| 𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 9 |

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Sapeva, fin troppo bene, che era sbagliato. Che ogni singolo gesto che, volutamente, aveva fatto per ritrovarsi, ora, in quella situazione, era un fottutissimo errore.

Ma non poteva, assolutamente, farne a meno.

Voleva trovarsi lì. Intrappolata tra le malefiche grinfie del Diavolo stesso.

Inchiodata alla parete, immobile. Vittima quasi di quel strano incantesimo che, quei dannati smeraldi appartenenti ad El Diablo, le aveva scagliato contro.

Quei pozzi verdi, in modo lento, la stavano ammirando dalla testa ai piedi. La spogliavano, quasi. Vogliosi di poter vedere cosa, sotto quel stretto vestitino, si stesse nascondendo.

Ruben continuava, ininterrottamente ad osservarla. Volendo immagazzinare, nella propria mente, quanti più particolari possibili di lei. Nuovamente, si passò la lingua sulle secche labbra, mirando a scaturire una qualche reazione, anche piccola, nella biondina. La quale non tardò ad arrivare. Difatti, i zaffiri di lei, saettarono nel guardare cosa, quell'organo, stesse compiendo. E fu lì, in quel preciso istante, che Perez lo vide. Scorse come, con estrema fatica, Samantha deglutì.

Nell'osservare come, con assoluta facilità, era riuscito a prosciugarle la saliva, ma anche era stato capace di averla davanti a sé, docile quasi e alla sua mercé, gli angoli delle sue rosee e carnose labbra si curvarono all'insù. Creando un diabolico ma, al contempo, bel sorriso.

"Tengo unas putas ganas de besarte" le sussurrò all'orecchio, con voce roca.

Quelle parole, involontariamente, fecero venire la pelle d'oca alla Moretti. E Ruben li vide quei piccoli brividi. E decise di intensificare quel grazioso fremito presente nel candido collo di lei, soffiandoci sopra, in modo leggero. Inclinò appena il capo, così da poter osservare, di sbieco, il viso accaldato di Samantha. Poi, osservando che, la biondina, se ne stava completamente immobile, beandosi quasi di quel loro momento, Ruben abbassò piano il viso, poggiando, delicatamente, le labbra sulla liscia pelle esposta del collo di Samantha, depositandole un dolce e leggero bacio.

A quel contatto, il giovane membro dei Sons of Silence chiuse gli occhi, facendosi sfuggire dalle labbra un flebile gemito di piacere.

Lentamente, la biondina aprì nuovamente gli occhi, ancora leggermente stordita da quel semplice bacio ricevuto sulla gola. Puntò i suoi occhi chiari nella possente figura di Ruben, trovandolo, con sua somma sorpresa, ancora intento ad ammirarla. Si chiarì la voce, cercando di riprendersi.

<Samantha Moretti, è stato solo un semplice bacio sul collo, per l'amor di Dio!> più volte si disse quelle parole, mentre tornava in sé.

L'angolo destro della sua bocca si curvò verso l'alto, creando un piccolo sorriso sinistro. Il tutto accompagnato poi da uno sguardo di sfida che scoccò nei confronti del moro. Con calma, si staccò dalla parete dalla quale, fino a quel momento, era rimasta poggiata. Intrappolata per colpa de El Diablo. Compì un solo piccolo passo in avanti, obbligando, in tale modo, al moro di indietreggiare appena. Sollevò il mento, osservandolo con estrema attenzione.

"Fallo" disse con voce decisa. "Mi baci, signor Perez" aggiunse poi, dando del lei a Ruben.

Oramai sapeva che, il rivolgersi a lui con un tono formale e distaccato, ad El Diablo cominciava a piacergli ed a divertirlo.

Difatti, non appena la giovane gli si era rivolta dandogli del lei, gli occhi di Ruben luccicarono, completamente divertiti. Ed un sorriso genuino gli abbellì il viso.

E Dio. Il cuore della bionda, davanti a quel riso spontaneo, perse, accidentalmente, un battito. Rapito davanti a tanta bellezza.

"Mi stai sfidando, Mija?" le chiese, compiendo in avanti quell'unico passo che, qualche attimo prima, Samantha gli aveva fatto compiere all'indietro. I loro corpi si sfiorarono, carichi quasi di elettricità. Perez sollevò la mano destra, accarezzandole, con delicatezza, la gote accaldata. "Reto aceptado, mi querida"

ᴇʟ ᴅɪᴀʙʟᴏ - ɴᴏɴ ᴛᴜᴛᴛᴏ ɪʟ ᴍᴀʟᴇ ᴠɪᴇɴ ᴘᴇʀ ɴᴜᴏᴄᴇʀᴇ  ᴠᴏʟ. 1Where stories live. Discover now