letter twenty and twenty one.

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Harry aprì gli occhi assonnato quando il rumore della sveglia gli trapanò i timpani. Con un grugnito allungò la mano e afferrò il cellulare, sfiorando la x rossa per spegnerla.
Si strofinò gli occhi, sbadigliando. Poi li riaprì, accorgendosi del foglio ancora posato sul suo petto, sopra al cuore.
- Oh, scusa - mormorò mordendosi il labbro - mi sono addormentato. Faccio la doccia e leggo.
Si alzò, stiracchiandosi come un gattino, e scosse la testa per scollare i capelli dal sonno.
Dopo una doccia veloce tornò in camera e raccolse la lettera, decidendo che avrebbe cambiato le lenzuola più tardi. Spiegando di nuovo la lettera abbastanza stropicciata per tutti i suoi movimenti notturni, puntò gli occhi sulla riga dove era arrivato la sera prima e riprese a leggere.
Mio cugino se ne dovrà andare tra tipo una settimana, in un certo senso mi dispiace ma avrò di nuovo un po' più di privacy.
Nessuna nuova notizia, la mia monotona vita è noiosa come al solito. Credo che la prof di matematica sia abbastanza impressionata dalla mia ripresa nella sua materia. Sai, mi odia troppo quella donna, dovresti vedere la sua faccia quando ha visto che ho preso una A nell'ultimo compito. Per poco non le ridevo in faccia.
Parlando d'altro, che razza di camicia era quella cosa che avevi addosso ieri sera?
- Hey, era così bella - esclamò Harry, aggrottando la fronte.
Era orribile.
Lui sbuffò, scuotendo la testa. - No, era stupenda - brontolò, strofinandosi i capelli gocciolanti. Piccoli rivoletti d'acqua gli bagnavano fastidiosamente la schiena.
Seriamente, ma come diavolo ti è venuto in testa di metterla? E per l'amor di Zeus, chiudile. Tra un po' andrai in giro completamente nudo.
Non che mi dispiacerebbe.
CHE CAZZO HO SCRITTO ODDIO
Harry scoppiò a ridere e si dovette aggrappare alla sedia per non cadere a terra.
Scusa scusa scusaaaa la mia faccia è fottutamente rossa dioooo
- Ma figurati, piccola pervertita - ridacchiò lui. Si appoggiò al tavolo, sorridendo sereno. Lo rilassava leggere quelle lettere, ormai, non era più inquietante come all'inizio.
Okay penso di essermi sputtanata abbastanza ormai haha. Ti voglio beneeeee. Xx
I.
Harry sorrise e ripiegò il foglio, guardando l'orologio: erano le otto e dieci.
Dovrebbe aver già portato la lettera di oggi.
Quel pensiero lo fece sorridere e si alzò, volando in bagno a cambiarsi, infilando dei jeans e una maglia a maniche lunghe.
Tornò in cucina e da lì percorse il corridoio, curiosissimo.
Aprì la porta e sorrise nel vedere la familiare busta sullo zerbino. Si chinò e decise di leggerla in giardino. Richiuse la porta e, anche se sapeva che non era molto saggio stare con i capelli bagnati avendo appena preso la febbre, saltò direttamente giù dal piccolo rialzo in cemento, andando a sedersi sulla piccola panchina di fianco alla siepe.
Caro Harry,
Non so seriamente cosa scriverti. Mi sto rendendo conto che scrivere tutto questo è tremendamente patetico, che hai miliardi di fan che lo fanno e di sicuro ne sarai abbastanza stufo dopo cinque anni, e quindi penso che smetterò di scriverti. Mi dispiace per tutto il tempo che ti ho fatto perdere a leggere queste lettere idiote.
Il sorriso di Harry era scomparso mentre i suoi occhi seguivano quelle poche righe, tristi e blu.
- Non sono lettere idiote - mormorò.
Mi vergogno tantissimo, sia di quello che ho scritto e che sto scrivendo sia di fare questa scelta stupida, perché dai, chi mai rinuncerebbe a questa opportunità? Di sicuro non una persona sana di mente.
Ma ti ho portato via abbastanza tempo che avresti potuto dedicare seriamente ad altre cose che ti piacciono o interessano di più.
Comunque,
Ti amo.
Isabelle.
Harry si morse il labbro.
Quindi era finita.

#petizionepermetterelautricenelprogrammaprotezionetestimonidellFBI.
Lol.
ripetizioni di matematica alle tre e mezza. Ma anche no.
Dentista.
Ma anche no.
Help.

Dear Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora