Prologue - 1993

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1993.


Mi trovavo sull'orlo del precipizio da un lasso di tempo che non ricordavo neanche.

Un anno, forse due, addirittura tre.

Cosa realmente volessi dalla mia vita non lo sapevo, al contrario conoscevo parte delle mie intenzioni e dei miei sogni, volevo soltanto che diventassero realtà.

Come quando da bambina, seduta sulle gambe di mio padre, durante le poche volte in cui si trovava a casa, gli raccontavo quello che mi sarebbe piaciuto fare da grande.

Avrei voluto incantare le persone con il mio lavoro, avrei voluto che tutti stessero bene grazie a me e, per quanto io mi sforzassi, non riuscivo mai a trovare un mestiere che coincidesse con le mie aspettative.

Pensandoci bene, con il trascorrere degli anni ero arrivata alla conclusione che la cantante dovesse essere un lavoro che rispecchiava i miei parametri adolescenziali.

Il problema era proprio quello.

Non era soltanto un piccolo sogno da bambina, era il mio sogno di una vita e concretizzarlo mi avrebbe permesso di dare una svolta a tutto quello che avevo fatto del mio tempo.

Avevo soltanto ventisei anni, ma era come se la mia vita fosse del tutto trascorsa velocemente, senza darmi nemmeno la possibilità di provare a sistemare le cose che avevo perso per la strada.

Non erano molte, ma sicuramente un bel numero.

Avevo lasciato, da qualche parte, la mia felicità e l'avevo scambiata a mio svantaggio ricevendo soltanto negatività.

Era troppo tempo che ponevo al primo posto cose in cui non avevo un minimo ruolo o una minima voce in capitolo, avevo sempre anteposto la felicità degli altri alla mia.

Mi ero sposata molto presto con Danny, un ragazzo conosciuto durante i miei anni alla 'Scientology School', con il quale c'era stato un rapporto tutt'altro che bellissimo e romantico come nelle favole.

Il matrimonio sembrava andare a rotoli ogni giorno che passava.

Non parlavamo più tra di noi ed era ormai giunta la fine, anche se nessuno dei due era ancora riuscito a mettere un punto a quel disastro.

Avevo avuto anche due bambini meravigliosi, le uniche mie gioie in un percorso tormentato e frammentato da continue delusioni.

La gente pensava che io fossi felice; ero soltanto molto ricca e figlia di un colosso della musica, ma dalla mia parte non c'era niente che potesse farmi stare bene.

I soldi non facevano la felicità, lo avevo imparato a capire nel corso degli anni e neanche la fama mi concedeva il suo contributo.

Avevo bisogno di qualcuno: di un uomo che mi permettesse di scoprire i lati belli della vita, un uomo al quale concedermi senza timore, un uomo capace di tenermi testa e di sopportare i miei sbalzi d'umore.

Un uomo dotato di una personalità migliore della mia.

Un uomo capace di entrare nel mio cuore per non uscirne più.



Questa è la mia storia, tutto quello che ho da raccontare inizia da qui.

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