Accogli il tuo destino

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 "Marcus, grazie per essere arrivato subito." Nostro padre è un uomo alto e magro, dai capelli castani e gli occhi verde scuro. È un uomo di grande carisma ed estremamente competitivo. Marcus fa un cenno della testa, prendendomi la mano. Mio fratello ha molto in comune con nostro padre, soprattutto nei tratti, mentre io ho preso tutto da mia madre.

"Anthony..." mia madre lo guarda corrugata "dobbiamo trovare un posto dove poterla tenere al sicuro nel mentre che lo cerchiamo. Lo sai che lui non avr-"

"Jocelyn, amore. Lo so." Le tocca la spalla in maniera delicata, come se lei fosse di porcellana. La sua faccia si stringe in una smorfia di dolore. È sull'orlo delle lacrime.

"Io avrei una soluzione." Dice Marcus, mentre mi tiene ancora per mano.

Siamo tutti riuniti attorno al tavolo in legno della sala da pranzo e fuori non c'è alcun rumore, nonostante il nostro quartiere sia solitamente animato dal rumore dei bambini che giocano animatamente nel parco accanto.

Mio padre fa cenno a Marcus di proseguire.

"Lasciatela venire con me all'istituto. Lì sarà protetta ed imparerà a controllare il suo potere." Mi giro verso di lui, evidentemente confusa. Scuola?

I nostri genitori si guardano e dopo qualche secondo annuiscono.

"Va bene. Ma solo fino a quando non lo avremo trovato." Esordisce mio padre.

Ho la testa che mi ronza di domande che necessitano di risposte concrete.

"Ho delle domande da fare, però." Dico con voce debole; la gola sta un po' meglio.

"Tutto quello che vuoi, tesoro." Mia madre prova a sorridere, nonostante sia sconvolta emotivamente. Per lei questa è stata una sconfitta. Annuiscono tutti.

"Cosa siamo noi?" Scruto uno per uno i componenti di quella riunione segreta. Devo restare lucida e non lasciarmi investire dall'emotività.

"Siamo gli archés degli elementi. Deriviamo da una lunga dinastia di sovrani della materia, ma adesso ci consideriamo più dei custodi del nostro mondo." Spiega mia madre con le mani giunte, poggiate sul tavolo.

"I nostri avi erano considerati dei veri eroi. Vedi Clare, la nostra famiglia nasce dal matrimonio tra le due dinastie di archés, coloro che si occupano di ciò che è tangibile e quelli che controllano ciò che è intangibile." Argomenta mio padre mentre prende la tazza di caffè davanti a lui. Annuisco lentamente, provando ad analizzare tutte le informazioni.

"Cosa succederà ora?" La mia preoccupazione è palpabile. Fino a ieri ero una normalissima ragazza di città ed adesso sono legata a qualche sorta di evento cosmico per cui io dovrei avere dell'influenza sul tempo, o qualcosa di simile. Mi guardo le mani distrattamente e non riesco a comprendere.

"Verrai con me e sarai protetta. Ma vorrei che tu comprendessi anche il tuo potenziale, e che tu accogliessi il tuo destino." La voce di Marcus riecheggia, anche se è seduto sulla sedia accanto alla mia. Divento paonazza al solo pensiero di un destino già prefissato per me.

"Accogliere?" Ripeto. É tutto così surreale, come se stessi vivendo l'esperienza di qualcun altro. Forse sto ancora sognando ed è tutto un terribile incubo...

"Clare, tu sei destinata a tutto questo. E, sorella mia, tutti dipendiamo da te." Ma io non voglio che qualcuno dipenda da me. Perché dovrebbero? Cosa può succedere di così terribile se non compio il mio destino?

"Se tu non controlli il tempo, la stessa creatura che ti ha cercata se ne approprierà. Per sempre. Il tempo finirebbe, divorato, e moriremmo tutti." Mio padre risponde alla mia domanda senza che io abbia il tempo di esporla.

"Cosa..." sgrano gli occhi.

"Anthony, così non fai altro che spaventarla!" La moglie lo guarda con forte dissenso.

"Deve capire come stanno le cose. Soprattutto adesso che tra poco inizieranno a manifestarsi i suoi poteri." Dice, guardando Jocelyn, con le labbra contratte. "E si tesoro, io ho il pieno controllo di tutta la sfera dei pensieri e delle attività intellettuali." Conclude rivolgendosi a me, lasciandomi pietrificata. Perciò lui ha sempre saputo tutto quello che pensavamo. Lui annuisce di rimando. Mi porto una mano alla bocca d'istinto, come se questo aiutasse a fermare il flusso di pensieri.

"Sentite, la state solamente confondendo. Adesso la aiuto a prepararsi e le spiegherò tutto io nel mentre che la porto all'istituto."

"Adesso??" Salto in piedi, come un proiettile. Mi rifiuto di abbandonare tutto così velocemente! "Io ho le lezioni da seguire ed ho un colloquio di lavoro domani. Non posso lasciare tutto ed andarmene!"

"Clare." Marcus mi prende per le spalle puntandomi gli occhi addosso. "Non sei al sicuro. Starai lì per qualche tempo, fino a quando non lo localizzeremo e neutralizzeremo."

"E se dovesse essere più di qualche tempo?" La mia domanda rimbomba nella casa.

"Allora troveremo una soluzione." Mio fratello si erge su di me con atteggiamento autoritario.

Scandisce ogni parola come se fosse un orologio che segna il passare dei secondi con il suo rintocco pesante. "Ti voglio bene, e lo so che è difficile abbandonare tutto. Ma è arrivato il momento di iniziare il tuo nuovo percorso. E ti prometto che non sarai mai sola." mantiene le mani salde sulle mie spalle e mi guarda con così tanta intensità che mi sento bruciare gli occhi. Li chiudo, prendendo un respiro profondo. Sarà per poco. Devo convincermi che sarà così. Abbasso la testa rassegnata ed annuisco.

"Vado a preparare la valigia allora." Sento mia madre il sospiro tremolante di mia madre, che viene subito abbracciata da mio padre.

"Ti vengo ad aiutare." Marcus mette una mano sulla mia spalla, accompagnandomi in camera. "Sii forte Cli, vedrai che andrà tutto bene." In distanza il rumore del singhiozzo sommesso di mia madre, che suonava come un rintocco di campana. 

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⏰ Last updated: Feb 20, 2023 ⏰

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Un messaggio dal futuro - WattysWhere stories live. Discover now