immersa completamente in acqua con solo l'intimo indosso. La testa riversa che si poggiava sul bordo per non scivolare dentro. Rimasi ad osservarla in silenzio senza mai distogliere lo sguardo.

Si agitò un paio di volte e per poco non finiva con la testa sotto il pelo dell'acqua così decisi di entrare a mia volta e tenerla nel mio abbraccio. Il suo volto poggiato sul mio petto mentre sentivo il suo respiro lento sulla mia pelle.

La strinsi a me assicurandomi che non potesse più scivolare in acqua e dopo poco scivolai anche io in un sonno leggero.

«Leif...?»

Gli occhi ambra di lei mi stavano osservando ancora assonnati.

Piume bianche - New EraWhere stories live. Discover now