4. The world is a mess:

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Gennaio 2017

" Capodanno con ritorno di fiamma. Uno scatto bollente quello con le due star sorprese in atteggiamenti intimi"

"Il nuovo anno ha fatto rispuntare coppie che si credevano sepolte per sempre. Fonti vicino ai due cantanti hanno rivelato che erano tornati a frequentarsi già da qualche tempo, ma avevano voluto mantenere un certo riserbo fino all'altra notte..."

"Nessuna dichiarazione social da parte dei protagonisti, ma i fan della coppia sono in trepidante attesa della conferma..."

Alla tenue luce che attraversava gli spazi tra le stecche delle persiane, Mauro osservò il vuoto al suo fianco e deglutì. Bloccò il cellulare e lo ripose, in bilico sull'angolo del comodino, con uno sbuffo. Passò la mano tra i capelli e si strofinò la cute fino alla nuca. Scostò il piumino e appoggiò i piedi nudi sul granito. Si alzò e avanzò nello spazio silenzioso. Milano non sembrava la solita città laboriosa. Nessun clacson a rimbombare tra i palazzi o forse i suoi timpani ottusi non collaboravano ancora con la materia grigia, intontita dall'abuso dell'alcool nella notte precedente.

Camminò barcollando fino al bagno. Le pareti parevano intenzionate a stringerlo in uno strano abbraccio, poco entusiasmante per lo stomaco. Esplicò i suoi bisogni sorreggendosi con una mano alle piastrelle in marmo. Aveva bevuto troppo. Se la sarebbe cavata con un caffè al limone, ma nulla poteva fare contro l'angoscia per quel letto già freddo. Un fantasma sarebbe stato meno zelante nello smaterializzarsi.

Varcò la soglia a vetri della doccia senza attendere che l'acqua fosse calda. Il peso che aveva alla testa era niente rispetto a quello sul petto.

***

Carrie raggiunse Andrea all'aeroporto di Orio al Serio. Erano poche le persone in procinto di viaggiare in quella tarda mattinata di inizio anno. Passeggiare tra i duty free, senza body guard, non era mai stato tanto facile. Peccato fossero chiusi.

«Mangiamo qualcosa prima di partire?» Andrea gettò uno sguardo al nuovo orologio con il vistoso cinturino in cuoio. «Il pasto freddo in aereo non mi basterà fino a sera.»

Carrie annuì.

«Non parlare troppo, mi raccomando! Risparmia la voce per la registrazione», la canzonò.

Carrie lo fulminò con un'occhiata che avrebbe tagliato un iceberg in due. Andrea si risistemò gli occhiali scuri sul naso con un dito, mentre con la mano nascondeva le labbra ripiegate in un sorriso.

«Dimmi quando hai finito...»

Il giovane sollevò le sopracciglia e abbassò i lati delle labbra con fare innocente. «Non sono io quello che ha una faccia da fine del mondo e che costringe gli altri a camminare sui vetri».

«Camminare sui vetri?» Carrie sollevò lo sguardo al soffitto. «Si nota lontano un miglio che vorresti dire la tua. Meglio se stai zitto, va'...»

«Come vuole lei signorina "so tutto io", ma la stai mettendo giù, più dura di quanto non sia.» Scosse la testa e continuò: «lo sapevo già che sarebbe finita così. Te l'avevo detto. Non ce la fai proprio a farti una semplice scopata».

Carrie strinse la mascella e scattò. Si allontanò dalla vetrina e si incamminò rapida verso la zona ristorazione.

Andrea la inseguì.

«Carrie! Carrie! Aspettami!»

Appena le fu vicino, l'afferrò per l'avambraccio ma lei dimenandosi, gli fece rovinare gli occhiali a terra.
Proseguì imperterrita.

Stava completando l'ordinazione al bar, quando Andrea la raggiunse. Non gli chiese nulla. Non ce n'era bisogno. Erano l'uno l'ombra dell'altro. Se avesse sbagliato gusti, sarebbe stato per rivalsa, ma non era quel genere di persona. Con il pranzo in due sacchetti di carta, presero posto a uno striminzito tavolino tondo.

Stelle in polvereWhere stories live. Discover now