Capitolo 13 (1°). Ilaria maggiorenne

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La prima notte di Irene dopo l'operazione passò serena ma Ilaria non dormì molto: continuava a pensare a questa Anna, cercando di togliersi dalla mente che fosse il Segno; forse Marco aveva ragione: non era il Messaggio dal Cielo che stava aspettando da anni, il Suo veto per realizzare il loro amore incestuoso, ma solo una sua paura perché non voleva costringerlo ad un'unione proibita e clandestina; lo amava così tanto da cederlo ad un'altra donna che lo facesse felice e si era aggrappata ad Anna solo perché le era parso che fra i due ci fosse un poco di simpatia. Ora che si avvicinava il momento della loro possibile unione come amanti anche se purtroppo non da sposati, tanto desiderata e tanto attesa, la sua mente le aveva presentato questa Anna solo come una personificazione delle sue paure. Amava Marco e, soprattutto, era sicura del suo amore per lei, perché costringerlo, così timido e insicuro, a cercarla? Pregò durante la notte, ma non ebbe altre intuizioni né sentì parole; in quella camera d'ospedale, mentre Irene dormiva, si sentiva sola, sola con il suo dubbio.

In cuor suo, per quanto avesse cercato di convincerlo, sperava che Anna non accettasse l'invito al suo compleanno, che fosse veramente fidanzata con il dottore e lo rifiutasse e che, insomma, avesse ragione Marco e la sua fosse stata solo una temporanea paura in vista del loro coronamento del sogno.

Al mattino Marco arrivò in camera appena fu aperta la porta ai visitatori, alle sette e mezza: aveva l'aria di non aver riposato molto; Irene era già sveglia, erano passate le infermiere dandole solo un po' di tè zuccherato, le avevano già cambiato una volta la flebo e fatta un'iniezione di antibiotico, per il primo pasto semi liquido avrebbe dovuto attendere il pranzo.

"Ciao, come state?"

"Ciao Marco, tutto bene: Ilaria è stata bravissima; poverina, non ce ne sarebbe stato bisogno farla rimanere, ho dormito, chissà cosa c'era in quella flebo perché non sento male, anche se l'ho fatta alzare due volte per andare in bagno."

"Bene, Marco mio, tutto tranquillo stanotte, tua mamma ha riposato... ma tu no!"

"Anche tu Ili non tanto, purtroppo, a quanto vedo."

Marco si era accorto che anche Ilaria aveva passato una notte turbata: era sorridente ma abbattuta, le fece tenerezza, andò vicino alla madre, la baciò e baciò poi Ilaria, vista da vicino era proprio stanca; le diede una carezza ai capelli.

"Mi spiace Ili, ora... ci sono io per mamma. Vai a casa, riposati."

"Sì, Marco mio... ora vado a dormire un poco, ne ho bisogno."

Egli sperò che tutta quella faccenda del Segno, di Anna e di tentazioni fosse alle spalle; voleva ritornare al più presto allo stato di prima con lei, a quella serenità che avevano avuto per così tanto tempo fino a meno di ventiquattro ore prima e che sembrava, allora, così lontana.

"Sì, Ilaria. Sei stata brava a stare qui tutta la notte, ma ora torna a casa a riposare; c'è Marco... e io ora sto benino, mi posso anche alzare da sola."

Irene vide una mancata sincronia fra i due: per la prima volta in tanti anni non erano così all'unisono, un'ombra era ricomparsa sul viso di suo figlio; con il sesto senso femminile di madre capì che Anna ne fosse la causa: pur ancora intontita dall'anestesia il pomeriggio precedente le era parso evidente che Ilaria si fosse imbarazzata vedendo Anna e Marco insieme e la sua lunga assenza, accompagnando Marco all'uscita, le aveva dato il sospetto che avessero parlato di lei. Non ne aveva però parlato con lei alla sera, non voleva indurla infatti a pensare che ella ci tenesse a quella ragazza anche solo come argomento di conversazione; anche se per tutti quegli anni aveva pregato silenziosamente che comparisse una ragazza per Marco diversa da sua sorella, con il tempo il desiderio di sistemare il figlio in una relazione normale, e non incestuosa, si era sempre di più scontrato con l'affetto che man mano era cresciuto verso Ilaria che voleva un bene immenso a suo figlio e che si era sempre comportata in modo impeccabile con lui e con lei. Il suo pensiero negli ultimi tempi si sarebbe potuto riassumere con queste parole:

Dolore e perdono (Parti I - VI)Where stories live. Discover now