vietato l'ingresso.

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Un'altra giornata passata davanti alla tv a guardare film drammatici e romantici che parlavano dell'amore a prima vista. Feci una faccia schifata per poi spegnere la televisione e guardarmi intorno. Vuoto. Non c'era nulla che mi faceva sentire qualcosa. Io ero vuota. Non riuscivo più a trovare quel qualcosa che mi facesse sentire importante, ma forse quel qualcosa era qualcuno.. Justin. Tre mesi sprecati su questo divano a ingerire pozioni per tenermi in vita, ormai stavano diventando una frustrazione estrema per me. Volevo Justin, solo questo, ma lui non tornava mai.

Mi alzai dal divano avanzando verso le scale e salii al piano di sopra, dove la mia attenzione si soffermò sulla porta dove c'era scritto "Vietato entrare", quella porta che mi fece conoscere Justin. Mi avvicinai ad essa con passo deciso e poggiai la mano sulla maniglia, mi guardai intorno e non c'era l'ombra di nessuno, così girai velocemente la maniglia e corsi dentro. Il problema era che lì non c'era nulla, era vuoto e buio, il pavimento non c'era. Caddi e mi sentii di volare, diedi un urlo talmente forte che le streghe riuscirono a sentirmi dal laboratorio. «Ariana!» sentii Meelice urlare il mio nome impaurita, ma ormai ero andata via.

Dopo una decina di minuti mi schiantai di schiena contro qualcosa di ruvido e duro. Mi accarezzai la schiena dolorante strizzando gli occhi, per poi riaprirli e mettermi seduta.
Un qualcosa simile ad una caverna, l'ambiente sul rosso chiaro e marroncino, che andava dritto per una strada. Alzai la testa e notai che il tetto, uscito dal nulla, cominciò a ristringersi sempre di più. «Oh merda!» esclamai e mi alzai in piedi iniziando a correre. Il tetto continuava a scendere e io non avevo abbastanza forze per correre sempre più velocemente. «Aiuto!» urlai più volte, ma non c'era nessuno che potesse aiutarmi. Il tetto era a pochi centimetri di distanza da me, mi fermai fissandolo sapendo che ormai non potevo più salvarmi e che sarei morta spiaccicata, ma d'improvviso qualcuno mi afferrò per un braccio tirandomi fuori in un batter d'occhio. Caddi su quella persona e alzai gli occhi su di essa. Aveva gli occhi castani come i suoi capelli, era snello ed alto, come al solito..

Sorrisi appena e poi mi alzai schiarendo la voce. «Uhm, grazie..» mormorai toccandomi il braccio sinistro. Mi guardai intorno ed era tutto scuro, grigio, i suoi occhi divennero bianchi e i suoi capelli neri, le gambe lentamente scomparivano facendogli rimanere solo la testa ed il busto con le braccia. Indietreggiai spalancando gli occhi andando a finire addosso a qualcun altro «M-mi scusi..» chiesi girandomi e anche lui era fatto allo stesso modo, aprì la bocca ringhiando mostrandomi i suoi artigli e indietreggiai nuovamente impaurita. Mi guardai intorno, erano tutti uguali con qualche caratteristica diversa. Mi girai e iniziai a correre in cerca di un'uscita, ma tutto quel che vedevo erano tombe, nuvole nere, persone nere come il carbone, occhi bianchi puntati su di me, sguardi affamati. Era ovvio, ero entrata nel mondo dei demoni.

Mi toccai la testa, tirandomi i capelli e urlando. Volevo uscire, andare via da qui il più presto possibile. Tornai indietro correndo nuovamente per tornare in quella "grotta", forse lì c'era un'uscita. Ma mi schiantai contro un muro, poiché ormai il tetto era arrivato a terra ed aveva chiuso il contatto tra il mondo reale e quello dei demoni. «No!» urlai dando un calcio al muro e poi mi girai. Il ragazzo di prima si avvicinò a me «Non voglio farti del male..» disse notando la mia paura, mi misi dritta fissandolo. «Non dovresti essere qui» mi disse, abbassai lo sguardo. «Sono arrivata..» «Dalla porta, lo so. Ogni casa che appartiene a un demone o ad una strega comprende una porta che da accesso a questo mondo» finì la mia frase, aggiungendo cose che non sapevo. Lo guardai mordendomi il labbro inferiore, ed ora cosa avrei fatto?

«È pericoloso qui. Ogni mese arrivano almeno tre persone nuove, dalla grotta! Si apre sapendo che sta per arrivare qualcuno e si richiude quando quel qualcuno è entrato» Mi girai fissando la grotta inarcando le sopracciglia «Quindi si può tornare sopra quando si apre?» lui scosse la testa. «Ci hanno già provato in due, sono stati massacrati per aver violato le regole di Satana e la grotta.» sospirai guardandomi intorno, pensando a Justin. «Conosci Justin?» gli chiesi all'improvviso. Lui aggrottò la fronte «Scusa è il mio..» ci pensai su prima di continuare la frase «Un mio amico. È arrivato qui tre mesi fa per riportarmi in vita ma.. non è tornato più» dissi a bassa voce, abbassando lo sguardo. Il demone poggiò la sua gelida e fluttuante mano sulla mia spalla. «Lo troverai, almeno credo. Ma non ti assicuro che sia ancora una persona».

Canadian Devil 2 • JBWhere stories live. Discover now