Capitolo 12 - Il galoppino di Huang Chu

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Era come poter respirare nuovamente.

Quel lungo bacio mi fece tornare indietro nel tempo quando ancora le cose non erano così complicate. Mi sentivo sollevata ma allo stesso tempo in un qualche modo colpevole.

Mi allontanai dal suo volto cercando di dare un freno a quello che provavo in quel momento. Tra desiderio e la consapevolezza di essere cambiata non riuscivo ad avere un equilibrio.

«Scusa...»

Leiftan si alzò semplicemente dopo quella frase scendendo dal tetto guardandosi indietro solo una volta.

Era tutto forse troppo complicato? Avevo sbagliato qualcosa?

Ma forse era semplicemente la cosa giusta.

Saltai giù anche io dal tetto entrando dalla porta sul retro e silenziosamente andai a letto.

Stavano già tutti dormendo e per lo meno non mi sarei dovuta sorbire una ramanzina da Charlie.

Anche se alla fine il sole sorse e un certo brownie mi guardava con due occhi indagatori.

«Cosa c'è?» chiesi mentre mangiavo una fetta di pane.

«Niente...»

Ma non era certo "niente" quello che intendeva.

Lasciai cadere il discorso e non appena lasciai Sarah a scuola Charlie non chiuse bocca per un secondo.

«Ti ricordi vero cosa avevamo deciso?»

«Avevamo? Se non ricordo male ero stata io a deciderlo e tu hai acconsentito.» lo rimbeccai.

«Hmpf, come vuoi ma in ogni caso non credere che non veda quel tuo sguardo.»

«Quale sguardo?» gli chiesi guardandolo negli occhi seria.

«Quello da pesce lesso.»

Sentii le gote diventare rosse e mi coprii il volto con le mani in imbarazzo.

Lui mi prese a braccetto allegro per poi scortarmi verso la boutique.

«Non ho mica detto che non puoi, solo stai attenta.»

Io e Charlie avevamo dei trascorsi, ma nonostante le cose non avessero funzionato avevamo deciso di rimanere insieme solo per il bene di Sarah che nel frattempo aveva iniziato ad apprezzare il brownie come figura paterna.

Ma nonostante da quel momento tra noi due non ci fosse altro che una profonda amicizia, non ci eravamo mai negati l'amore. Io che ancora ero innamorata di una persona ormai scomparsa e lui che si era innamorato di una dolce naga nonché nostra collaboratrice in negozio, Indina.

Finché la cosa fosse rimasta segreta, specialmente agli occhi di Sarah, poteva decidere di fare quello che voleva e frequentare chi voleva. Ovviamente la cosa valeva per entrambi.

«E stai attenta a non scottarti.»

Charlie era fin troppo protettivo ma era una cosa che mi piaceva di lui quindi dopo un buffetto e un sorriso per tirarmi su di morale iniziammo nuovamente la nostra giornata.

Così passarono un altro paio di giorni completamente normali. Lentamente il ritorno dei due aengel scemò e la vita riprese a scorrere tranquilla.

Oltretutto, dopo quella sera, non vidi più Leiftan da nessuna parte. Ogni volta che provavo a cercarlo per parlargli non riuscivo mai a raggiungerlo in tempo che era sparito o altrimenti era stranamente sempre circondato da Erika.

Non trovavo mai il momento giusto e proprio quando era lì alla mia portata ero io a essere trascinata via.

Sospirai rinunciando alla cosa. Quando ci sarebbe stata la possibilità sarebbe successo.

Quando le acque si calmarono, un membro della Guardia Assenzio comparve in boutique con un paio di pergamene in mano. Solo dopo che si fu avvicinato notai la figura di Mathieu.

«Qual buon vento ti porta qui Math? Ancora a fare commissioni contro la tua volontà?»

«Lascia perdere...»

Mathieu e Huang Chu non erano in gran rapporti e così, giusto perché non si scrociavano molto bene, lei gli faceva fare quelle commissioni stupide e tediose.

«Ci servirebbero questi ingredienti, non siamo proprio senza ma ci serve un rifornimento. E in più mi ha detto che ci sarebbe stata una riunione questa sera e chiedono di te.»

Presi in mano le pergamene e aprendole passai ogni ingrediente per vedere cosa c'era o non c'era in stock.

Erano tutte cose presenti e con un paio di viaggi non sarebbe stato un problema fargli avere tutti gli ingredienti ma come mai mi chiamavano in una riunione?

Era raro che le persone fuori dalla Guardia fossero invitate a partecipare alle riunioni anche se una volta all'anno mi chiamavano per fare il punto della situazione sui rifornimenti che avrei dato a loro per l'intero anno.

«A che ore? Questa sera potrebbe essere un po' complicato...»

«Non ti preoccupare, ci penso io a fare la cena.» si intromise Charlie sentendo la conversazione dal piano superiore.

«Faranno esplodere qualche pentola...» mormorai sottovoce sapendo già cosa mi sarebbe aspettato.

«Non è vero! È successo solo una volta! Una!»

L'udito di Charlie era sicuramente ben sviluppato e quando punto sul vivo era ancora peggio.

«Va bene va bene!» urlai per farmi sentire dal bancone e per farlo stare buono.

«Dalle sette di questa sera. Per lo meno mi hanno detto se potevi arrivare lì per quell'ora.»

Annuii lasciando poi libero il povero ragazzo che cercò di sparire dallo sguardo di Huang Chu sicuramente.

Così nel tardo pomeriggio mi avviai verso la sala del consiglio dove si tenevano normalmente le riunioni. Salii al secondo piano dell'edificio centrale e dopo essere arrivata sul fondo della passerella sospesa si apriva una grando porta verso la sala del consiglio.

La grande sala aveva una grande capacità e un enorme tavolo con tante sedie era disposto al centro. I cristalli brillavano in grandi bracieri dando alla sala un aspetto quasi mistico.

Scesi le scalinate d'ingresso notando che l'acero aveva messo nuovi boccioli.

Attorno al tavolo erano già riuniti tutti i membri più importanti della Guardia e stavano già discutendo amabilmente con una pila di documenti davanti al naso.

Saltai sul sentierino che portava alla piattaforma centrale dove c'era il tavolo e increspai appena la superficie dell'acqua al mio passaggio.

«Eccomi, sono qua come richiesto.»

Mi avvicinai al tavolo sedendomi su una sedia al cenno di Huang Hua.

Attesi paziente che loro terminassero il loro discorso e nel mentre osservai i vari partecipanti. Tra tutti, Leiftan sembrava completamente escluso. Cosa ci faceva lì?

Dalle ultime voci avevo capito che non era voluto rientrare a far parte della Guardia, eppure, era lì a quella riunione.

«Bene, ora passiamo alla nostra ospite.»

Huang Hua si rivolse a me con un caloroso saluto e ci scambiammo qualche convenevole prima di passare al vero motivo della mia presenza.

«Abbiamo una nuova missione da affidarti...»

Piume bianche - New EraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora