Capitolo 7

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Le lezioni universitarie procedono a pieno ritmo e, specialmente negli ultimi tre giorni, fatico a starci dietro. A volte, mi chiedo cosa mi è saltato in testa quando ho deciso di iscrivermi a questa facoltà: sicuramente, avevo bisogno di impegnarmi in qualcosa di nuovo e, in quel momento, mi sembrava davvero la scelta giusta. Spero che questi momenti di difficoltà siano passeggeri e che nei prossimi mesi la situazione migliori. 

Dopo aver studiato l'ultimo argomento, ripongo gli appunti e i libri nella borsa; mi distendo nel letto e, dopo avermi messo gli auricolari, avvio la riproduzione casuale dall'applicazione della musica. Questa parte della giornata mi libera da tutti i pensieri: mi perdo tra i testi delle canzoni che sto ascoltando e, molto spesso, mi capita di immaginare me che improvviso ballando quel determinato pezzo. Sull'improvvisazione, ci stavo lavorando poco prima del mio infortunio: avevo tanto da imparare e migliorare, ma sentivo delle belle sensazioni e mi dispiace che tutto si sia interrotto in maniera brusca. 

Sto cercando di farmene una ragione. Il percorso di accettazione sulla fine del mio sogno è iniziato solo qualche mese fa e sto decisamente meglio, però comunque penso che non è giusto, soprattutto per come è successo, ma ora è meglio non pensarci troppo. 

Ora, dal mio telefono controllo degli articoli sullo spettacolo che vede protagonista Camilla: tutti concordano che è la nuova stella della danza ed io sono davvero felice per tutto ciò che sta ottenendo. È la mia migliore amica da sempre e il bene che provo per lei non si può spiegare. Faccio uno screenshot di un articolo e lo mando proprio a lei scrivendole: "Ti meriti questo ed altro. Sono fiera di te e non vedo l'ora di assistere ad un tuo spettacolo! Ti voglio bene!". 

Non appena invio il messaggio, sento bussare alla porta della mia stanza. Vado a controllare per vedere chi mi cerca.

«Ciao tesoro, sono appena tornata dal lavoro! Com'è andata la giornata oggi?» - mi dice mia madre, allargando il suo sorriso.

«Ciao mamma! Ultimamente le lezioni sono un po' pesanti, ma diciamo che va tutto bene! Tu come stai?» - dico, facendo un cenno con la mano per farla entrare in camera mia.

«Va abbastanza bene! Ti va se parliamo un po'?»

«Ma certo che sì!» - dico invitandola a sedersi vicino a me.

Negli ultimi tempi non abbiamo avuto modo di confidarci tanto. Le nostre vite sono cambiate parecchio per via del trasferimento e, abituarci a questa nuova realtà, è stato complicato per certi versi, ma alla fine sono contenta di aver preso la decisione di partire e credo che anche mia madre si stia trovando molto bene in questa città.

«Come vanno le cose qui? Ti stai trovando bene in questa città?»

«Nei primi mesi, molto spesso ho pensato di aver fatto una stupidaggine a venire qui. Invece ora credo di aver fatto la scelta giusta! Mi dispiace che per colpa mia la tua vita è cambiata affrontando questo trasferimento.»

«Ma non dire assurdità! Sono stata io a proporti di trasferirci qui, ricordi? Lo sai anche tu che quel posto non piaceva nemmeno a me per diversi motivi.»

Questo è vero. Mia madre non ha mai sopportato vivere nella nostra vecchia città e la cosa ha radici profonde. Tutto ha avuto inizio quando rimase incinta di me: per quanto ne so, i suoi genitori, quando appresero la notizia, non hanno più voluto avere niente a che fare con lei. Molto spesso, mi ha parlato di loro come delle persone molto severe e rigorose ma, nonostante questo, prima della gravidanza avevano un buon rapporto ed è stato comprensibilmente un vero shock per lei questo allontanamento da tutta la famiglia. 

Inizialmente, ho conosciuto quelli che dovrebbero essere i miei nonni solo in foto, ma avevo il desiderio di incontrarli. Così sono riuscita a vederli di nascosto e sarebbe stato meglio non averlo fatto. Mi sono sentita rifiutata da loro e la cosa peggiore è che hanno parlato di mia madre in una maniera poco carina, senza minimamente pensare che, di fronte a loro, ci fosse una ragazzina di tredici anni che chiedeva solo un po' di considerazione, nulla di più. 

L'ora del destinoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora