Ritorno alla pace e alla famiglia.

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[ ultimo capitolo ]

Il giorno seguente sembrava tutto tranquillo e nessuno era lì a darci fastidio, il che non andava per nulla bene poiché Matthew era ancora in giro e noi non sapevamo dove. Le guance di Ariana avevano lo stesso colore roseo delle sue labbra, sentivo il suo respiro ancora fresco sul braccio mentre riposava appoggiata al mio petto ed io l'avvolgevo con il braccio destro tenendola stretta a me. Penso che erano le 10:00 del mattino poiché il sole entrava dalla finestra della stanza di Ariana. Lei continuava a dormire e preferivo lasciarla dormire al posto di svegliarla, era di sicuro ancora stanca, così mi allontanai lentamente per non farla sobbalzare e scesi al piano di sotto. Avanzai verso la cucina che profumava di lavanda, inarcai le sopracciglia entrando e trovai Emma in ginocchia per terra con un secchio che conteneva dell'acqua e del sapone.

"Che stai facendo?" le chiesi quasi ridendo, lei alzò lo sguardo e mi guardò sorridendo. Aveva i suoi capelli rossi legati in una coda alta ed era abbastanza adorabile.

"Era da un po' che non si dava una ripulita qui" fece spallucce per poi buttare la spugna nel secchio e togliere i guanti, si alzò per poi guardarmi e dopo un po' fece un sospiro. "Senti Justin.. ti devo parlare di una cosa" inarcai le sopracciglia, io ed Emma avevamo da parlare di qualcosa?

"Dimmi tutto" dissi sedendomi al tavolo e lei mi seguì sedendosi sulla sedia affianco a me. "Riguardo al bacio di ieri, io.." non so perché sentii una fitta al petto, la interruppi subito attaccando a parlare. "Lo so, non significava niente, non dobbiamo parlarne" lei serrò le labbra abbassando lo sguardo sul pavimento bianco e lucido. Perché aveva reagito così? Come se non fosse quello che voleva dire. "Cosa c'è?" chiesi per far si che parlasse, lei spostò lo sguardo su di me e tornò a parlare. "Per te non ha significato niente, ma per me si" aggrottai la fronte confuso. Il bacio non poteva significare niente per lei! NON DOVEVA significare niente! Mi alzai per andarmene ma lei mi bloccò. "Matthew se ne è andato, non ringraziarmi" disse per poi uscire dalla cucina e andare nel laboratorio. La guardai andare via fino a che non svanì giù le scale. Ero così confuso, perché Emma aveva sentito qualcosa? Non era stato programmato quello. Ariana scese le scale e si avvicinò a me sorridente con gli occhi ancora socchiusi dal sonno ma pur sempre bellissima e mi abbracciò, spostai lo sguardo su di lei sorridendo appena e ricambiai l'abbraccio. Nello stesso momento sentii un odore che non sentivo da tempo, sobbalzai guardando dritto la porta, Ariana lo notò e alzò la testa guardandomi.

"Cosa c'è?" mi chiese, sciolsi l'abbraccio avvicinandomi alla finestra per controllare se avessi odorato quel che pensavo. Ed era così.
Fuori la mia porta c'erano i miei genitori ed io ero da Ariana. Non vedevo i miei genitori da tempo ormai.. potevano avvertirmi!

"Vado, ci sentiamo dopo, piccola" dissi tornando da Ariana per poi baciare le sue morbide labbra rosee, notai che Emma era ferma vicino le scale a fissarci, la guardai sospirando per poi voltarmi e uscire di casa. Camminai velocemente verso i miei mettendo le mani nelle tasche e appena ero dietro di loro urlai un "Ciao!". Loro sobbalzarono dallo spavento e si girarono guardandomi.

"Justin? Ma non sei in casa?" mi guardai intorno a quella domanda di mia madre e scossi la testa. "Noo..?" non era ovvio? Ero davanti a loro.. "Dov'eri?" mi chiese mio padre, spostai lo sguardo su di lui sbuffando. Troppe domande e non mi avevano neanche detto ciao. Mi feci spazio tra di loro e aprii la porta lasciando che entrassero. "Allora Justin.. hai la ragazza" spalancai gli occhi quando mamma mi disse quella cosa. Come faceva a saperlo? Nessuno conosceva mia madre! Né sapevano dove viveva. "Come fai a saperlo?" chiesi imbarazzato mentre mi grattavo la nuca e mi sedevo sulla poltrona rossa. "Justin, sento l'odore di qualcun'altra su di te" disse alzando un sopracciglio e sorridendomi, arrossii per poi guardare la casa di Ariana dalla finestra. "Falla venire" disse mia madre per poi prendere il telefono di casa e lanciarmelo. Così fui costretto a invitare Ariana a casa e farle conoscere i miei genitori. Per fortuna era molto gradita in famiglia, è sempre stato difficile trovare quella giusta anche per i miei, ma lei lo era. Era quella giusta, e volevo passare tutta la mia vita con lei. Averla solo per me, essere la causa dei suoi sorrisi, renderla felice. Il primo a toccarla, a dire finalmente che lei era tutta mia e solo mia, perché quel sorriso, quel viso, quella magia.... non avrei mai potuto dimenticarla.

Canadian Devil 2 • JBWhere stories live. Discover now