il vortice.

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Perfetto, ora ero bloccata in quell'orribile posto e non potevo più uscire. Mi guardai intorno sbuffando, non avendo più piani per il futuro e non sapendo cosa fare. Mi alzai avvicinandomi alla tomba di Justin, ancora disfatta poiché era in giro. Mi infuriai alla sola vista e le diedi un calcio, facendola cadere sul terreno. Il mondo ebbe una scossa improvvisa, che mi fece sobbalzare. Scappai subito lontana dalla tomba per non farmi vedere da qualcuno, per poi inciampare per terra. «Justin?» chiesi sottovoce, pensando che fosse stato lui a farmi inciampare. Ma non ricevetti risposta. Sospirai rialzandomi e notai che i miei piedi stavano lentamente sparendo.

«C-cosa..? No!» li fissai spaventata e corsi verso l'entrata della grotta, dove avevo conosciuto il primo dei mille. Mi guardai intorno ma non riuscivo a riconoscerlo tra tutti quelli lì presenti, mi abbassai chiudendo gli occhi, lasciando che fosse una luce bianca sul terreno a mostrarmi dove fosse, appena la vidi strisciare verso sinistra fino ad arrivare al ragazzo, mi alzai e corsi da lui. «Hey! Senti.. quanto tempo avevi detto che bastava per trasformarsi?» chiesi sarcasticamente. Il ragazzo si girò, fissandomi dalla testa ai piedi e spalancò gli occhi di poco «Ariana? Sei ancora qui?» mi chiese sbalordito e dalla voce capii che fosse Justin. Cavolo, non cercavo lui che neanche mi voleva! «Scusa, ho sbagliato persona» dissi per poi girarmi per andarmene, ma lui mi bloccò mettendo le braccia intorno a me, tirandomi a lui. «Ti avevo detto di andare via.» sussurrò con tono scontroso al mio orecchio.

«Non posso andare via senza un'altra persona» risposi. Lui rimase in silenzio, forse non lo sapeva? Forse non aveva provato a tornare nel mondo reale? «Non chiedermi di venire con te, perché non lo farò» abbassai lo sguardo delusa e feci un respiro profondo. «Perché non puoi venire..» «Perché non posso e basta! Vattene, Ariana!» sbottò spingendomi al suolo. Mi voltai lentamente verso di lui non capendo perché fosse così dannatamente lunatico e scontroso con me, poi gli si avvicinò una donna, lo capii dai suoi lunghi capelli rossi. «Justin.. chi è questa ragazza? Ti da fastidio?» chiese cercando di persuaderlo, con una voce calda e sensuale e poggiando le sue mani sul suo petto. Alzai un sopracciglio. Non riusciva proprio a stare senza qualcuna neanche qui? Che puttaniere del cazzo!

«Se ne stava andando.» disse Justin ignorandomi del tutto, dando attenzione solamente alla rossa. «Ugh! Fatti schifo, Bieber» risposi alla sua strafottenza, per poi alzarmi e andar via.
Se avesse avuto ancora qualcosa lì sotto, gli avrei dato un calcio così forte da fargli perdere persino i sensi, così volevo proprio vedere se avesse continuato a farsela con altre. Ci stavo male si, ma stavolta l'orgoglio prese il sopravvento su di me, facendo in modo che anch'io me ne fregassi di lui. Bene.. dovevo solo pensare ad un modo per uscire prima che... Ohhh, merda, merda, merda! I miei piedi! Dove cavolo sono i miei piedi?! Come era possibile che la trasformazione fosse così veloce?

«Grande» sentii dire, mi voltai di scatto guardando l'individuo con aria di domanda. «Sono quello che ti ha salvato dal tetto» disse alzando le spalle ridacchiando, sospirai di sollievo. «Sta iniziando..» disse indicando i miei piedi, riferendosi alla trasformazione. Annuii fissandolo «Ho trovato Justin ma.. sembra che non ne voglia sapere nulla di me.. Non posso tornare nel mondo reale senza qualcuno» dissi abbassando lo sguardo. «Posso venire io con te!» disse, alzai subito lo sguardo su di lui sorridendo. «Faresti questo per me?» lui annuì. «Ma.. ma sei un demone! Non riuscirai a tornare normale..» lui scoppiò a ridere. «Agli occhi degli altri, come ai tuoi occhi all'inizio, sono una persona come tutti gli altri» lo guardai cercando di fidarmi e alla fine lo feci.

«O..okay..» dissi incerta, mi avvicinai al soggetto, prendendo la sua mano nera e aprendo la mano sinistra facendo in modo di salire su nel cielo. «Pensi che ce la faremo?» gli chiesi in volo, lui mi guardò annuendo. «A proposito..» ne approfittai a pochi centimetri dal vortice «Com'è che ti chiami?» gli chiesi. «Matthew.» mi rispose guardandomi. Appena toccammo il vortice venimmo scaraventati nella piscina della mia casa. Tornai in superficie riprendendo fiato e notai che il vortice si chiudeva lentamente, spostai lo sguardo sull'acqua e Matthew salì a galla e non aveva più le sembianze di un demone. Potevo finalmente vederlo come era fatto e devo ammettere che era davvero bellissimo. «Bella caduta..» disse scherzosamente.

Canadian Devil 2 • JBWhere stories live. Discover now