pain

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Ci vollero solo due secondi prima che Harry lasciasse cadere il foglio dalle dita, scioccato. Lo fissò senza parole, mentre nella sua mente vuota all'improvviso esplodevano miliardi di pensieri che cozzavano tra loro. Cominciò a sentire un forte dolore al petto e si premette le mani sopra al cuore, respirando affannosamente e rimpiangendo di non essersi preoccupato di poter avere un eventuale attacco d'asma.
Le lacrime gli affiorarono agli occhi, pungenti e crudeli. Gli aveva mentito, così come aveva fatto l'ultima persona di cui si era innamorato. Era il suo destino, evidentemente.
Harry si lasciò sfuggire un ansimo quando una fitta più forte lo paralizzò per un attimo.
Calma. Devo calmarmi.
I suoi occhi finirono di nuovo sulla lettera, quella stessa lettera che lui aveva scritto alla sua I senza sapere che l'avrebbe incontrata presto.
Che avrebbe iniziato ad innamorarsi di lei non appena gli avrebbe spezzato il cuore.
Harry si prese la testa tra le mani, raggomitolandosi in pieno panico. Non riusciva a calmare il respiro, che diventava sempre più difficoltoso ad ogni secondo.
Poi la porta si aprì e Wynter si precipitò accanto a lui.
- Harry! Oh dio, Harry, cosa succede?
Non appena la piccola mano della ragazza si posò sul suo ginocchio Harry si spostò di scatto, alzando finalmente il volto mentre il suo respiro si spezzava.
- Stammi... lontana - rantolò.
La gola cominciava a bruciargli terribilmente, ma Harry ebbe l'impressione che la sorpresa e il dolore nelle iridi ghiacciate di Wynter gli facessero ancora più male.
I loro occhi si incrociarono per qualche istante prima che Harry irrigidisse la schiena. Entrò in panico, mentre nemmeno più un filo d'aria riusciva a entrargli nei polmoni; le labbra erano diventate blu, le guance pallide.
- MONIQUE! MONIQUE!
Wynter afferrò Harry per le spalle, gridando per chiamare aiuto. Harry le afferrò un braccio con forza, tirandola verso di sè. La abbracciò, e Wynter strinse forte le braccia attorno alla sua schiena mentre lui piegava la testa verso le ginocchia.
- Harry, calma, ssh - Harry tossì e strinse ancora più forte la mano della ragazza, mentre la porta si spalancava.
- Oh porca puttana - imprecò Monique. Si inginocchiò di fronte a lui, rapida ed efficiente. - Harry, soffri d'asma?
Lui annuì, cercando di far uscire la voce nonostante stesse praticamente soffocando.
- Hai l'inalatore?
Scosse la testa e Monique annuì, con una freddezza impressionante. - Arrivo. Wynter, calmalo. Parlagli.
Harry alzò per un attimo la testa, e guardò gli occhi di Wynter. Era terrorizzata. Senza pensarci nemmeno, si allungò in avanti e le afferrò il viso, posando le labbra contro le sue. Wynter sussultò, mentre lui mormorava sulle sue labbra: - Respira... Ti prego.
Wynter annuì, e schiuse incerta le labbra. Posò le mani sul suo petto per sentire quando inspirava ed espirava, e accompagnò il suo respiro.
Lentamente, sentendo il fiato della ragazza soffiare sulla sua bocca e seguendo il suo ritmo, Harry si calmò abbastanza da riuscire a prestare attenzione a Monique, appena entrata.
- Harry, bevi questo.
Afferrò rapidamente la pastiglia che aveva in mano e il bicchiere d'acqua e si posò la pillola sulla lingua.
La inghiottì senza nemmeno chiedersi cosa era, e immediatamente i suoi polmoni si dilatarono di nuovo.
Harry tossì forte, ansimando, facendosi piccolo piccolo tra le braccia esili di Wynter. Si lasciò stringere, sentendo nella sua stretta un panico ancora più forte del proprio.
- Mi dispiace - sillabò con la voce spezzata.
Immerse il viso nell'incavo del collo di Wynter, con gli occhi di Monique puntati su di loro, ma senza curarsene la baciò.
La baciò, come se le stesse dicendo addio.
E in effetti, era ciò che stava facendo.

Dear Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora