Capitolo 35 (6°). Un nuovo amore

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Dopo essersi staccati Andrea le disse:

"Io, Silvia, non potrò ovviamente sanare ciò che hai perso ma un figlio io ce l'ho. L'ho già fatto, te lo posso dare."

"Ma... il figlio... lo hai con Ilaria, Andrea."

"Sì... ma... voglio dargli una famiglia, per ora non ce l'ha. Quel cucciolo è senza il calore di una famiglia unita. Io... mi spiace per Ilaria, certo, io... l'ho amata. Lo so che ti ha detto che le ho dato un anello e l'ha rifiutato, certo, è così... forse non dovrei parlarne, adesso con te, vero? Ti dà fastidio?"

"No, parlane pure Andrea. E' giusto, hai il tuo passato: anche io ho amato tanto Nicola, veramente tanto, per otto anni ho tentato con lui di avere un bambino, mi pare un buon periodo e...perdonami se dicendolo ti faccio soffrire... ma io in quei tentativi lo amavo tanto, in ognuno di essi, l'ho sempre amato e spero che tu non sia geloso di questo, vero? Io accetto che tu abbia amato Ilaria, quindi non ti preoccupare, capisco... ma so che toglierle un bambino sarebbe crudele. Forse... forse possiamo fare una specie di condivisione... sarebbe bello, per me, poterlo un po' crescere, poter volergli bene, come fare una seconda mamma, anche se già Ilaria è molto brava."

"No, non è una madre colei che non vuole dare una famiglia al bambino, mi spiace Silvia. Su questo... Ilaria ha sbagliato; Marco o no, avrebbe dovuto dare una famiglia a Emanuele. Non l'ha capito, peggio per lei, ora... ci sei tu e sono contento così. Andiamocene però, anche stare qui da mia madre mi intristisce... si è fatto tardi... vuoi mangiare qualcosa?"

Si avviarono verso l'uscita, tenendosi per mano.

***

Il 16 luglio era il giorno dei risultati della maturità. Ilaria chiese a Francesca di vederli anche per lei sia perché aveva proprio paura di esser stata bocciata e sia perché non voleva portarsi Emanuele fino a scuola con il caldo di luglio; fu in ansia di fronte al telefono fino alle dieci di mattina quando ricevette la telefonata di Francesca che le urlò al telefono:

"Ilaria! 43! Siamo uscite tutte e due!"

"Oh, grazie a Dio... e tu Fra?"

"Io 41, si vede che non è piaciuto il mio tema... ma va bene così, sono contenta lo stesso. Non hanno bocciato nessuna nella classe, solo nella quinta F ci sono state due bocciate, ma... poca roba, in tutta la scuola forse meno di dieci. Ovviamente Sonia ha preso sessanta, ma... lo sapevamo, no?"

"Sì, lei è bravissima; è davvero una buona notizia, vuoi venire a casa? Ti faccio vedere dove abito finalmente, vienimi a trovare, ormai è tutto finito."

"Va bene Ilaria, vengo, mi raccomando, telefona subito alla sartoria, dì che sei promossa e così ti possono prendere, ti prenoti già il posto per settembre, sì che sei brava... ma non fartelo rubare."

"Sì lo farò subito."

E così fece; dopo messo giù con Francesca telefonò alla sartoria; le rispose la signora Gioia che fu molto contenta della notizia. Le diede appuntamento per il primo settembre 1997, lunedì, alle 8.30, per cominciare il lavoro, naturalmente con Emanuele. La salutò dicendole:

"Riposati Ilaria, e non vedo l'ora di averti qui, specialmente con il tuo bambolotto. Buone vacanze, a settembre."

"Grazie signora, a settembre! Arrivederci."

Subito dopo chiamò anche Marco:

"Marco mio! Ho finito... 43, sono diplomata."

Marco era al lavoro aspettando quella notizia con un senso dolce amaro. In un'altra realtà Ilaria diplomata sarebbe stato il penultimo tassello della loro futura vita insieme; l'ultimo, quello che attendeva da mesi, sarebbe stato il suo definitivo congedo dal militare. Ma altre strade erano state percorse, non si poteva tornare indietro, il Sacrificio di Ilaria aveva creato una spaccatura che sembrava aver reso il loro amore, sebbene presente, impossibile ormai da mettere in pratica; era quel che aveva voluto Ilaria, certamente, dandolo ad Anna, ma ad un prezzo che ogni giorno sembrava a Marco sempre più alto.

Dolore e perdono (Parti I - VI)Where stories live. Discover now