Che ti prende?

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Quelle due settimane senza Clay sono sembrate infinite... forse perché dopo qualche giorno ha smesso di cercarmi. 

Mi chiedo se ho sbagliato qualcosa ma, dopo aver riletto più volte i nostri messaggi non ci vedevo niente di strano. 

Quando poi è tornato a scuola era distante, stava per le sue e mi parlava a malapena. 

I primi giorni ho sopportato questo comportamento ma poi sono esploso

G – che ti prende?

D – perché?

G – sei distante... non mi parli...

D – ho molti pensieri per la testa...

G – ne vuoi parlare?

D – no...

G – va bene...

Il silenzio tra noi è diventato sempre più rumoroso e non sapere cosa gli passa per la testa ha iniziato a distruggermi, tanto che poi ho deciso di allontanarmi... ho chiesto a una delle mie prof di cambiare posto, sono stato spostato vicino a un altro ragazzo, il suo nome è William, ma tutti lo chiamano Wilbur, dicono che è il suo "nome d'arte". 

È un ragazzo intelligente ma rumoroso, ogni momento per lui è buono per fare musica. Il banco, le penne, i libri o qualsiasi cosa si trova d'avanti va bene per creare un nuovo ritmo. 

Molto presto il nostro rapporto è diventato uno dei migliori della mia vita, un'amicizia in cui la verità vince su tutto. 

Il rapporto con Clay è passato in secondo piano, la sua amicizia non mi sembra più così essenziale. 

I mesi passano e Wilbur diventa ufficialmente il mio migliore amico, al contrario, io e Clay non ci siamo più parlati, ora siamo dei semplici compagni di classe che si danno il buongiorno e niente più e la cosa non mi pesa più di tanto; anche se spesso penso a tutti i messaggi e le chiamate passate senza però riuscire a darmi risposte sul perché non volesse più quel tipo di rapporto con me. 

Un pomeriggio, a casa mia, Wilbur mi ha chiesto come mai ho voluto cambiare posto e allora ho dovuto rispondere

G – non te ne stavo parlando perché non so neanche io cosa sia successo veramente ma... io e Clay eravamo molto amici, parlavamo ogni sera e ci confidavamo su molte cose, anche sul nostro passato... poi però, quando è tornato dalla Florida, era diverso. Ha iniziato a evitarmi per qualche strano motivo

W – non gli hai chiesto il motivo?

G – certo che l'ho fatto. Ma la sua risposta è stata che aveva altre cose per la testa... e questo ha confuso ancora di più i miei pensieri... pochi giorni prima mi diceva tutto e ora non mi guarda in faccia

W – gli hai spezzato il cuore...

G – probabile... non mi ha mai detto "mi piaci" ma me lo ha sempre fatto capire in qualche modo, ma non ci vedo il motivo per cui chiudere un amicizia.

W – hai ragione ma forse non se la sentiva di andare avanti

Non rispondo ma riesco a capire che Will ha percepito i miei sentimenti nel mio sguardo

W – da domani lo teniamo d'occhio... magari troviamo risposte

 E così abbiamo fatto... Clay sotto i nostri occhi per tutte le ore scolastiche, ogni movimento e ogni parola presa sotto analisi. 

Cose che andando avanti sembravano del tutto inutili. 

Clay non prende più l'autobus e sembra che faccia di tutto per evitarmi

G – davvero è passato da "voglio stare con te anche solo 5 minuti" a "non voglio neanche vederti"

W – deve esser successo qualcosa...

G – e ho bisogno di scoprirlo. 

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