Capitolo XII (R)

Începe de la început
                                    

«Come lo sai, che mi sveglio all'alba?» chiesi. Un attimo dopo mi pentii di aver fatto una domanda tanto stupida. Per quanto poco Asia venisse a trovarmi, normalmente lo faceva in tarda mattinata, prolungandosi anche dopo i pasti, oppure la sera dopo gli allenamenti. Restava sempre la mia Assistente: informatissima su ogni mio spostamento. Inoltre, nella base anche i muri avevano gli occhi. Discreti e silenziosi, che monitoravano ogni angolo della struttura indipendentemente dalle Elezioni.

Ci guardano in ogni momento, pensai improvvisamente. La fame mi provocò un'insopportabile conato mentre realizzavo l'intreccio di telecamere che dovevano essere collegate al Centro di Comando. Perché doveva esserci delle telecamere da qualche parte.

Asia me ne diede la conferma qualche istante dopo.

«Sono la tua Assistente» disse come se bastasse quello a rendere ragionevole ogni cosa. Aveva sempre usato quella parola con orgoglio, pur essendo stata assegnata a me, che di doveri verso l'Elezione non ne avevo ancora assolto uno. «Anche se non sono sempre presente a causa delle burocrazie interne, i responsabili della Base sono tenuti ad aggiornami su tutti i tuoi spostamenti giornalmente. Come per l'evento di ieri. Solo così possiamo garantire la nostra efficienza e tempestività, nei limiti impostoci».

Fece una smorfia risentita, come ricordandosi di un torto. Nessuno avrebbe fatto i salti di gioia parlando dell'organizzazione assunta in durata elettiva, ma dopo noi candidati, gli Assistenti occupavano il secondo posto per i più angariati.

«Quando mi hanno detto cos'era successo ho cercato di fare i salti mortali per venire alla Base, ma l'unica risposta che ho ottenuto è stata un "attenda il primo scriblet di domani, ora i turni sono terminati"» spiegò stizzita. Era la prima volta che la sentivo parlare così, senza vincoli. «L'Elezione sarà anche un efficiente metodo di ricerca dei Rappresentanti, ma in ventisette Ere non hanno pensato a un modo per tenere gli Assistenti vicino ai loro protetti. Né di tenere i malintenzionati lontani da chi non aveva ragione di essere aggredito».

Esalò un profondo respiro. Tra le due sarei dovuta essere io quella infuriata che criticava i loro inflessibili metodi. Invece fu lei a farlo per me, quasi fosse un suo dovere. Lasciai che continuasse a sfogarsi al mio posto, preoccupandomi di un solo raccapricciante pensiero: se ci monitoravano, allora qualcuno doveva aver visto Paterson avvicinarsi a me. Quindi perché avevo dovuto patire tutti i suoi insulti e procurarmi dei lividi prima di essere soccorsa?

«Voglio parlare con i Rappresentanti» dissi d'improvviso, interrompendo il suo brontolio. «Devo parlare con loro, come faccio a contattarli?»

«Sono già qui, ti stanno aspettando per una testimonianza. Bisogna decidere che punizione infliggere a quel ragazzo, quindi hanno chiesto di poterti parlare non appena ti fossi ripresa».

«Ho bisogno di parlargli subito» insistetti, alzandomi incautamente dal letto.

Delle macchie scure mi annebbiarono subito la vista, mentre la gravità tentava di comprimermi a terra. Barcollai fino alla parete attigua, agguantandola. Non riuscivo a reggermi in piedi, le ginocchia troppo molli e la mani prive di forza, quindi scivolai lungo di essa fino a ritrovarmi sul pavimento; lo stomaco che altalenava e la stanza vorticante. Era come essere finita su uno Scriblet che virava spericolato nel cielo. Peccato non mi fossi mai mossa dalla stanza.

Asia mi guizzò accanto. Stava dicendo qualcosa, sembrava allarmata. La giacca beige del suo completo assunse una tonalità sempre più scura, finché non vidi più niente.

• • • • •

Il dottore che venne a visitarmi un uomo paffuto dai lunghi e fulvi baffi arricciati, il viso tondeggiante e un ciuffo rossiccio colpito da un live calvizie mi lasciò in prescrizione altro riposo e una tavola imbandita di leccornie per una guarigione completa. Il suo atteggiamento, come l'aspetto stravagante, erano totalmente fuori luogo. Nel vedere ogni giorno solo rigidi soldati e gli stessi scontrosi volti, avevo finito col dimenticare che chi non faceva parte della competizione poteva permettersi il lusso della dell'allegria.

Election [I libro, Rose Evolution Saga]Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum